12che l'ha portato a formulare in una breve notaun'idea fondamentale che <strong>di</strong>mostra in pieno lesue capacitaÁ <strong>di</strong> capire al<strong>di</strong>laÁ dell'evidenza e cheriveloÁ subito la sua fondamentale importanza. EÁuna <strong>di</strong> quelle idee che guidano il futuro. EÁ un'ideaespressa in modo molto semplice a <strong>di</strong>mostrazione<strong>di</strong> una personalitaÁ fondamentalmentepositiva che nasce da una filosofia positiva. EÁnato cosõÁ quello che <strong>di</strong>venteraÁ famoso come «iltriangolo <strong>di</strong> Puppi»: un triangolo equilatero, asignificare che i processi naturali, anche i piuÁcomplessi si possono ricondurre a rappresentazionisemplici. Quest'idea <strong>di</strong> Puppi, l'universalitaÁdelle interazioni deboli, ha guidatonegli anni gli sviluppi della fisica moderna finoalle conseguenze piuÁ lontane: all'interazioneelettrodebole, a Cabibbo ...Puppi mi ha accennato piuÁ volte che quelloche lo ha portato ad affrontare e risolvere questoproblema era stata la convinzione che unateoria fisica deve certamente essere d'accordocon i dati sperimentali, ma, come piuÁ volte avevasostenuto Dirac, una sua caratteristica deveessere anche la bellezza, ossia la semplicitaÁ .Eche pertanto una teoria elegante come quella <strong>di</strong>Fermi per spiegare il deca<strong>di</strong>mento beta dei nucleinon poteva non spiegare anche la fisica delmesone m. E questo avrebbe richiesto che lacostante <strong>di</strong> interazione del deca<strong>di</strong>mento delmesone m e quella del suo assorbimento fosserole stesse, e fossero uguali a quelle del deca<strong>di</strong>mentob. Le tre costanti dovevano cioeÁ avereciascuna lo stesso valore. Ed eÁ questo appuntoche lui ha <strong>di</strong>mostrato.A questo punto Puppi eÁ internazionalmentenoto e nel 1950 vince la Cattedra <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> Teoricaa Napoli. Tuttavia, benche Napoli sia unasede attraente, Gianni eÁ nostalgico <strong>di</strong> Venezia!Con il suo <strong>di</strong>namismo porta con se tre giovaninapoletani e torna a Padova, con grande gioia daparte nostra. EÁ giovane, ha 37 anni, eÁ pieno <strong>di</strong>voglia <strong>di</strong> fare.A Padova Puppi porta avanti gli stu<strong>di</strong> sulleproprietaÁ dei Raggi Cosmici, in particolarepubblica con Dallaporta una importante rassegnasu «The equilibrium of the cosmic raybeamin the atmosphere», e si interessa anche delleproprietaÁ delle particelle strane che si venivanoscoprendo nelle interazioni dei Raggi Cosmici.Mi ricordo la curiositaÁ e l'interesse con il qualeveniva a guardare gli eventi in emulsioni nucleariche si venivano via via trovando e com'eraraffinato ed esauriente nell'aiutarci a interpretarli.Puppi eÁ pieno <strong>di</strong> idee, <strong>di</strong> vitalitaÁ ,<strong>di</strong>voglia<strong>di</strong> aprire nuove strade, nuovi in<strong>di</strong>rizzi.Il principale problema della fisica europea eitaliana nel primo dopoguerra era quello dellaricostruzione. La guerra aveva veramente <strong>di</strong>struttotutto. Bisognava unire le forze e ricostruirel'alto livello che prima aveva caratterizzatola ricerca in Europa, e che in particolarein Italia aveva portato ai risultati <strong>di</strong> Fermi, <strong>di</strong>Rossi, <strong>di</strong> Occhialini ... Si cominciava a programmarecentri <strong>di</strong> ricerca a livello europeocome il CERN <strong>di</strong> Ginevra, e in Italia l'INFN e ilLaboratorio del Sincrotrone <strong>di</strong> Frascati.A questo punto Puppi, con lo scopo <strong>di</strong> formarele nuove generazioni <strong>di</strong> fisici e <strong>di</strong> ricreare nuovecollaborazioni tra i gruppi <strong>di</strong> ricerca in Europa,organizza i primi due corsi della «Scuola Internazionale<strong>di</strong> <strong>Fisica</strong>» a Varenna, appena istituitadalla SIF, la seconda in Europa dopo l'Ecoled'Ete des Houches.Fu un grande successo! Noi che cominciavamoad avvicinarci alla fisica in quegli anni ricor<strong>di</strong>amola Scuola <strong>di</strong> Varenna come uno deimomenti piuÁ interessanti e costruttivi della nostragiovinezza. Il primo corso nel 1953 «Questionirelative alla rivelazione delle particelleelementari con particolare riguardo alla ra<strong>di</strong>azionecosmica» fu de<strong>di</strong>cato ai raggi cosmici ealle tecniche relative, il secondo corso «Questionirelative alla rivelazione delle particelleelementari, e alle loro interazioni, con particolareriguardo alle particelle artificialmente prodotteed accelerate» fu de<strong>di</strong>cato invece agliesperimenti agli acceleratori.La cura che Puppi de<strong>di</strong>coÁ nell'organizzazionedella Scuola <strong>di</strong>ede risultati <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria importanza:molti aspetti della fisica dei pioni risultaronochiariti, ci furono lezioni eccellenti, siparloÁ dei nuovi acceleratori con ottimismo. Tra irelatori della Scuola oltre a Fermi ci furono
