eve tempo. Si passoÁ peraltro ben presto, comericordoÁ ancora Waloschek, alle schede perforatee al calcolatore IBM 650 del Centro <strong>di</strong>Calcolo della FacoltaÁ d'Ingegneria. GiacomellisottolineoÁ , a sua volta, il ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentoche fu assunto a Bologna dal CentroNazionale Analisi Fotogrammi CNAF) dell'INFN.Una fase «eroica» della fisica delle particelle?Forse no, ma certo una fase che merita <strong>di</strong> esserericordata.Bibliografia1) F. EISLER,R.PLANO,A.PRODELL,N.SAMIOS,M.SCHWARTZ,J.STEINBERGER, P.BASSI, V.BORELLI, G.PUPPI, H.TANAKA, P.WALOSCHEK, V.ZOBOLI, M.CONVERSI, P.FRANZINI, I.MAN-NELLI, R.SANTANGELO eV.S<strong>IL</strong>VESTRINI, «Demonstration ofparity nonconservation in hyperon decay», Phys. Rev.108 1957) 1353.IPRIMIESPERIMENTIDICAMERAABOLLEABOLOGNARedatto da VALERIA ALLES-BORELLI 1931-2004) nel 2003UniversitaÁ e INFN, Bologna26La Camera a Bolle eÁ stato un rivelatore affascinanteche ha permesso <strong>di</strong> visualizzare leparticelle cariche, <strong>di</strong> seguire il loro percorso, <strong>di</strong>vederle interagire o decadere. Anche l'emissione<strong>di</strong> particelle neutre instabili poteva essererivelata tramite i prodotti carichi <strong>di</strong> deca<strong>di</strong>mento,cosõÁ come i gamma potevano essere vistitramite la loro materializzazione. Tutto questoosservando una sola fotografia che rappresentavail ricordo visivo <strong>di</strong> cioÁ che era successo,nel volume sensibile della camera, durantel'espansione.La CB poteva essere paragonata alla camera<strong>di</strong> Wilson, con il vantaggio peroÁ <strong>di</strong> avere comerivelatore, al posto <strong>di</strong> un vapore, un liquido, piuÁdenso del vapore, che poteva essere idrogeno.Dopo la messa a punto <strong>di</strong> un piccolo prototipo<strong>di</strong> CB da parte dell'inventore e premio Nobel D.A. Glaser UniversitaÁ <strong>di</strong> Michigan), in vari laboratori,anche italiani, inizioÁ la costruzione <strong>di</strong>camere a bolle operative e <strong>di</strong> mezzi per l'analisidelle fotografie.All'UniversitaÁ <strong>di</strong> Bologna venne costruito unapparecchio per proiettare le fotografie <strong>di</strong> CB,adatto alla ricerca delle interazioni ed alla loroanalisi. Nel 1956 arrivarono a Bologna le primebobine <strong>di</strong> fotografie da esaminare. Era una tecnicanuova, anche se altre tecniche visive l'avevanopreceduta. Le fotografie analizzate all'UniversitaÁ<strong>di</strong> Bologna provenivano dalla esposizione<strong>di</strong> una Camera a Bolle a propano 12 in.<strong>di</strong>am. 8 in. profon<strong>di</strong>taÁ )adunfascio<strong>di</strong>pioninegativi con energie <strong>di</strong> 910, 960 e 1200 MeV.Lo scopo principale dell'esperimento era la<strong>di</strong>mostrazione sperimentale della non conservazionedella paritaÁ nel deca<strong>di</strong>mento degliiperoni, predetta teoricamente da T. D. Lee e C.N. Yang e <strong>di</strong>mostrata in tempo breve dalla collaborazionefra i seguenti laboratori:± Laboratorio <strong>di</strong> Brookhaven, Columbia UniversityJ. Steinberger): p ± <strong>di</strong> 960 MeV;±UniversitaÁ <strong>di</strong>MichiganD.A.Glaser);± UniversitaÁ <strong>di</strong> Bologna G. Puppi): p ± <strong>di</strong>910 MeV;± UniversitaÁ <strong>di</strong> Pisa M. Conversi): p ± <strong>di</strong>1200 MeV.Il gruppo <strong>di</strong> Bologna, molto affiatato ed entusiasta,elaboroÁ , in collaborazione con il gruppo <strong>di</strong>Pisa, un metodo <strong>di</strong> misura grafico che permise <strong>di</strong>ottenere risultati sod<strong>di</strong>sfacenti in breve tempo.Bisogna rilevare che, a quei tempi, per l'elaborazionedei dati, ci si poteva valere solo <strong>di</strong> carta, <strong>di</strong>matita, <strong>di</strong> archi <strong>di</strong> circonferenza e <strong>di</strong> calcolatricimeccaniche lente e ... rumorosissime. Questometodo, invero tecnicamente primitivo se confrontatocon i meto<strong>di</strong> successivi sofisticati e veloci,si riveloÁ tuttavia sufficientemente preciso perle esigenze <strong>di</strong> allora. Esso permise <strong>di</strong> ottenerebuoni risultati in breve tempo.Oltre alla <strong>di</strong>mostrazione della non conservazionedella paritaÁ nel deca<strong>di</strong>mento degli iperoni,vennero misurate sezioni d'urto, spin e vite me<strong>di</strong>e.
