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Il bilancio sociale è inteso come strumento
di promozione e di comunicazione
dell’immagine aziendale, nonché
come nuovo strumento di marketing
e misurazione della customer satisfaction.
Nel 2010, circa il 35% delle
banche quotate ha presentato il bilancio
sociale. In inglese, stakeholder
indica “il proprietario dei paletti di
confine del terreno agricolo confinante”.
In pratica con questo termine
s’intendono coloro che, pur non
avendo dei rapporti diretti economico-giuridici
con l’azienda, sono interessati
a quanto avviene nel suo interno
perché in futuro, se fossero lesi
i loro diritti, potrebbero far valere le
loro pretese.
Viene inteso
pure come
un nuovo mezzo
per il marketing
e la misurazione
della “customer
satisfaction”
Per i principi di redazione del bilancio
sociale di GBS (Gruppo di Studio
per il Bilancio Sociale) stakeholders
sono quei soggetti (intesi nel
senso di individui, gruppi, organizzazioni)
che hanno, con l’azienda, relazioni
significative e i cui interessi sono
a vario titolo coinvolti nell’attività
dell’azienda per le relazioni di scambio
che intrattengono con essa o perché
ne sono significativamente influenzati.
Per le linee guida per il reporting
di sostenibilità di GRI (Global
Reporting Iniziative) sono gruppi o
singoli:
❶ che, ragionevolmente, saranno interessati
significativamente dalle attività,
dai prodotti
e/o dai servizi
dell’organizzazione;
❷ oppure le cui
azioni possono
ragionevolmente
influenzare la capacità
dell’organizzazione
di implementare
strategie
di successo
e raggiungere i propri obiettivi.
Normalmente sono i dipendenti, i
clienti, i fornitori, gli azionisti, la collettività,
le istituzioni, i sindacati, la
stampa e i concorrenti. Il loro ruolo,
diretto o solo potenziale, è determinante,
perché serve da stimolo e critica
verso il miglioramento dell’impresa
nella sua interezza. Nel bilancio
sociale, l’azienda espone, in via indi-
cativa e non esaustiva, quanto è svolto
per il miglioramento delle condizioni
del personale:
❚ per favorire le pari opportunità;
❚ per evitare lo sfruttamento di manodopera
minorile;
❚ per evitare contaminazioni con soggetti
che riducano in schiavitù o
che abbiano implicazioni in
guerre;
❚ per migliorare le condizioni
ambientali in senso lato, per
esempio, favorendo la raccolta
differenziata dei rifiuti, e così via.
Per un’impresa for profit le
informazioni contenute nel
bilancio di esercizio dovrebbero
essere in grado di soddisfare
una parte rilevante del fabbisogno
informativo degli stakeholder e
assumono il valore di rendicontazione
sulla capacità dell’azienda di perseguire
quelli che sono i suoi fini istituzionali.
Il reddito prodotto risulta
un indicatore dell’efficacia complessiva
dell’organizzazione. Per un’organizzazione
non profit la situazione è
diversa. Infatti, il conseguimento dell’equilibrio
economico/finanziario/patrimoniale
è solo strumentale a
consentire il perseguimento, in condizioni
di autonomia, della missione
dell’organizzazione. Per un’organizzazione
non profit la rendicontazione
sull’adempimento dei fini istituzionali
richiede, oltre al bilancio
d’esercizio, un ulteriore documento
che fornisca informazioni su: ❚ contenuto
della missione; ❚ declinazione
della missione in obiettivi e strategie;
❚ risorse utilizzate e attività realizzate
per il loro perseguimento; ❚ risultati
relativi. E tale documento si denomina
“bilancio di missione” o, quando
redatto in una versione semplificata,
“relazione di missione”.
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DICEMBRE 21