Barclays Wealth Monaco - Associazione degli Imprenditori Italiani ...
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Hedge fund e private equity<br />
pregi e rischi<br />
Riflessioni sul concetto e la misurazione del rischio a seguito<br />
<strong>degli</strong> ultimi eventi nei mercati finanziari<br />
24<br />
Nelle ultime settimane, la stampa<br />
finanziaria internazionale ha puntato<br />
i riflettori sui rischi legati ad<br />
alcuni prodotti e tipologie d’investimenti<br />
finanziari.<br />
In particolare sono stati maggiormente<br />
evidenziati i rischi <strong>degli</strong> hedge fund e<br />
dei fondi di private equity. Spesso tali<br />
investimenti erano stati selezionati dai<br />
risparmiatori con l’obbiettivo di diversificare<br />
e ridurre i rischi dell’esposizione<br />
del proprio portafoglio finanziario alle<br />
fluttuazioni dei mercati, cercando al<br />
contempo di aumentarne la redditività,<br />
ma, come si è visto, questi obbiettivi<br />
non sempre sono stati raggiunti.<br />
Prima di parlare della componente rischio<br />
ritengo si debba doverosamente<br />
segnalare l’utilità’ di questi strumenti<br />
per sviluppo economico ed efficienza e<br />
liquidità dei mercati finanziari.<br />
Ovvio è il ruolo dei fondi di private<br />
equity nel progresso di un’economia<br />
moderna, soprattutto ad alto tasso di<br />
sviluppo tecnologico. Aziende di piccole<br />
dimensioni e ad uno stadio evolutivo<br />
iniziale, necessitano di capitali<br />
con elevata propensione al rischio per<br />
finanziare lo sviluppo, che solo i fondi<br />
di private equity possono fornire. Si<br />
pensi, per fare un esempio, che , senza<br />
il contributo dei fondi di private equity,<br />
la Silicon Valley ed aziende come Cisco,<br />
Intel e Microsoft, non si sarebbero probabilmente<br />
mai sviluppate tanto efficacemente,<br />
garantendo al contempo profitti<br />
‘stellari’ ai primi investitori.<br />
Il private equity è inoltre uno strumento<br />
chiave di sviluppo per quelle economie<br />
che sono caratterizzate da una<br />
forte presenza di piccole e medie imprese<br />
che, per finanziarsi, non possono<br />
ricorrere all’emissione di prestiti obbligazionari<br />
o al collocamento di azioni<br />
tra il pubblico, non essendo quotate in<br />
borsa. Inoltre, l’intervento di un fondo<br />
di private equity rappresenta spesse<br />
volte un’ importante occasione per<br />
aumentare la professionalità del management.<br />
Il private equity fa crescere<br />
le aziende, le porta alla quotazione in<br />
borsa e quindi contribuisce anche allo<br />
sviluppo dei mercati finanziari.<br />
<strong>Monaco</strong> Imprese n° 3<br />
Per quanto concerne gli hedge fund,<br />
anche se il dibattito è assolutamente<br />
aperto, ritengo che abbiano un ruolo<br />
importante, generalmente positivo,<br />
nella dinamica dei mercati finanziari.<br />
Si pensi ad esempio al fatto che, attraverso<br />
operazioni d’arbitraggio, tendono<br />
a ridurre alcune distorsioni valutative<br />
dei mercati ed al fatto che, avendo<br />
spesso una logica piu’ di breve periodo<br />
rispetto ad altri investitori istituzionali<br />
( ad esempio i fondi pensione), possano<br />
contribuire con “operazioni di trading”<br />
a favorire la liquidità dei mercati in<br />
momenti difficili. Non sempre tuttavia<br />
questo è vero, soprattutto, quando le<br />
operazioni d’arbitraggio vengono effettuate<br />
con la sola logica di seguire un<br />
trend, anche se questo si sta estendendo<br />
oltre le valutazioni fondamentali,<br />
in questo caso si creano piuttosto delle<br />
