Arsenico - Ispesl
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L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC, 1987) e l’U.S. EPA (1993), basandosi sulle evidenze<br />
nell’uomo, hanno classificato l’As inorganico come sicuramente cancerogeno per l’uomo inserendolo<br />
rispettivamente nel gruppo I e nel gruppo A. Il meccanismo di cancerogenesi indotto dall’As<br />
inorganico non è noto, ma vi sono evidenze che l’esposizione può generare radicali liberi e altre specie<br />
reattive nei sistemi biologici. I possibili meccanismi di cancerogenicità comprendono la genotossicità,<br />
lo stress ossidativo, l’inibizione della riparazione del DNA, la promozione della tumorigenesi, la<br />
co-cancerogenesi, la proliferazione cellulare ma anche alterazioni della trasduzione del segnale o la<br />
metilazione del DNA (Hughes, 2002; Kitchin, 2001; Rossman, 2003). Più meccanismi possono interagire<br />
tra loro.<br />
È stata osservata l’insorgenza di cancro al polmone dopo esposizione occupazionale in lavoratori di<br />
fonderie, nei minatori e negli operai di industrie di antiparassitari (NRC, 1999; WHO, 2001). Mentre l’esposizione<br />
dovuta ad ingestione di acqua contaminata con As inorganico può determinare l’insorgenza<br />
di cancro della pelle, della vescica, del polmone, del rene e di altri organi (NRC, 1999 e 2001;<br />
WHO, 2001).<br />
Una commissione della National Academy of Science ha valutato gli effetti sanitari dell’As inorganico<br />
presente nell’acqua destinata al consumo umano riportando una stima della probabilità teorica massima<br />
di rischio per tumore alla vescica e al polmone (NRC, 2001).<br />
Il parametro più comunemente usato per la valutazione del rischio di esposizione all’As è rappresentato<br />
dall’Intake Giornaliero Tollerabile Provvisorio (PTDI) che per l’As inorganico è pari a 2,1<br />
μg/Kg/die (Joint Fao/WHO, 1989). Tale dato rappresenta un importante riferimento, soprattutto nell’ambito<br />
di studi di monitoraggio delle popolazioni esposte ad esempio attraverso fonti naturali<br />
(acqua contaminata).<br />
Nel 1981 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’intake giornaliero di As inorganico<br />
associato a insorgenza precoce di lesioni della pelle (1,0 mg/die). Gli effetti derivanti dall’assunzione<br />
di una quantità eccessiva di As inorganico comprendono alterazioni a carico dell’apparato<br />
circolatorio e del sistema nervoso ma anche tumori della pelle, della vescica, del rene, del polmone e<br />
del fegato (USEPA, 1988; Bates 1992; Chen, 1992; NRC, 1999). Alcuni autori utilizzano l’Intake Settimanale<br />
Tollerabile Provvisorio (PTWI), ritenuto più adeguato per contaminanti in grado di accumularsi<br />
nell’organismo. Il PTWI è pari a 15 μg/Kg/settimana di As che equivale a 146 μg/die di As per un soggetto<br />
adulto di 68 Kg di peso corporeo.<br />
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