N. 291 - Federazione Italiana Cuochi
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ILPRODOTTO<br />
C’è chi ancora usa trucioli di legni naturali<br />
e c’è chi (la maggioranza) preferisce<br />
le nuove tecniche industriali, più veloci<br />
ed economiche. Ecco come avviene<br />
l’affumicatura di pesci, salumi e formaggi<br />
Segnali di fumo<br />
di Stefano Pepe<br />
componente e Segretario Team Veneto<br />
For English text see page 79<br />
Sugli scaffali dei supermercati, soprattutto<br />
nei mesi invernali, c’è una<br />
grande offerta di alimenti affumicati, dal<br />
salmone allo speck ai formaggi. Segno<br />
tangibile che questi piacciono e che la<br />
gente, nonostante la crisi, non rinuncia<br />
a comprare prodotti che appaiono costosi<br />
e di qualità. Ma lo sono davvero?<br />
Le tecniche oggi impiegate per affumicare<br />
pesci, carni e altro sono veloci<br />
ed economiche. Non hanno niente<br />
a che vedere con il metodo dei salmoni<br />
o pesci spada appesi e avvolti dal fumo<br />
di legni naturali…<br />
Oggi i produttori sfruttano le nuove<br />
tecniche industriali e oltre all'affumicatura<br />
tradizionale (sempre più in disuso)<br />
si usa il “fumo liquido”, un condensato<br />
di fumo a base di acqua e altre<br />
sostanze che a contatto con il prodotto<br />
si catalizzano conferendone<br />
“l’odore” e quindi il caratteristico aspetto<br />
affumicato. Il pesce viene spruzzato o<br />
immerso nel “fumo” e così pure i prosciutti<br />
di Praga, certi salumi, formaggi e<br />
altre preparazioni.<br />
Sembra che lo speck faccia eccezione,<br />
non per scelta industriale ma per convinzione<br />
e attaccamento alle tradizioni<br />
di certe aziende produttrici altoatesine<br />
consorziate (onore e lunga vita a loro!).<br />
Un altro ritrovato della ricerca è l'affumicatura<br />
elettrostatica: si realizza con<br />
particelle liquide di fumo, caricate di<br />
elettricità statica, che si “attaccano” all’alimento.<br />
Ultimo nato in ordine di tempo è il<br />
sacchetto per l’affumicatura, il cui involucro<br />
di stagnola trattata con le sostanze<br />
prima citate trasmette il caratteristico<br />
profumo di affumicatura da legni<br />
pregiati.<br />
L’affumicatura tradizionale consiste<br />
nell’esporre gli alimenti al fumo generato<br />
dalla combustione di legni e piante aromatiche<br />
(legni da frutto dolci e alloro,<br />
rosmarino e altri) migliorandone la resistenza<br />
antimicrobica e conferendone il<br />
gusto caratteristico.<br />
Del processo di affumicatura di un<br />
tempo è rimasto ben poco. Questi sistemi<br />
sono sicuramente più sani rispetto<br />
al classico (non contengono molecole di<br />
fumo nocive per la salute come il benzopirene),<br />
bisogna dirlo per dovere di<br />
cronaca, ma il loro impiego non è mai<br />
dichiarato in etichetta.<br />
Il consumatore, dunque, non ha<br />
modo di sapere con che tecnica è stato<br />
lavorato il prodotto che porta in tavola<br />
e se l’alto costo di vendita sia giustificato<br />
dal tipo di lavorazione. Sta di fatto<br />
che fra tutte le industrie produttrici di<br />
aromatizzanti chimici e naturali, l’aroma<br />
più prodotto è quello dell’“affumicato<br />
da fumo”.<br />
Nell’azienda di banqueting e catering<br />
di Camposampiero (PD), dove chi scrive<br />
è responsabile di produzione, si produce<br />
e si serve salmone, tonno, pesce spada,<br />
trota, selvaggina stagionata, lonza di maiale,<br />
lardo aromatizzato, pancetta, lombo<br />
di manzarda e altro, tutto rigorosamente<br />
affumicato secondo tradizione, con trucioli<br />
di legni pregiati fatti arrivare dall’Alto<br />
Adige, con un vecchio forno a convenzione<br />
abilmente modificato per l’uso<br />
e, soprattutto, con quel pizzico di passione<br />
e di romanticismo che nella “buona<br />
e vera ristorazione” non guasta mai!<br />
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