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Arsenico - Ispesl

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La bioremediation è un processo di decontaminazione naturale nel quale i funghi sono molto utilizzati<br />

(Visoottiviseth e Panviroj, 2001; Turpeinein et al., 2002). Urik et al. nel 2007 hanno dimostrato che<br />

è possibile ottenere la biovolatilizzazione dell’As da ceppi fungini isolati in siti altamente contaminati.<br />

Ci sono inoltre alcune specie fungine in grado di accumulare ed eliminare l’As nei siti inquinati<br />

(Huang e Huang 1996; Hiller 2003; Volesky 2003).<br />

Anche le micorrize che sono funghi simbiotici hanno sviluppato tolleranza ai metalli pesanti poiché<br />

sono stati rilevati anche in piante cresciute su suoli contaminati (Shetty et al., 1995).<br />

I funghi micorrizici determinano l’adattamento della pianta ospite al suolo contaminato da arsenico<br />

(Sharples et al. 2000 a e b) con lo stesso meccanismo utilizzato dai batteri e dai lieviti (Rosen, 1999) che<br />

consiste nella riduzione dell’arseniato in arsenito. Le micorrize potrebbero ridurre l’assorbimento radicale<br />

dei metalli o immobilizzarli nelle loro ife e impedirne la traslocazione dalle radici alle parti epigee.<br />

Le piante micorrizate impedendo la traslocazione dei metalli pesanti nei germogli delle piante, possono<br />

essere sfruttate nel recupero dei suoli contaminati mediante phytoremediation (Leyval et al.,<br />

1997) o nella coltivazione di piante alimentari su suoli inquinati da metalli pesanti.<br />

Piante transgeniche<br />

Il mezzo più efficace per decontaminare un suolo dall’arsenico è la sua estrazione da parte delle piante<br />

iperaccumulatrici che lo traslocano in steli e foglie. Il gene batterico ArsC codifica per l’arsenato reduttasi<br />

ArsC e utilizza il glutatione (GSH) come donatore di ioni idrogeno/elettroni nella riduzione elettrochimica<br />

dell’ossianione arseniato (A s O 4 ) 3- , in ossianione arsenito (A s O 3 ) 3- . Mentre l’arseniato è analogo al fosfato,<br />

l’arsenito è una specie chimica molto diversa, fortemente reattiva con una forte affinità verso i gruppi tiolici,<br />

così come la -glutamilcisteina sintetasi, il glutatione, e le fitochelatine. Recenti studi molecolari hanno<br />

rivelato molti dei prodotti genici coinvolti in questi processi, fornendo gli strumenti per migliorare le specie<br />

coltivate e di ottimizzare la phytoremediation, ma finora sono stati manipolati solo singoli geni.<br />

Il primo sistema transgenico per la rimozione dell’arsenico dal suolo è stata sviluppata presso l’Università<br />

della Georgia (Atene), utilizzando piante di Arabidopsis thaliana geneticamente modificate<br />

(Fig. 18). L’As viene rimosso dal suolo e trasportato nelle foglie della pianta in una forma che è biologicamente<br />

molto meno disponibile. In queste piante geneticamente modificate (Meharg et al.) sono<br />

stati inseriti due geni del batterio E. coli (arsC e γ -ECS) che sono superespressi. Questi geni codificano<br />

rispettivamente per gli enzimi arsenato reduttasi, che catalizza la riduzione elettrochimica di arenato<br />

in arsenito, e -glutamilcisteina sintetasi che catalizza la formazione di -glutamilcisteina dagli aminoacidi<br />

glutammato e cisteina e interviene nella sintesi del glutatione (GSH) e delle fitochelatine. Queste<br />

piante transgeniche possono essere utilizzate per rimuovere l’arsenico dai terreni contaminati.<br />

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