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Tra cronaca e storia - Morreseemigrato.ch

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Fibula a navicella con apofisi laterali e bracciale ad arco inflesso<br />

(Vili-VI sec. a. C.). Morra De Sanctis - Piano di Cerasuolo.<br />

di carbonio, dando alla ceramica quel colore nero,<br />

talvolta di una lucentezza metallica.<br />

Il corredo metallico è costituito essenzialmente<br />

da manufatti di bronzo. Abbiamo le fibule ad<br />

oc<strong>ch</strong>iali, ad arco serpeggiante, a sanguisuga, a<br />

navicella, <strong>ch</strong>e fungevano da spille di sicurezza per il<br />

vestiario.<br />

Accanto a queste fibule realmente funzionali e di<br />

uso comune, si rinvengono nelle tombe altre di<br />

notevoli dimensioni, ritrovate a Morra nei pressi<br />

della Cappella della Maddalena, dette « da parata »,<br />

<strong>ch</strong>e attestavano nel corredo il prestigio di classe del<br />

defunto. Caratteristico è il bracciale « ad arco inflesso<br />

» ritrovato a Morra nella zona di Piano di Cerasuolo e<br />

delle Fontanelle, espresso in moltissimi esemplari<br />

fino al VI sec. a. C., <strong>ch</strong>e costituisce quasi il bronzo<br />

fossile ed emblematico di questa cultura. Splendido<br />

poi, nel suo elegante e stilizzato portamento, un<br />

bronzetto figurativo di cavallo, forse del VII sec. a.<br />

C., tipicamente « illirico », proveniente dalla zona<br />

della Cappella della Maddalena; è l’animale prediletto<br />

La fibula a navicella vista da un'altra angolazione.<br />

corredo metallico in bronzo <strong>ch</strong>e testimoniano<br />

l’origine balcanica di queste popolazioni.<br />

Corredo tombale — Per vasellame d’impasto<br />

si intende l’argilla poco o niente affatto depurata,<br />

cotta in forno aperto e lavorata a mano, senza<br />

l’uso del tornio, per cui naturalmente la ceramica<br />

non raggiungeva quella compattezza <strong>ch</strong>e si ebbe<br />

poi con l’introduzione dei forni <strong>ch</strong>iusi, in seguito<br />

agli influssi greci attraverso le colonie dei centri<br />

costieri (Poseidonia, Cuma). Quest’impasto poteva<br />

essere sia in colore <strong>ch</strong>iaro (6), quello più<br />

grossolano, sia di color scuro, nerastro, per<strong>ch</strong>é<br />

cotto con legna ancora verde <strong>ch</strong>e bruciando<br />

sviluppava ossido<br />

c’è un grande ritardo nel superare uno stadio di civiltà<br />

primitiva. Per questa grande diversità culturale, mentre<br />

nell’Egeo fioriva la grande civiltà di Creta e poi di Micene,<br />

qui si esce dalla prei<strong>storia</strong> dopo <strong>ch</strong>e quelle civiltà erano già<br />

tramontate.<br />

Dopo il 1000 a. C., con l’Età del Ferro, il popolamento<br />

della Campania diviene molto più intenso; è possibile<br />

riconoscere gruppi culturali diversi, <strong>ch</strong>e si distinguono non<br />

soltanto per la provenienza e per le caratteristi<strong>ch</strong>e proprie<br />

della produzione artigianale, ma an<strong>ch</strong>e per il modo in cui si<br />

dispongono sul territorio e per le scelte economi<strong>ch</strong>e. L’Età<br />

del Ferro rappresenta per la Campania un momento in cui<br />

prevale il particolarismo culturale, e si definisce la<br />

fisionomia di alcuni comprensori <strong>ch</strong>e condizioneranno nei<br />

secoli la <strong>storia</strong> più recente della regione.<br />

Intorno alla metà dell’VIII sec. a. C., con la fondazione<br />

di Cuma, si definisce il quadro delle componenti etni<strong>ch</strong>e e<br />

culturali <strong>ch</strong>e determineranno l’aspetto della Campania preromana:<br />

da un lato le popolazioni itali<strong>ch</strong>e, osco-sanniti<strong>ch</strong>e,<br />

più o meno legate alle culture indigene dell’Età del Ferro,<br />

dall’altro la componente etrusca (Capua, Fratte di Salerno,<br />

Pontecagnano), <strong>ch</strong>e si ricollega all’aspetto « Villanoviano » di<br />

cui conserva la vitalità dei rapporti con i centri del- l’Etruria<br />

meridionale e la caratteristica funeraria di incenerire i morti;<br />

infine la componente «reca limitata alla costa, con i centri di<br />

Pitecusa (Is<strong>ch</strong>ia), Cuma, Parthenope-Neapolis (Napoli) e<br />

Dicear<strong>ch</strong>ia (Pozzuoli), ed oltre il Sele, Poseidonia (Paestum)<br />

ed Elea (Velia).<br />

(5) Un vaso ora restaurato, della fine dell’Età del<br />

Bronzo (X sec. a. C.), decorato a incisioni e con prese laterali<br />

mammellonate, è stato rinvenuto a Morra, nella zona di<br />

Piano di Cerasuolo.<br />

(6) Dalle Fontanelle proviene un’olla, d’impasto <strong>ch</strong>iaro,<br />

grezzo, con orlo decorato ad intac<strong>ch</strong>i e con ciotola-attingitoio<br />

a vernice nera; quest’insieme tombale è simbolo<br />

dell’accumulo delle ric<strong>ch</strong>ezze <strong>ch</strong>e, per una comunità<br />

agricola, è rappresentata innanzitutto dalle derrate<br />

alimentari.

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