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Barclays Wealth Monaco - Associazione degli Imprenditori Italiani ...

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Unione Europea : novita’ in<br />

vista per i consulenti finanziari<br />

Maggior tutela per investitori e consulenti indipendenti<br />

per stimolare concorrenza e qualità<br />

32<br />

Il vento d’innovazione e cambiamento<br />

che spira da Bruxelles, seppure con alterna<br />

intensità, è arrivato a lambire le<br />

coste anche di quei Paesi, come l’Italia,<br />

che notoriamente si muovono a tempo<br />

quasi scaduto in quanto a recepimento<br />

delle indicazioni comunitarie. Dal 1°<br />

di novembre, infatti, sarà operante a<br />

pieno regime la Market in Financial<br />

Instrument Directive, ovvero la Direttiva<br />

europea 2004/39/CE meglio nota<br />

come MIFID.<br />

I non addetti ai lavori si domanderanno<br />

cosa possa mai racchiudere d’interessante<br />

l’ennesima norma che andrà ad<br />

aggiungersi ad un complesso insieme<br />

di leggi e regole che, fino ad oggi, non<br />

è riuscito a tutelare i risparmiatori anche<br />

in presenza di veri e propri scandali.<br />

Una certa dose di diffidenza è comprensibile,<br />

perché di pazienza i risparmiatori<br />

italiani negli ultimi anni ne hanno avuta<br />

fin troppa. Tra fallimenti procurati da<br />

“improvvide” amministrazioni, default<br />

d’interi stati, crolli di mercati borsistici<br />

ed ora la preoccupazione per mutui<br />

concessi con troppa allegria, i risparmiatori<br />

hanno dimostrato una notevole<br />

e, per un certo verso, inaspettata maturità<br />

nel dare un segnale composto ma<br />

inequivocabile ad un sistema finanziario<br />

che oggi sta probabilmente conoscendo<br />

la peggior crisi di fiducia di sempre.<br />

Ma se il risparmiatore italiano ha non<br />

pochi grattacapi per fare quadrare i<br />

conti, anche guardando oltre confine,<br />

i movimenti di un mondo finanziario<br />

sempre più tecnologico e virtuale, non<br />

conciliano certo il sonno, nel dilemma<br />

di non aver tutelato abbastanza i sudati<br />

risparmi.<br />

<strong>Monaco</strong> Imprese n° 3<br />

Ebbene, pur volendo procedere con<br />

cautela per non esprimere un giudizio<br />

affrettato, questa volta a mio avviso<br />

vale la pena soffermarsi un po’ su alcuni<br />

aspetti fondamentali che caratterizzano<br />

quello che, a tutti gli effetti, è<br />

un provvedimento che uniformerà l’intero<br />

mercato europeo della consulenza,<br />

introducendo importanti concetti<br />

che fungeranno da spartiacque tra la<br />

consulenza indipendente e quella “viziata”<br />

da conflitto d’interessi; e che varerà<br />

una serie di stringenti regole operative,<br />

che l’intero sistema finanziario<br />

europeo dovrà applicare, a garanzia e<br />

nel rispetto <strong>degli</strong> interessi della propria<br />

clientela.<br />

Partendo dal presupposto che, in materia<br />

d’investimenti finanziari, il risparmiatore<br />

non esperto deve in ogni caso<br />

rivolgersi al proprio intermediario per<br />

decidere come investire i propri risparmi,<br />

una delle questioni fondamentali<br />

che il legislatore si è posto nella stesura<br />

della norma è: come rendere equilibrato<br />

un rapporto di consulenza se questa è<br />

fornita da chi, al tempo stesso, è anche<br />

il collocatore/venditore del prodotto<br />

che propone.<br />

Semplificando il concetto, la soluzione<br />

a cui si è giunti sancisce una netta distinzione<br />

:<br />

• Se il consulente lavora come dipendente<br />

o mandatario dell’intermediario che<br />

vende il prodotto, egli deve comunicare<br />

in modo chiaro ed inequivocabile al<br />

cliente che sta operando in situazione<br />

di conflitto d’interessi nonché poter<br />

dimostrare che le operazioni che esegue,<br />

sono fatte alle migliori condizioni di<br />

mercato (Best Execution) ;<br />

• Se il consulente non lavora per alcun<br />

intermediario e, alla stregua di un<br />

qualsiasi altro professionista, emette<br />

parcella per la sua prestazione, siamo<br />

in presenza di un rapporto di reale<br />

indipendenza nel proporre soluzioni<br />

d’investimento. In tale fattispecie il<br />

consulente deve essere iscritto in un<br />

albo professionale per l’accesso al quale<br />

sono richiesti requisiti di professionalità<br />

ed onorabilità, ed il rispetto di precise<br />

norme comportamentali.<br />

Certo, questo semplice condizione non<br />

significa che tutti i consulenti indipendenti<br />

sappiano fare il proprio lavoro e<br />

che, al tempo stesso, tutti gli intermediari<br />

non indipendenti lavorino male,<br />

ma se non altro si può avere la ragionevole<br />

tranquillità di riuscire ad evitare<br />

“consigli interessati” nel proporre certi<br />

prodotti piuttosto di altri per qualche<br />

convenienza economica o strategia<br />

commerciale.<br />

Ma quanto potrà costare disporre di<br />

una consulenza personalizzata ? Sarà<br />

come per il commercialista o l’avvocato<br />

? Posto che l’attività di un professionista,<br />

e di conseguenza la sua parcella,<br />

deve essere valutata in funzione<br />

dei vantaggi ottenuti dall’affidamento<br />

alle sue “cure”, il costo di un consulente<br />

finanziario indipendente, con buona<br />

probabilità, si ripagherà senz’altro con<br />

un certo risparmio ottenuto sulla scelta<br />

del prodotto.<br />

Il mercato finanziario sta evolvendo<br />

non solo in direzione della “finanza<br />

creativa” ; ormai si stanno sempre più<br />

affermando prodotti come gli ETF (Exchange<br />

Trade Fund) che hanno costi di<br />

5 o 6 volte inferiori rispetto ai fondi<br />

comuni o SICAV tradizionali. Negli<br />

Stati Uniti, il sorpasso nella raccolta<br />

dei primi a scapito di questi ultimi è già<br />

avvenuto. Gli intermediari tradizionali<br />

hanno ovvie difficoltà nel proporre tali<br />

strumenti, per i margini molto esigui,<br />

ma l’evoluzione è tale che esistono ormai<br />

ETF obbligazionari e azionari di<br />

tutti i tipi, e addirittura quelli “short”,<br />

che puntano cioè sul ribasso del mercato.<br />

La reale plusvalenza, però, dovrebbe<br />

essere la maggior cura e attenzione<br />

posta dal consulente indipendente nel<br />

rilevare le esigenze e le attese del cliente.<br />

Molto spesso, infatti, non sono gli<br />

scandali o gli shock del mercato a fare<br />

la differenza, ma la corretta impostazione<br />

strategica del portafoglio, che tali<br />

eventi dovrebbe essere sempre in grado<br />

di assorbire.<br />

Accedere a questa forma di consulenza<br />

sarà via via più semplice. Seppure in<br />

attesa di una regolamentazione, sta<br />

crescendo il numero di consulenti indipendenti<br />

già in attività e, grazie alla<br />

MIFID, operare all’interno del mercato<br />

comunitario equivarrà ad operare<br />

nel proprio Paese d’origine, grazie ai<br />

riconoscimenti reciproci delle norme<br />

vigenti tra Stati membri dell’Unione<br />

Europea.

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