Blackett, Heisenberg, Rossi, Occhialini, Powell,Glaser, Alfve n, Amal<strong>di</strong>, Bernar<strong>di</strong>ni, Conversi,Adams ... e tanti altri. L'esito fu entusiasmante. ICorsi <strong>di</strong> Varenna condotti da Puppi furono pertutti noi un fondamentale punto <strong>di</strong> partenza!Nel 1954 Gianni si trasferisce alla Cattedra <strong>di</strong><strong>Fisica</strong> Teorica all'Istituto <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> «A. Righi» <strong>di</strong>Bologna, e ne <strong>di</strong>venta subito Direttore.Principali Pubblicazioni <strong>di</strong> G. Puppi1) E. CLEMENTEL, G.PUPPI, Nuovo Cimento, 5 1948) 505.2) E. CLEMENTEL, G.PUPPI, Nuovo Cimento, 5 1948) 529.3) G. PUPPI, Nuovo Cimento, 5 1948) 587.4) G. PUPPI, Nuovo Cimento, 6 1949) 194.5) P. BASSI, E.CLEMENTEL, I.F<strong>IL</strong>OSOFO, G.PUPPI, Nuovo Cimento,6 1949) 484.6) E. CLEMENTEL, G.PUPPI, Nuovo Cimento, 6 1949) 494.7) N. DALLAPORTA, M.MERLIN, G.PUPPI, Nuovo Cimento, 71950) 99.8) L. BAGALA Á ,M.MERLIN, G.PUPPI, Nuovo Cimento, 7 1950)525.9) G. PUPPI, Nuovo Cimento, 7 1950) 703.10) E. CLEMENTEL eG.PUPPI, Nuovo Cimento, 8 1951) 936.11) G. PUPPI,V.DE SABBATA,E.MONTANARO, Nuovo Cimento, 91952) 726.12) G. PUPPI, N.DALLAPORTA, Progress in Cosmic RayPhysics,vol. I North Holland, Amsterdam) 1952, p. 315, cap. 6.13) E. CLEMENTEL, G.PUPPI, Nuovo Cimento, 10 1953) 197.14) V. DE SABBATA, E.MANARESI, G.PUPPI, Nuovo Cimento, 101953) 1704.15) A. MINGUZZI,G.PUPPI,A.RANZI, Nuovo Cimento, 10 1953)1753.16) A. MINGUZZI,G.PUPPI,A.RANZI, Nuovo Cimento, 11 1954)697LA DIDATTICA DI PUPPIATT<strong>IL</strong>IO FORINODipartimento <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong>, UniversitaÁ <strong>di</strong> Bologna e INFN, Sezione <strong>di</strong> BolognaChiunque abbia avuto occasione <strong>di</strong> ascoltareuna lezione o una conferenza <strong>di</strong> Puppi conservail ricordo <strong>di</strong> un evento entusiasmante ed unico.Dotato <strong>di</strong> un eccezionale carisma, egli sviluppavaogni argomento con tale chiarezza edaccattivante arguzia che lo studente ne rimanevaaffascinato: la trama delle ipotesi rilevanti edelle necessarie conseguenze <strong>di</strong>ventava cosõÁleggera da illudere talvolta chi ascoltava d'avercompreso a fondo la complessitaÁ della lezione.Lo stu<strong>di</strong>o personale e faticoso risultava poi necessarioper imparare la fisica, ma, anche a <strong>di</strong>stanza<strong>di</strong> anni, lo studente scopriva che le basiessenziali per la comprensione <strong>di</strong> ogni argomentoerano contenute nell'insegnamento ricevuto,ed erano, quasi per incanto, ben ra<strong>di</strong>catenella sua mente.Un'altra caratteristica del suo insegnamentoera la scelta, sempre felice, fra <strong>di</strong>verse alternative,della linea espositiva da seguire per risultarepiuÁ efficace e chiaro. Qualche volta, insegnando,mi sono trovato <strong>di</strong> fronte alla ricercadel miglior modo per introdurre un argomento osviluppare un ragionamento. Ho dovuto riconoscere,non cessando mai <strong>di</strong> stupirmi, che lasua scelta della linea da seguire era, senzadubbio, la migliore.Scrivere della <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> Puppi ricorrendosolamente ai ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> un suo allievo <strong>di</strong> cinquant'annifa puoÁ non essere molto interessanteper il lettore; preferisco allora trarrequalche spunto ed in<strong>di</strong>cazione da quanto eglistesso ha testimoniato in alcuni scritti, pochipurtroppo.Innanzi tutto, chi fu il suo maestro, uno dei piuÁimportanti perlomeno? Nel commosso interventotenuto nella Giornata Lincea in ricordo <strong>di</strong>Bruno Rossi, il 21 aprile 1994, all'Accademia deiLincei, Puppi ha scritto:«Ho imparato da lui nel modo piuÁ essenzialecosa eÁ la fisica stu<strong>di</strong>ata a livello universitario,ma ho soprattutto imparato, ed eÁ sotto questoprofilo che lo ho sempre considerato un miomaestro, come si fa ad insegnare, e se ho avutoqualche successo presso gli studenti nella mialunga vita <strong>di</strong> insegnante, lo debbo al suo esempioche ho sempre cercato <strong>di</strong> imitare.»L'interesse <strong>di</strong> Puppi per la <strong>di</strong>dattica non si eÁ limitatoa quella universitaria; convinto che la formazioneculturale dei giovani, quella scientifica in13
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