Tra cronaca e storia - Morreseemigrato.ch

UOMINI E IDEE
Luci e ombre della società e
della cultura morrese
di Francesco Grippo
La Società Europea di cultura nel lontano
1951, nel porre l’accento sulla natura della cultura
come fatto politico, evidenziava gli eccessi che da
una tale letterale interpretazione ne potessero
scaturire.
Da una parte la cultura politicizzata e dall’altra
la cultura apolitica. In entrambe le posizioni, ci
sembra, si annida il pericolo dello svuotamento
della ragion d’essere della cultura in quanto nel
primo caso viene relegata ad ancilla della politica
perché è asservita ai programmi e alle direttive dei
vari gruppi politici e nel secondo caso si chiude in
una specie di turris eburnea, lontana dalla storia e
dai problemi della vita quotidiana.
Le due posizioni trovano la loro sintesi nella
politica della cultura: « ... che significa politica
compiuta dall’uomo di cultura in quanto tale, non
coincidente necessariamente con la politica che
egli svolge come uomo sociale, onde la larga
possibilità di unificazione che una interpretazione
siffatta può promuovere tra gli intellettuali
appartenenti a partiti politici diversi. La politica
della cultura è una posizione di massima apertura
verso le posizioni filosofiche, ideologiche e mentali
differenti, dato che è la politica relativa a ciò che è
comune a tutti gli uomini di cultura e non tocca ciò
che li divide » (1).
Ciò implica il rispetto di alcuni valori
superindividuali quali la libertà, la verità, l’onestà
intellettuale che devono necessariamente
accompagnare quelli che in linguaggio moderno
vengono denominati operatori della cultura.
Nelle società in cui questi valori vengono
rispettati sembra che la politica della cultura trovi il
suo terreno più fecondo, mentre nelle società in cui
questi valori non hanno diritto di cittadinanza la
politica della cultura si tramuta fatalmente in
politica culturale, cioè in cultura asservita ai partiti
politici.
Il significato sociologico del termine cultura è
invece molto più comprensivo e vuole indicare
l’intero modo di vivere di una comunità con i propri
modelli e con una peculiare partecipazione e
trasmissione degli elementi della cultura stessa.
Praticare il commercio, venerare i morti,
convolare a nozze, mangiare, bere, avere dei fini e
dei valori ecc. sono fattori insiti in tutte
(1) BOBBIO N., Politica e cultura, Einaudi, Torino,
1974, pag. 36.