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ASPETTI GEOLOGICI Dove ricostruire? di Vincenzo Di Sabato Morra, pur trovandosi a brevissima distanza dall’epicentro del terremoto del 23 novembre 1980, localizzato strumentalmente, secondo i tecnici del C.N.R., nei pressi di Laviano, e pur confinando con paesi che sono stati quasi completamente distrutti, come S. Angelo, Lioni, Teora, Conza, ha subito danni relativamente meno gravi dei paesi vicini. Questo dato appare ancora più significativo quando si consideri la qualità delle costruzioni che a Morra risultano essere complessivamente più vecchie e scadenti di quelle di S. Angelo o di Lioni. Appare quindi evidente, già da queste sole considerazioni, come l'assetto geologico dei terreni su cui Morra sorge abbia contribuito in maniera determinante alla limitazione e alla stessa distribuzione dei danni sul territorio comunale. Il centro abitato di Morra sorge infatti su una roccia lapidea detta conglomerato, dello spessore di circa 150 m. A tal proposito il Prof. F. Ortolani, dell’istituto di Geologia e Fisica dell’Università di Napoli, così si esprime: « Paesi come Morra, Andretta e Cairano sono stati colpiti solo parzialmente perché costruiti su rocce lapidee di spessore superiore ai centro metri, il che sembra abbia influito positivamente nel contenere gli scuotimenti del terremoto ». Nel centro abitato di Morra i danni sono concentrati maggiormente nella zona compresa tra il Castello, Via Chiesa e Via Fontana. Questa è una zona infatti di elevata pericolosità perché la posizione di cresta e la presenza di due fratture (faglie) vi determinano una esaltazione della ampiezza delle oscillazioni sismiche. Nel restante territorio comunale i danni maggiori sono concentrati in un' area comprendente Selvapiana, S. Lucia e parte di Orcomone, dove i terreni affioranti sono prevalentemente argillosi e sabbiosi. I danni agli edifici in questa zona sono da mettersi in relazione alle generalmente scadenti caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni, unitamente alla inefficienza strutturale e costruttiva. Da queste poche osservazioni risulta quindi di estrema importanza, in una ipotesi di ricostruzione, una conoscenza approfondita delle caratteristiche geologiche del territorio di Morra. Allo stato attuale esistono due studi di
carattere geologico riguardanti Morra, che mancano però delle necessarie indagini geofisiche e geotecniche. Il primo è uno studio geologico, tettonico e idrogeologico eseguito dal Prof. F. Villa per conto del « Comitato di Milano per la ricostruzione di Morra De Sanctis », e riguarda tutto il territorio comunale. In questo studio vengono individuati e descritti i terreni affioranti nel territorio di Morra e le fratture (faglie) da cui sono interessati; contiene inoltre, oltre ad uno studio geostatico e idrogeologico, una proposta generale di utilizzo del territorio. Il secondo riguarda invece il solo centro abitato ed è una microzonazione sismica preliminare eseguita dai tecnici del C.N.R. della quale viene riportata la carta illustrativa. Dalla mostra tenuta a Morra nell'agosto 1981 dai volontari del Politecnico Fed. di Zurigo
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« Tornai ieri ancora commosso. Nel
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PREMESSA Alle 19,34 del 23 novembre
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Napoli che, unita allo sviluppo dei
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