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Arsenico - Ispesl

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strategia viene utilizzata per migliorare l’iperaccumulazione del mercurio. Esistono comunque numerose<br />

altre strategie per favorire l’estrazione, il trasporto e lo stoccaggio di mercurio e arsenico. L’espressione<br />

costitutiva dell’enzima γ-ECS guidata da ACT2pt potrebbe condurre ad un aumento di<br />

composti tiolo-peptide in tutti i principali organi vegetativi (radici, fusto, foglie, petali, sepali) e dar<br />

luogo a piante che possono crescere su terreni contaminati dall’arsenico. Inoltre, la sovraespressione<br />

delle proteine ArsC e γ-ECS nelle piante ibride aumenta ulteriormente la tolleranza all’arsenico e l’iperaccumulazione<br />

di arsenico nelle parti aeree, molto più di quanto si potrebbe ottenere con la sola<br />

espressione di γ-ECS.<br />

Gli ambienti geotermici, noti per il loro elevato contenuto di arsenico, sono stati spesso utilizzati in<br />

studi per individuare i microrganismi (Archaea e batteri) coinvolti nelle sue trasformazioni redox. Poca<br />

attenzione è invece stata dedicata agli eucarioti che popolano questi ambienti estremi, e al loro potenziale<br />

contributo nei cicli biogeochimici. Studi recenti sembrano mostrare che le alghe svolgano un<br />

ruolo significativo nei cicli dell’arsenico in ambienti geotermici, marini e d’acqua dolce e che la metilazione<br />

dell’arsenico costituisce una componente importante nei cicli biogeochimici dell’arsenico. In<br />

studi di biotrasformazione dell’arsenico su un’alga eucariota termoacidofila dell’ordine delle Cyanidiales,<br />

(Yellowstone PNAS USA 2009) è stata evidenziata la sua influenza sul ciclo dell’arsenico a temperature<br />

elevate. Due geni per l’arsenico metiltransferasi (CmarsM7 e CmarsM8), che conferiscono<br />

resistenza ad As (III) in questo organismo, sono stati clonati in un ceppo di E. coli ipersensibile all’arsenito.<br />

I due CmArsMs ricombinanti sono stati purificati e mostrato di trasformare As (III) in monometilarsenito,<br />

DMA (V), TMAO e gas trimetilarsina, ad una temperatura ottimale di 60°-70° C. Tali<br />

studi offrono una spiegazione molecolare di come queste alghe riescano a tollerare l’arsenico nel loro<br />

ambiente e forniscono una caratterizzazione delle loro metiltransferasi.<br />

In molti organismi unicellulari la tolleranza all’arsenico avviene per rimozione attiva dell’arsenito citosolico,<br />

mediante la limitanzione dell’assorbimento dell’arseniato.<br />

Nei laboratori dello Swiss Federal Institute for Environmental Science and Technology è stato prodotto<br />

un batterio geneticamente modificato, tuttora in sperimentazione, in grado di rilevare la presenza di<br />

arsenico nelle acque. Questo batterio, infatti, posto su strisce di carta immerse nell’acqua, emette luce<br />

in presenza di questo elemento anche a basse concentrazioni. I vantaggi di questo batterio sarebbero<br />

l’elevata precisione, l’economicità, il mancato rilascio nell’ambiente di sostanze inquinanti anche se al<br />

momento non è da escludere la possibilità che sia sensibile anche ad altre sostanze chimiche presenti<br />

nelle vicinanze dell’arsenico. In Vietnam è gia’ partito il primo esperimento sul campo. (http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=833).<br />

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