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Il professor Jean-Paul Fitoussi,<br />
dopo aver collaborato in varie<br />
occasioni al convegno annuale<br />
dell'Associazione per la Logistica<br />
Sostenibile (SOS-LOG), su proposta<br />
del presidente Giulio Aguiari<br />
ha accettato la nomina a presidente<br />
onorario del Comitato scientifico<br />
SOS-LOG, nel corso della cena<br />
del 1° dicembre in onore suo e dei<br />
principali sponsor dell’Associazione.<br />
Si spiega quindi che il 70-80% della<br />
popolazione non crede più all’equazione<br />
“crescita del PIL uguale a aumento<br />
del benessere”, come non crede che con<br />
l’introduzione dell’euro l’inflazione sia<br />
diminuita. Tutti sappiamo che il PIL misura<br />
la quantità di beni/servizi, ma non<br />
la loro qualità, che nei servizi pubblici è<br />
essenziale. Tutti sappiamo che uno stupido<br />
aumento della burocrazia aumenta<br />
il PIL, ma migliora la nostra vita? L’intasamento<br />
del traffico, che aumenta i<br />
consumi, il costo del pendolarismo e<br />
del trasporto merci, aumenta il PIL, ma<br />
è un bene? Anche uno tsumani fa aumentare<br />
il PIL! Le persone, dicono i sociologi,<br />
ambiscono alla felicità, intesa in<br />
senso soggettivo e alla soddisfazione<br />
(sul lavoro, nella vita privata e pubblica,<br />
ecc.), ma c’è tutta una serie di indicatori<br />
importanti e abbastanza misurabili (la<br />
salute, la libertà, il godimento di pieni<br />
diritti, la dignità personale, la sicurezza<br />
personale ed economica, l’evitare catastrofi<br />
naturali, ecc.).<br />
Il rapporto conferma l’impressione<br />
della popolazione: il PIL non è una misura<br />
adeguata, perché negli anni la diseguaglianza<br />
sociale è aumentata. I (pochi)<br />
ricchi lo sono sempre di più, mente<br />
la massa dei poveri è in forte aumento,<br />
anche se la media cresce. Basterebbe<br />
sostituire la media con la mediana (ovvero<br />
il reddito della persona tale che il<br />
49,9% guadagna più di lui ed il 49,9%<br />
guadagna meno) per avere sorprese. Ad<br />
esempio negli USA fra il 1998 ed il 2008<br />
la media ha visto un +9%, ma la mediana<br />
ha avuto un -4%!<br />
In realtà il rapporto sella Commissione<br />
non dice di buttare il PIL, ma di integrarlo<br />
con alcuni indicatori aggiuntivi (come<br />
il vecchio detto che “i soldi non fanno<br />
la felicità, ma aiutano a sopportare la<br />
miseria”). Non si può guidare un’automobile<br />
guardano solo all’indicatore di<br />
velocità (si rischia di restare senza benzina,<br />
di surriscaldare il motore, ecc.): bisogna<br />
avere un cruscotto con più strumenti.<br />
Questi potrebbero essere:<br />
➀ il PIL (che misura abbastanza bene<br />
l’occupazione),<br />
➁ la QUALITÀ DELLA VITA (salute,<br />
istruzione, occupazione e/o ammortizzatori<br />
sociali, sicurezza economica, diritti<br />
sociali, ecc.),<br />
➂ la SOSTENIBILTÀ (ovvero lasciare ai<br />
nostri figli qualcosa di più di quello che<br />
abbiamo ereditato),<br />
➃ LA PROSSIMITÀ DELLA CATA-<br />
STROFE POSSIBILE (timori di guerre,<br />
inondazioni, catastrofi ambientali, ecc.)<br />
Il punto 3 è importante per le nuove generazioni,<br />
che guardano all’eredità in<br />
modo più completo di noi: non conta<br />
solo l’aspetto economico, ma anche<br />
quello umano, l’ambiente, le risorse<br />
non rinnovabili, la biodiversità, ecc. Ma<br />
siccome l’occupazione rimane un bene<br />
fondamentale della nostra società – il<br />
trauma maggiore è la perdita dell’occupazione<br />
o della salute, in parte fra loro<br />
connessi – il PIL rimane sempre un indicatore<br />
importante, anche se nei Paesi<br />
sviluppati il tasso di crescita non è più<br />
importante come in Cina, India o Brasile.<br />
L’Italia quindi non si deve preoccupare<br />
più di tanto della bassa crescita del<br />
PIL, ma deve puntare al miglioramento<br />
della qualità dei servizi (soprattutto<br />
quelli pubblici).<br />
■<br />
DICEMBRE 27