bolle speculative.<br />
Ma veniamo alla questione rischi :<br />
Ogni tipologia d’investimento comporta<br />
dei rischi di diversa natura ed intensità;<br />
la riduzione del rischio relativo<br />
al proprio patrimonio si ottiene semplicemente<br />
cercando di correre rischi<br />
di diversa natura e di diversa intensità<br />
(più o meno elevata a seconda delle aspettative<br />
di rendimento) sulle singole<br />
componenti del proprio patrimonio.<br />
Il primo concetto che è bene sottolineare<br />
per un risparmiatore è che sganciare<br />
la performance di un investimento<br />
dall’andamento delle borse non vuol<br />
dire assolutamente e necessariamente<br />
non correre rischi. In ogni tipologia<br />
d’investimenti, infatti, si scommette su<br />
una tendenza, poco importa se questa<br />
tendenza è il rialzo delle borse mondiali<br />
(tipica logica da investimento tradizionale)<br />
o la migliore performance<br />
delle azioni Deutsche Telekom rispetto<br />
alle azioni Intel (tipica logica da hedge<br />
fund).<br />
Un altro aspetto che va rilevato è che<br />
ritenere gli investimenti in un fondo di<br />
private equity poco correlati all’andamento<br />
delle borse mondiali, è un assunto<br />
sbagliato.<br />
Il fondo di private equity, infatti, realizzerà<br />
delle plusvalenze cedendo le quote<br />
di società in cui ha investito o a terzi<br />
compratori ovvero portando la società<br />
alla quotazione in borsa e collocando<br />
sul mercato la propria partecipazione.<br />
In entrambi i casi, l’andamento e la<br />
buona salute delle borse mondiali sono<br />
fondamentali, perché i parametri di valutazione<br />
delle aziende si riferiscono in<br />
ogni modo a società simili quotate in<br />
borsa, anche nell’ipotesi in cui le partecipazioni<br />
del fondo vengano cedute a<br />
terzi e non al mercato borsistico.<br />
Dopo il crollo delle borse nel 2000, infatti,<br />
il numero di transazioni effettuate<br />
dai fondi di private equity è significativamente<br />
calato per due o tre anni, data<br />
l’impossibilita’ di realizzare le plusvalenze<br />
desiderate.<br />
Penso tuttavia che la riflessione più importante<br />
vada fatta sull’insufficiente segnaletica<br />
<strong>degli</strong> indici di volatilità come<br />
principali indicatori per la valutazione<br />
del rischio.<br />
Gli indici di volatilità esprimono semplicemente<br />
la dispersione dei valori storici<br />
di un fenomeno osservato rispetto<br />
alla sua media; tanto più bassa è la<br />
dispersione, tanto più basso è il rischio<br />
dell’investimento.Il più grosso limite di<br />
tali indici è proprio legato al fatto che<br />
si riferisce a serie storiche passate e che<br />
nulla dice sul futuro.<br />
Un primo aspetto che è utile segnalare è<br />
che la volatilità è generalmente direzionale,<br />
ossia tendente ad essere più bassa<br />
in un mercato che sale e più elevata in<br />
un mercato che scende per fenomeni di<br />
‘panic selling’.<br />
Questa considerazione riguarda tutte<br />
le tipologie d’investimento, anche gli<br />
hedge fund, sia perché pochissimi di<br />
loro sono veramente ‘market neutral’,<br />
ossia con posizioni lunghe equivalenti<br />
a posizioni corte, sia perché questo<br />
concetto di volatilità è valido non solo<br />
per la tendenza di un mercato, ma anche<br />
per la tendenza di uno spread (ad<br />
esempio per il differenziale di rendimento<br />
tra titoli di stato ed obbligazioni<br />
corporate su cui molti hedge fund investono).<br />
Quando allora si guarda la<br />
volatilità di un certo investimento per