Arsenico - Ispesl
Arsenico - Ispesl
Arsenico - Ispesl
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
66<br />
dell’espressione di miRNA possono determinare condizioni patologiche anche gravi; sono stati identificati<br />
miRNA che agiscono come oncosoppressori o oncogeni. I profili di espressione dei miRNA sono<br />
alterati nella maggior parte dei tumori umani ed è stato evidenziato come tali profili possano avere<br />
un valore sia diagnostico che prognostico (Calin, 2005; Zhi, 2010).<br />
Un recente studio ha valutato se l’esposizione cellulare a fattori che sono in grado di indurre anomalie<br />
dello sviluppo o cancro possa variare anche il profilo dei miRNA (Marsit, 2006). È stato rilevato che<br />
la mancanza di acido folico o l’esposizione ad arsenito di sodio inducevano un’aumentata espressione<br />
di miRNA, mentre un irraggiamento con raggi non provocava alcuna alterazione. È stato dimostrato<br />
che l’esposizione cronica ad arsenico inorganico e ai suoi metaboliti mediante somministrazione di<br />
acqua contaminata, elevava l’insorgenza di tumore cutaneo in topi transgenici K6/ODC. Al fine di identificare<br />
potenziali biomarcatori e i possibili meccanismi di cancerogenesi, sono stati condotti studi sui<br />
profili di espressione genica nei citati animali previa somministrazione di 0- 0,05- 0,25 e 10 ppm di<br />
sodio arsenito. È emerso che la carenza di acido folico amplificava negli animali gli effetti del trattamento<br />
con As, con conseguente interferenza con la normale proliferazione e differenziazione cellulare.<br />
Tale esperimento conferma che la carenza di acido folico rappresenta un fattore di suscettibilità<br />
nutrizionale nella genesi del tumore cutaneo indotta da As (Nelson, 2007).<br />
Per contribuire a chiarire i meccanismi molecolari coinvolti nell’insorgenza delle patologie correlate<br />
all’ esposizione a xenobiotici è da verificare se le conseguenze dell’esposizione a tali sostanze possano<br />
essere mediate da una alterazione dei livelli di espressione dei miRNA. L’identificazione di<br />
miRNA la cui espressione sia direttamente o indirettamente influenzata dalle sostanze tossiche potrebbe<br />
permettere di identificare nuovi meccanismi molecolari coinvolti nella patogenicità degli xenobiotici<br />
e futuri biomarkers.<br />
Nell’ambito del Progetto Strategico finanziato dal Ministero della Salute di cui sopra, è stato quindi<br />
intrapreso dall’ISPESL uno studio per comprendere le funzioni regolative di miRNA maggiormente<br />
espressi in seguito ad esposizione all’arsenico, nella modulazione della traduzione di specifici mRNA<br />
bersaglio mediante utilizzo della tecnologia dei microarray.<br />
Tale progetto di ricerca, condotto sulle linee cellulari HEK-293 e Jurkat, ci ha permesso di studiare la<br />
deregolazione dei microRNA dopo esposizione ad arsenico. Nelle stesse condizioni infatti, sono stati<br />
trovati upregolati alcuni microRNA, quali il miR-222, miR-638 e miR-663 che sono risultati essere upregolati<br />
in alcune condizioni di stress e riportati in uno studio recente (Gilad S, 2008). Questo studio ha<br />
analizzato la variazione di microRNA dopo irraggiamento, trattamento con acqua ossigenata o etoposide.<br />
Tutti e tre gli stimoli ossidativi hanno portato all’upregolazione del miR-638 che è risultato<br />
upregolato anche nelle nostre condizioni. Il fatto che anche il trattamento con arsenito di sodio porti<br />
all’upregolazione di questo microRNA, conferma ancora una volta che i processi di stress ossidativo<br />
sono alla base del meccanismo di esposizione a questo xenobiotico. Un altro studio ha evidenziato<br />
come l’interazione tra miRNA e target, che porta alla repressione post-trascrizionale del gene, possa<br />
essere facilmente soppressa in particolari condizioni di stress ossidativo tra cui anche l’esposizione ad<br />
arsenito di sodio 0,1 mM (Bhattacharyya, 2006). Tale osservazione, se confermata anche in vivo, complicherebbe<br />
ulteriormente la comprensione dei meccanismi di azione di questo interferente.