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Tra cronaca e storia - Morreseemigrato.ch

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...e un emigrato..<br />

Ci siamo intrattenuti a colloquio con Gerardo<br />

Gallo, Presidente dell’A.M.E., al quale il Dott.<br />

Francesco De Rogatis ha rivolto delle domande circa<br />

le iniziative prese dai morresi residenti a Basilea per<br />

un aiuto concreto ai cittadini di Morra (1).<br />

De Rogatis — Per la prima volta si è costituita<br />

un’organizzazione di emigrati morresi all'estero, e<br />

per la precisione a Basilea in Svizzera. Chiediamo<br />

a Gerardo Gallo quante persone raccoglie<br />

l’associazione e come è strutturata.<br />

Gallo — L’AME (Associazione Emigrati Morresi),<br />

sorta dopo il terremoto senza alcun intento politico<br />

ma al solo scopo di partecipare attivamente e<br />

direttamente all’opera di ricostruzione di Morra<br />

attraverso una raccolta di fondi, è formata da 150<br />

famiglie. Sono stato eletto Presidente e c’è un<br />

segretario nella persona di Gerardo Di Pietro.<br />

Abbiamo cercato di estendere l’associazione ai<br />

morresi domiciliati in altre località della Svizzera e<br />

an<strong>ch</strong>e in Francia, ma al momento essa è limitata ai<br />

morresi della zona di Basilea. Ci riuniamo<br />

periodicamente per dibattere i problemi riguardanti<br />

la ricostruzione di Morra.<br />

De Rogatis — L’AME ha avuto contatti con<br />

l’Amministrazione comunale? Come è stata accolta<br />

la vostra iniziativa di costituire un’associazione e<br />

di realizzare qualcosa di concreto per Morra?<br />

Gallo — La nostra organizzazione sin dai primi<br />

momenti ha deciso di realizzare nel nostro paese<br />

qualcosa di duraturo. Abbiamo iniziato a raccogliere<br />

fondi con un mercato di « roba vec<strong>ch</strong>ia ». Raggiunta<br />

una certa somma, abbiamo contattato<br />

l’Amministrazione comunale e poi<strong>ch</strong>é non abbiamo<br />

ricevuto indicazioni,<br />

si è deciso di realizzare a Morra una casa di riposo<br />

per anziani.<br />

Abbiamo sollecitato l’Amministrazione e il<br />

Sindaco a dare incarico a un tecnico per la<br />

realizzazione di un progetto per la casa di riposo ma<br />

non si sono interessati della cosa. Sono venuto a<br />

Morra non solo per motivi personali ed affettivi, ma<br />

soprattutto per vedere redatto un progetto di<br />

massima per la costruenda casa di riposo, senza del<br />

quale non possiamo <strong>ch</strong>iedere in Svizzera altri<br />

contributi.<br />

De Rogatis — Hai avuto l’assicurazione <strong>ch</strong>e<br />

sarà redatto il progetto in tempi brevi?<br />

Gallo — Il Sindaco mi ha detto di parlarne con<br />

l’ar<strong>ch</strong>itetto Romano di Milano: ci siamo così messi in<br />

contatto col comitato di Milano e con l’ar<strong>ch</strong>itetto<br />

Romano per la progettazione dell’opera.<br />

De Rogatis — In questi giorni a Morra v’e una<br />

certa tensione circa il problema della ricostruzione<br />

del paese. Secondo l’AME esso deve essere<br />

ricostruito nello stesso posto o può essere spostato<br />

a valle?<br />

Gallo — Penso di interpretare il desiderio di tutti<br />

i componenti dell’associazione dicendo <strong>ch</strong>e Morra<br />

deve restare dove.<br />

De Rogatis — Quanti emigrati della vostra<br />

organizzazione credi possano rientrare<br />

definitivamente a Morra nel caso si creino i<br />

presupposti per una possibilità di lavoro « in loco »?<br />

Gallo — In Svizzera c’è lavoro sicuro e bisogna<br />

an<strong>ch</strong>e pensare all’avvenire dei figli. Difficilmente<br />

perciò credo <strong>ch</strong>e tutti possano ritornare quaggiù:<br />

forse il venti per cento degli emigrati sarebbe<br />

disposto a rientrare a Morra nel caso si creino<br />

condizioni di lavoro stabile.<br />

(1) Colloquio avuto nel novembre 1981.

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