Tra cronaca e storia - Morreseemigrato.ch

IL DOPO-TERREMOTO
La cronaca e i problemi
emergenti
di Mimmo Giugliano
I ritardi nell’intervento nelle zone sinistrate,
con conseguenti perdite di numerose vite umane
che avrebbero potuto essere salvate, la
disorganizzazione a diversi giorni di distanza dal
sisma, hanno ulteriormente confermato la gravità
della crisi dello Stato e della Pubblica
Amministrazione e la inesistenza di un efficace
sistema di protezione civile in un Paese capace
invece di grandi slanci solidaristici.
Morra De Sanctis era, e ancora è un paese di
emigranti, con una economia agricola di
sussistenza, assai precaria, economia artigianale
di piccolissime imprese per lo più a carattere
familiare, economia di piccolo ambiente, una
consistente presenza bracciantile; economia,
quindi, nel suo complesso disarticolata e mai
analizzata profondamente per i- potesi di sviluppo
produttivo del paese e del territorio.
E' un paese duramente colpito dal terremoto
del 23 novembre 1980, che ha messo in evidenza
preesistenti condizioni di arretratezza, di
sottosviluppo economico e culturale, con una
cinquantina di morti, oltre ottanta feriti, circa
l’80 per cento del patrimonio edilizio distrutto o
danneggiato, una economia in dissesto.
Problemi vecchi e nuovi si sono fusi componendo
uno sconcertante mosaico di disagi e di
esigenze vitali per la collettività.
Il primo gruppo di soccorso volontario arriva
da Sassari.
Si chiama Radio Alter ed è composto da venti
persone: due medici, un infermiere, un perito
elettronico, un perito chimico, un ruspista, un
autista, un elettricista, dieci operai e due
radioamatori con la strumentazione necessaria per
i contatti con le sedi centrali operative. Radio Alter
ha inviato ininterrottamente, per oltre dieci giorni,
messaggi, telegrammi e fonogrammi in tutte le
parti d’Italia
Piazza Giovanni XXIII - Pasto all'aperto offerto dall'Ordine di Malta
ai terremotati morresi.