Solo in un secondo tempo l'UniversitaÁ <strong>di</strong> Bolognafu dotata <strong>di</strong> un computer IBM 650, allora«ultimo grido della moda». Dopo il suo onorevoleservizio, esso venne sostituito da un altrocon maggiore capacitaÁ <strong>di</strong> calcolo e poi via via daaltri sempre piuÁ potenti.I primitivi fogli <strong>di</strong> carta, che illustravano gli eventi,vennero anch'essi sostituiti da montagne <strong>di</strong> schedeperforate e da enormi pacchi <strong>di</strong> fogli stampati.Il punto debole della CB che, alla fine, fu lacausa del suo declino, eÁ stata la <strong>di</strong>fficoltaÁ <strong>di</strong> otteneresolo le fotografie delle interazioni che sidesideravano stu<strong>di</strong>are assenza <strong>di</strong> trigger).Questo fatto, unito ai problemi connessi al raggiungimento<strong>di</strong> energie sempre piuÁ elevate edalla ricerca <strong>di</strong> interazioni sempre piuÁ rare, creoÁil problema dell'enorme numero <strong>di</strong> fotografie daesaminare, anche se in modo automatico, tantoda dover escludere a priori la CB negli esperimenti<strong>di</strong> altissima energia e alta statistica.LA CAMERA A BOLLE NAZIONALE A IDROGENOSERGIO FOCARDIDipartimento <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong>, UniversitaÁ <strong>di</strong> Bologna e INFN, Sezione <strong>di</strong> BolognaNell'estate del 1956 il Consiglio <strong>di</strong>rettivodell'INFN approvoÁ una collaborazione fra cinquesezioni per la costruzione <strong>di</strong> una camera abolle a idrogeno liquido. L'accordo era checiascuna delle cinque sezioni Bologna, Padova,Pisa, Roma e Trieste) avrebbe partecipatocon un ricercatore fisico o ingegnere) e Puppi,che era allora il <strong>di</strong>rettore della sezione <strong>di</strong>Bologna, mise a <strong>di</strong>sposizione la sua sede per larealizzazione dell'impresa. A quell'epoca nonc'erano in funzione in Europa camere a bolle aidrogeno liquido: un gruppo del CERN a Ginevraera impegnato a costruire uno strumentodel genere con un <strong>di</strong>ametro dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>30 cm.La camera a bolle era stata inventata qualcheanno prima da Glaser che nel 1952 aveva realizzatoil primo prototipo funzionante con etere<strong>di</strong>etilico e ne aveva costruiti successivamentealtri impiegando come liquido il propano; giaÁ nel1953 Hildebrand e Nagle mostrarono la possibilitaÁ<strong>di</strong> utilizzare l'idrogeno liquido.La camera a bolle, potendo produrre piuÁeventi per la maggiore densitaÁ dei liqui<strong>di</strong> rispettoa quella dei gas, era destinata a sostituirele camere a nebbia, fino ad allora impiegatecome rivelatori <strong>di</strong> particelle cariche. L'impiegodell'idrogeno aveva inoltre il vantaggio che leinterazioni prodotte da particelle cariche avvenivanosu protoni anziche su nuclei complessi.L'apparente svantaggio, rispetto alla camera anebbia, <strong>di</strong> non poter comandare il processo <strong>di</strong>espansione per mezzo <strong>di</strong> contatori era compensatodal fatto che la camera a bolle sarebbe statadestinata a funzionare con fasci <strong>di</strong> particelleprodotte da macchine acceleratrici <strong>di</strong> cui si potevaconoscere con grande precisione l'istante<strong>di</strong> transito attraverso lo strumento.Nel settembre 1954 era stato costituito a Ginevrail CERN nei cui programmi rientrava larealizzazione <strong>di</strong> acceleratori, il primo dei quali, ilsincrociclotrone da 600 MeV, avrebbe iniziato afunzionare nel 1958.La decisione <strong>di</strong> costruire una camera a bolle aidrogeno liquido appare ancor oggi quanto maitempestiva tenuto conto anche del ritardo dell'Europarispetto agli Stati Uniti e della rapi<strong>di</strong>taÁcon cui la fisica progre<strong>di</strong>va oltre Oceano.La Camera a Bolle, Nazionale come fu denominata)ve<strong>di</strong> fig. 1) avrebbe dovuto permettereai gruppi interessati <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong>fotogrammi da analizzare, relativi a interazioni<strong>di</strong> particelle in idrogeno.Il gruppo <strong>di</strong>retto da Pietro Bassi, che aveva giaÁcostruito a Padova, la sede da cui proveniva,camere a bolle a propano, inizialmente fu costituitoda Cano, Focar<strong>di</strong>, Michelini e Saporettile cui se<strong>di</strong> originali erano Trieste, Pisa, Roma eBologna. Successivamente nel corso della realizzazionedel programma Cano e Michelini,avendo assunto altri impegni, vennero sostituitirispettivamente da Bertolini e Gialanella.27
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