EDIZIONE STRAORDINARIA - Radio Radicale
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“LA PESTE ITALIANA” 5<br />
stanziale, in quanto esso si esaurisce al momento<br />
del voto referendario e non gli è riconosciuta<br />
alcuna legittimazione a preservarne l’esito da<br />
eventuali successivi travisamenti, ad esempio,<br />
parlamentari. Infatti, nel caso del referendum sul<br />
finanziamento pubblico dei partiti, la Corte dichiara<br />
inammissibile il ricorso del Comitato promotore<br />
contro la normativa approvata successivamente<br />
dal Parlamento che di fatto lo reintroduce.<br />
Negli anni successivi la giurisprudenza perfezionerà<br />
un “complesso di ragioni di ammissibilità”<br />
talmente articolato da rendere tecnicamente impossibile<br />
soddisfarle tutte, lasciando così il giudizio<br />
finale sulle leggi da abrogare, non al popolo<br />
italiano, ma al mero arbitrio della Corte. Tale<br />
situazione è efficacemente sintetizzata dal Presidente<br />
emerito della Corte costituzionale Livio<br />
Paladin che in tema di ammissibilità del referendum<br />
afferma che “l’unica certezza è l’incertezza”.<br />
Sta di fatto che, nella storia repubblicana, a fronte<br />
dei 26 referendum validi, dei 20 che non raggiungono<br />
il quorum e degli 8 impediti da leggi<br />
sulla materia approvate in fretta e furia dal Parlamento,<br />
la Corte costituzionale boccia ben 48<br />
quesiti referendari. La mannaia della Corte si abbatte<br />
su temi di grandissima rilevanza politica e<br />
civile, impedendo ai cittadini di pronunciarsi su<br />
Concordato tra Stato e Chiesa, Tribunali Militari,<br />
smilitarizzazione della Guardia di Finanza,<br />
modifica in senso uninominale delle leggi elettorali<br />
di Camera e Senato e del Csm, responsabilità<br />
civile dei magistrati, termini ordinatori e perentori,<br />
Servizio sanitario nazionale, pubblico registro<br />
automobilistico, patronati sindacali, cassa<br />
integrazione, ritenuta d’acconto, sostituto d’imposta,<br />
collocamento al lavoro, tempo determinato,<br />
part time, lavoro a domicilio, pensioni di<br />
anzianità, monopolio Inail, carcerazione preventiva,<br />
legalizzazione delle droghe leggere.<br />
l popolo vota,<br />
il regime fa il contrario,<br />
il quorum è fatto<br />
mancare<br />
Il diritto costituzionale al referendum viene negato<br />
ai cittadini anche con il sovvertimento di<br />
esiti di consultazioni referendarie, in cui la volontà<br />
popolare si è espressa a stragrande maggioranza<br />
e in modo inequivocabile.<br />
Nel 1987, ad esempio, nel referendum in tema<br />
di responsabilità civile del magistrato, il “Sì” ottiene<br />
una percentuale dell’80%. L’anno successivo<br />
il Parlamento approva una legge che di fatto<br />
introduce la completa irresponsabilità civile e<br />
personale del magistrato trasferendola allo Stato.<br />
Nel 1993 viene soppresso tramite referendum il<br />
ministero dell’agricoltura e abrogata la legge sul<br />
finanziamento pubblico dei partiti, rispettivamente,<br />
con il 75% e il 90% dei voti validi. Quattro<br />
mesi dopo viene istituito il ministero per le<br />
politiche agricole e nel 1997, analogamente, il<br />
finanziamento pubblico dei partiti è reintrodotto<br />
attraverso il meccanismo volontario della destinazione<br />
del 4 per mille dell’Irpef. Il gettito effettivo<br />
è molto inferiore alle aspettative e, nel<br />
1999, i partiti corrono ai ripari ripristinando il<br />
loro finanziamento pubblico attraverso i già esistenti<br />
rimborsi per le spese elettorali, quintuplicandoli.<br />
Una sorte simile è riservata al referendum<br />
