Non è facile essere il migliore Con grande impegno si può - TopSport

DALLA COPERTINA OPPORTUNITà SULLO SFONDO
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stanza dei fatti, soprattutto quando
riguarda la cura del proprio corpo.
Alla base del successo del mercato
dello sci di fondo c’è infatti il
desiderio dei consumatori di raggiungere
un benessere fisico inteso
non solo come percezione di
sensazioni piacevoli, ma anche come
momento per tonificare e prendersi
cura di sé. Una filosofia per
certi versi simile a quella dei consumatori
del fitness e delle palestre,
nelle quali, non a caso, è in aumento
la presenza femminile. Ecco allora
che il consumatore donna diventa
un elemento trasversale importante
del mercato sportivo, trovando oggi
una sua collocazione importante in
quello dello sci di fondo. Che ormai
non prescinde da un prodotto bello
e funzionale, sensibile alla moda e a
un trend che rispecchia una concezione
più ampia di status symbol.
“Riscontro un aumento dell’interesse
nei confronti dello sci di fondo –
sottolinea infatti Cremonesi – per
Il consumatore donna diventa un elemento trasversale
importante del mercato sportivo, trovando oggi una sua
collocazione importante in quello dello sci di fondo
l’affermarsi della convinzione che chi
fa uno sport di fatica, tiene alla propria
salute e al proprio fisico.” Niente
più giubbotti di pelle e chiome impomatate.
Il confine della seduzione si
è dunque spostato in pista, sulla neve,
dove i suoni sono più attenuati e
l’aria più fresca e pulita. Una sorta di
attrazione riscoperta all’interno di
una dimensione atavica, che appartiene
all’uomo in quanto tale, come
un richiamo alle origini.
Quello che adesso veramente
conta, soprattutto in un periodo
economicamente difficile, è tuttavia
l’attenzione alle spese. Uno
sport dispendioso, per quanto possa
essere attraente, sarà difficilmente
praticato dalla massa. Ecco allora
che lo sci di fondo si pone come disciplina
assolutamente competitiva
per i costi contenuti che devono sostenere
i suoi praticanti. “Rispetto
allo sci alpino – rileva Cremonesi –
nello sci di fondo c’è un risparmio
del 50% circa.” Dai vestiti agli attrezzi,
fino agli abbonamenti giornalieri
che, mediamente, costano 10
euro per i fondisti contro i 35 a cui
devono far fronte i discesisti. Particolari
tutt’altro che irrilevanti, e che
in questo momento stanno facendo
la fortuna delle aziende e dei negozianti
che lavorano in questo settore.
“Noi non stiamo soffrendo la difficile
situazione economica – afferma
infatti Cremonesi – ma anzi i nostri
fatturati sono in incremento. Merito
dell’impegno dell’azienda, ma
anche della neve, che nelle ultime
stagioni ci ha aiutato. Rispetto >>
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Storia e qualità
Situazione economica, ruolo della Federazione, innovazione,
tecnologia, estetica, cambiamenti del modo di fare business. Gilberto
Pellegrino, responsabile commerciale sci fondo di Rossignol, traccia
un’analisi di questo mercato in Italia, evidenziando spunti interessanti.
“I cambiamenti sono essenzialmente riconducibili all’assottigliarsi della
richiesta – spiega infatti Pellegrino – ‘scoraggiata’, ancor prima che
dalle ristrettezze economiche, dalla pressoché inesistente promozione
del movimento. In un tempo non troppo lontano esisteva un progetto
scuola, o ancor più un piano demandato ai vari comitati regionali, coordinati
a livello ‘istituzionale’. Purtroppo oggi, nonostante parte di alcuni
tagli di sostentamento economico possano essere riconducibili a
scelte politiche che di necessità fan virtù, la carenza totale dell’attuale
Direzione Agonistica e Tecnica quale ideatrice, promotrice e coordinatrice
di ogni progetto è inspiegabile e, se vogliamo, anche difficile da
accettare. Questo perché per noi aziende del settore è addirittura impossibile
spiegarsi la mancanza di volontà da parte della sopra richiamata
Direzione Agonistica di interagire con un settore in continua evoluzione
tecnologica come il nostro, e quindi con aziende che avrebbero
comunque l’interesse a sobbarcarsi parte degli oneri della promozione.”
In ogni stagione invernale le novità non mancano, ma solo alcuni produttori,
tra cui Rossignol, sembrano riuscire a soddisfare con continuità
le esigenze dei clienti. “Se sull’attrezzo sci – sottolinea infatti Pellegrino
– marchi come Fischer e Rossignol sono riusciti sempre a mantenersi
all’attenzione di tutti, così come Atomic e Madshus, altri marchi
L’evoluzione del mercato dello sci di fondo
in Italia, secondo la voce di un esperto
come Kharu e Kneissl hanno segnato un po’ il passo, mentre Salomon,
Trabucchi e Peltonen sono in crescita.” La vera svolta del mercato è
arrivata con l’avvento di un materiale rivoluzionario. “La fibra di carbonio
ha contrassegnato le ultime novità, conferendo caratteristiche di
leggerezza e risposte tecniche sconosciute fino a pochi anni fa.” Altro
discorso per la scarpa. “Marchi del passato come Kharu, Dinsport Carrel,
e adidas sono stati letteralmente spazzati via o assorbiti da accorpamenti
aziendali in seguito all’entrata sul mercato di Salomon con il
proprio sistema di attacco negli anni Ottanta. Solo alcuni marchi, come
Alpina e Rossignol, sono riusciti a reggere il confronto affidandosi al
sistema Rottefella. E solo negli ultimi dieci anni, in particolare grazie
ad una seria applicazione del carbonio sul prodotto scarpa da parte
della nostra azienda Rossignol, altri marchi come Madshus e Fischer si
sono orientati a presentare un loro prodotto scarpa sul mercato, tanto
da mettere in minoranza il sistema Salomon.” Il passo successivo è
stato quello di presentare ai consumatori una gamma completa, comprensiva
anche dei bastoni. “Per nostra fortuna – conferma infatti Pellegrino
– potendo avvalerci di un’esperienza ormai consolidata che
prevede anche l’impiego di alcune tecnologie di derivazione dal campo
aeronautico, con questa stagione andremo a testare sui campi innevati
una gamma di bastoni completamente rivisitata e potenziata, tanto da
presentarci ai negozianti con una collezione 2012-2013 degna di aziende
specializzate come la Swix. A tal riguardo mi rende orgoglioso potervi
informare che la produzione dei nostri nuovi bastoncini per lo sci
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