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Artisti dell'Empolese Valdelsa

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<strong>Artisti</strong> dell’Empolese <strong>Valdelsa</strong> 2013<br />

Maria Pina Costanzo<br />

Via Gallurì, 16 - 53036 Poggibonsi (SI)<br />

Tel. 0577 933927 - Cell. 338 5307983 - pinart@valdelsa.net<br />

Ragazza di colore, 2013, olio, cm. 40x80<br />

Nata a Milano nel 1961, è una pittrice figurativa,<br />

restauratrice e decoratrice, diplomatasi<br />

all’Istituto d’Arte di Siena. Pittrice figurativa<br />

realista si esprime con varie tecniche, dall’olio<br />

all’acquerello fino all’acrilico, e tratta vari soggetti<br />

(nature morte, ritratti, ecc.). Realizza trompe l’oeil e<br />

decorazioni su qualsiasi tipo di superficie. Ha partecipato<br />

a varie rassegne, soprattutto all’interno della<br />

provincia. Ha frequentato il corso di bottega di conservazione<br />

e restauro presso la Ares Bottega di Docenza.<br />

Specializzata nella conservazione e restauro<br />

di dipinti, ha lavorato per tre anni presso la bottega<br />

di restauro Art e arti e tecniche di Siena.<br />

Basta entrare in contatto con le opere di Maria Pina<br />

Costanzo per essere immediatamente pervasi dalla<br />

sicurezza di una analisi pittorica che fonda le sue<br />

radici in una riflessione interiore della vita attraverso<br />

la ricerca di un ideale di bellezza. Cosciente che<br />

quest ‘ultimo sia un valore condiviso, ma non assoluto<br />

perché influenzabile da eventuali variabili storiche,<br />

culturali e soggettivi, Maria Pina Costanzo<br />

persegue comunque la sua idea di bellezza nel<br />

mondo reale e lo fa con sincera abilità e una disarmante<br />

felicità pittorica che rende sublime l’immagine<br />

creata concorrendo alla bellezza del vero. Una<br />

poetica figurativa sicuramente straordinaria per<br />

esiti tecnici, quella di Maria Pina Costanzo, che nella<br />

qualità d’esecuzione rimanda ad un inconscio<br />

processo di elevazione attraverso il quale la contemplazione<br />

e il dialogo intimo che si istaura con<br />

l’immagine trascende la mera riproduzione per tentare<br />

di compenetrare e superare il significato apparente<br />

delle cose. Ed è cosi che nelle opere tutto<br />

diventa fluido, nitido, quasi un invito a rallentare il<br />

ritmo del presente, proponendo atmosfere atemporali<br />

in cui la luce investe i soggetti che, nella loro<br />

pacatezza rispecchiano comunque una forte pulsione<br />

emozionale che tende a restituire allo spettatore<br />

spinte emotive.<br />

Testo critico di Barbara Angiolini<br />

Pubblicato in occasione della collettiva di arte contemporanea<br />

Nataliz-Art 2011, presso la Galleria del Teatro Romano - Città di Fiesole<br />

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