sul maggioritario del 1993 (vedi parte corrispondente),<br />
sulla privatizzazione della Rai e<br />
sulle trattenute automatiche per l’iscrizione al<br />
sindacato del 1995 (reintrodotto dall’accordo bilaterale<br />
tra Confindustria e sindacati).<br />
Il tradimento parlamentare del voto popolare,<br />
spesso indiscutibilmente maggioritario, è la ragione<br />
principale della disaffezione dei cittadini<br />
alle consultazioni referendarie successive, alle<br />
quali fanno mancare il necessario quorum di<br />
partecipazione. Ai mancati raggiungimenti del<br />
quorum contribuisce anche la tecnica utilizzata<br />
dal Governo, anno dopo anno, di fissare lo svolgimento<br />
del voto referendario in date oggettivamente<br />
“balneari”, cioè sempre più verso l’ultima<br />
domenica utile tra quelle che la legge dispone<br />
(“in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il<br />
15 giugno”).<br />
Come se non bastasse, anche quando la maggioranza<br />
dei cittadini si reca alle urne, accade che il<br />
quorum non sia raggiunto sol perché alla sua determinazione<br />
concorrono anche elettori che sono<br />
morti o “dispersi”. È il caso del referendum<br />
del 18 aprile 1999 sull’abolizione della quota<br />
proporzionale nella legge elettorale della Camera<br />
dei deputati, quando a decidere l’esito non sono<br />
gli oltre 21 milioni di italiani che si recano al<br />
voto e che si pronunciano al 91,5% per il “Sì”,<br />
ma i 150.000 voti mancanti al raggiungimento<br />
del quorum. A decidere l’esito del referendum è<br />
in realtà il computo di 2.351.306 cittadini italiani<br />
residenti all’estero, dei quali però solo<br />
13.542 (lo 0,5% degli aventi diritto) hanno ricevuto<br />
effettivamente il certificato elettorale.<br />
La riprova dell’effettivo raggiungimento del quo-<br />
Anno Referendum Affluenza Quorum SÌ NO Risultato Descrizione<br />
9 e 10 giugno 1985 Scala Mobile 77,9% raggiunto 45,7% 54,3% NO Abolizione della norma che comporta<br />
un taglio dei punti della scala mobile. Promosso dal PCI.<br />
8 novembre 1987 Responsabilità Giudici 65,1% raggiunto 80,2% 19,8% SI Abrogazione delle norme limitative della responsabilità<br />
civile per i giudici.<br />
8 novembre 1987 Commissione Inquirente 65,1% raggiunto 85,0% 15,0% SI Abolizione della commissione inquirente e del trattamento<br />
dei reati dei ministri<br />
8 novembre 1987 Nucleare 1 65,1% raggiunto 80,6% 19,4% SI Abrogazione dell'intervento statale se il Comune<br />
non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare.<br />
8 novembre 1987 Nucleare 2 65,1% raggiunto 79,7% 20,3% SI Abrogazione dei contributi di compensazione agli enti<br />
locali per la presenza sul proprio territorio di centrali nucleari.<br />
8 novembre 1987 Nucleare 3 65,1% raggiunto 71,9% 28,1% SI Esclusione della possibilità per l'Enel di partecipare alla<br />
costruzione di centrali nucleari all'estero<br />
3 giugno 1990 Caccia 1 43,4% non raggiunto 92,2% 7,8% non valido Disciplina della caccia<br />
3 giugno 1990 Caccia 2 42,9% non raggiunto 92,3% 7,7% non valido Accesso dei cacciatori a fondi privati<br />
3 giugno 1990 Uso Pesticidi 43,1% non raggiunto 93,5 6,5% non valido Abrogazione dell'uso dei pesticidi nell'agricoltura.<br />
Promosso dai Verdi.<br />
9 e 10 giugno 1991 Preferenza Unica 62,5% raggiunto 95,6% 4,4% SI Riduzione del sistema delle preferenze nelle liste<br />
per la Camera dei deputati, portandole da tre a una<br />
18 e 19 aprile 1993 Controlli Ambientali 76,8% raggiunto 82,6% 17,4% SI Abrogazione delle norme sui controlli ambientali<br />
effettuati per legge dalle USL.