N. 291 - Federazione Italiana Cuochi
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del risveglio della natura. Perfino i primi<br />
coloni dell’America del nord non dimenticheranno<br />
di portare con loro le sue<br />
radici da ripiantare e, ancora oggi, nel<br />
Quebec l’asparago viene chiamato “l’aristocratico<br />
dei legumi”. Aristocrazia che<br />
è tale anche nel prezzo, poiché - spontanei<br />
o coltivati - i turioni della pianta<br />
crescono a velocità diverse e si devono<br />
raccogliere esclusivamente a mano.<br />
AMICO DELLA SALUTE<br />
Il suo potere diuretico, interessò a<br />
lungo i medici (la seconda parte del suo<br />
nome scientifico, “officinale”, ricorda<br />
questa proprietà) che ne apprezzarono<br />
grandemente anche la prerogativa di stimolare<br />
l’appetito. Dice Platino: “mangiare<br />
all'inizio del pasto gli asparagi,<br />
che alleviano le infiammazioni dello<br />
stomaco, eccitano la lussuria, leniscono<br />
in dolore agli occhi e rinforzano<br />
la vista, ammorbidiscono dolcemente<br />
il ventre, fanno urinare e sono utili<br />
contro il mal di reni, di stomaco e di<br />
intestino”. Fuori dalla cucina, la pianta<br />
viene usata in cosmesi per preparare maschere<br />
ad azione tonificante per la pelle.<br />
La particolare ricchezza dell’asparago<br />
in fosforo, in vitamina A e in acido ossalico<br />
è responsabile dell’antica attribuzione<br />
di proprietà afrodisiache all’asparago.<br />
Si tratta di una convinzione duratura<br />
in base alla quale nel passato certi<br />
mariti in caccia di avventure galanti sono<br />
stati smascherati dalle proprie mogli a<br />
causa degli asparagi, i quali “hanno l’inconveniente<br />
di conferire all’urina un odore<br />
nauseante, che, più di una volta, ha rilevato<br />
la partecipazione a cene libertine”. L’odore<br />
di mercaptano rilevabile nelle urine dopo<br />
il consumo di asparagi può essere mitigato<br />
seguendo il consiglio di Pellegrino<br />
Artusi alla fine del secolo scorso (in<br />
un'epoca in cui era normale la presenza<br />
del “vaso da notte” in ogni camera da<br />
letto): “il cattivo odore che producono alle<br />
urine si può convertire in grato olezzo versando<br />
nel pitale alcune gocce di trementina”.<br />
Prima o poi ci proverò…<br />
USO E CONSERVAZIONE<br />
Gli asparagi freschi, dopo l’acquisto,<br />
vanno mantenuti a bassa temperatura,<br />
possibilmente in ambiente medio-umido,<br />
eventualmente avvolti con un canovaccio<br />
bagnato lasciando scoperte le punte.<br />
Ragionevolezza vuole che vadano consumati<br />
nel più breve tempo possibile e<br />
comunque entro le ventiquattr’ore dall’acquisto.<br />
In cucina questo ortaggio ha l’attitudine<br />
di conferire un sapore particolare<br />
anche a piatti molto semplici in considerazione<br />
del suo buon corredo aromatico<br />
che, a seconda della varietà, può andare<br />
dal dolce all’amarognolo, dall’erbaceo<br />
al “minerale”.<br />
Per quanto generalmente di asparagi<br />
vengano consumati lessati in poca acqua<br />
bollente che deve assolutamente non coprirne<br />
le punte (meglio, molto meglio cuocerli<br />
a vapore!), è diffusa l’abitudine di<br />
cuocerli saltati in padella con burro o<br />
come ingrediente importante in minestre,<br />
quiche, creme, risotti, sformati e frittate.<br />
Dal punto di vista nutrizionale gli<br />
asparagi dovrebbero essere consumati<br />
senza l’abituale accompagnamento di<br />
condimenti come il burro o insieme ad<br />
alimenti come uova o formaggio, dato<br />
che questi abbinamenti rendono il prodotto<br />
meno digeribile: esaltiamoli quindi<br />
con un filo di eccellente olio extravergine<br />
di oliva, una pioggerella di pepe bianco<br />
dal mulinello e un pizzico di sale. Il limone,<br />
meglio lasciarlo perdere a favore<br />
di qualche goccia di aceto di mele. Chi<br />
li ama crudi e croccanti può godere delle<br />
punte fresche bagnate in pinzimonio.<br />
Le varietà di asparago selvatico (o luparo)<br />
sono apprezzate in cucina per il loro<br />
gusto penetrante e amarognolo, particolarmente<br />
indicato per l’abbinamento<br />
con cibi tendenzialmente dolci come il<br />
riso e le uova.<br />
IN SCATOLA O SURGELATI?<br />
Esistono in commercio asparagi in scatola<br />
di varia pezzatura, interi o a pezzetti<br />
o di sole punte. Forse fuori stagione a<br />
qualcuno possono sembrare comodi, ma<br />
che senso hanno? I peggiori provengono<br />
dalla Cina e l’inconfondibile aroma (che<br />
per me è proprio un “puzzo” intollerabile)<br />
è dovuto a massicce dosi di glutammato,<br />
sale, acido ascorbico e altri<br />
additivi di cui non abbiamo sentito alcuna<br />
mancanza per migliaia di<br />
anni. Se proprio non si riesce a<br />
evitarli, si abbia almeno la cura<br />
di lavarli in acqua fredda corrente.<br />
Ma anche così non si potrà<br />
che verificarne l’acquosa<br />
mediocrità. Qualche marca<br />
spagnola o cilena di tipo<br />
bianco-gigante è conservata<br />
in semplice salamoia e si distingue<br />
per una texture leggermente<br />
più fine dei parenti<br />
cinesi. Questi (e solo questi)<br />
possono trovare mediocre<br />
giustificazione in risotti, timballi<br />
o paste, previa veloce<br />
sbianchitura in acqua bollente<br />
non salata. Va molto<br />
meglio con gli asparagi surgelati:<br />
le moderne tecniche<br />
di surgelazione non massacrano<br />
il pregio organolettico<br />
né quello nutrizionale. Peccato<br />
che spesso si tratti di<br />
asparagi di basso prezzo e<br />
di qualità scadente.<br />
Insomma, chi ama la<br />
qualità e il gusto farebbe<br />
bene a lasciar perdere i surrogati<br />
e i simulacri. Tanto<br />
la primavera torna<br />
ogni anno!<br />
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