52normalizzati per <strong>di</strong>ventare le coor<strong>di</strong>nate dellera<strong>di</strong>osorgenti del Fantacielo. Questa fu la secondapubblicazione scientifica ottenuta conl'E-W.Oltre a cioÁ , ci capitoÁ un grosso colpo <strong>di</strong> fortuna.Dopo l'estate uscõÁ sull'«AstrophysicalJournal» laprimalistadellequasar selezionateotticamente da Sandage. Ci lanciammo su <strong>di</strong>essa e facemmo rapidamente osservazioni conl'E-W, senza trovare emissione ra<strong>di</strong>o significativada nessuno dei 15 oggetti osservati ad unlivello <strong>di</strong> circa due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza inferioreai limiti che citava Sandage. Inviammo una letteraall'«Astrophysical Journal», che la pubblicoÁvelocemente. Questo lavoro ebbe un notevolesuccesso e rimase per molto tempoquanto <strong>di</strong> meglio si sapeva sull'emissione ra<strong>di</strong>odelle quasar.Pur con questi importanti successi, l'E-W dasolo aveva delle prestazioni limitate. Le posizionira<strong>di</strong>o con il solo ramo E-W non eranosufficientemente accurate per fare identificazioniottiche, se non con oggetti molto brillantiin ottico. Inoltre a livello <strong>di</strong> 1 Jy la confusioneera giaÁ forte. Questa situazione era stata descrittada Marcello in una lettera spe<strong>di</strong>ta adAlessandro durante il Congresso dell'URSI nelsettembre 1966: «Sono stato invitato a pranzo daRyle.. ..Bisogna riuscire a varcare la barriera <strong>di</strong>potenziale tra l'essere stimati e l'essere richiesti.Qui tutti sono molto cor<strong>di</strong>ali con me e ho la nettasensazione che non ci considerino affatto deisottosviluppati. PeroÁ nessuno ha ancora bisognodei nostri dati. Finche non avremo unamerce <strong>di</strong> scambio che sia veramente unica nelsuo genere molto <strong>di</strong>fficilmente riusciremo asfondare». Il passo importante era la messa infunzione del ramo N-S, che richiese altri tre annidalla inaugurazione dell'E-W. In questi tre annisi era avuto un certo avvicendamento nello stafftecnologico. Rosatelli era rientrato al CNEN eGelato era andato ad ESTEC Olanda). Era subentratoGiuliano Colla e c'era stato un determinantecrescendo del coinvolgimento <strong>di</strong> GavrilGrueff e poi <strong>di</strong> Tonino Ficarra. Il ritardo nell'operazioneNord-Sud era dovuto a vari fattori:ritardo nei finanziamenti sul fronte M.P.I., da unlato, <strong>di</strong>fficoltaÁ con il CdA dell'UniversitaÁ ,dall'altro.Come Puppi ha piuÁ volte ricordato, l'UniversitaÁ<strong>di</strong> Bologna non recepõÁ mai la potenzialitaÁinnovativa del progetto e lo consideroÁsostanzialmente uno sgradevole <strong>di</strong>sturbo.La messa in fase del ramo N-S era giaÁ statarisolta con un semplice ed ingegnoso sistemaalla fine del '65. Tomassetti era <strong>di</strong>ventato il«mago dell'alta frequenza». Giuliano Collaaveva ere<strong>di</strong>tato il progetto <strong>di</strong> registrazione delsegnale su nastro magnetico, iniziato da Gelato,e aveva realizzato il prototipo <strong>di</strong> correlatoreper la «Croce». Nell'estate del '66, era previstala stesura dei cavi della N-S ma, per vari problemicon il CdA dell'UniversitaÁ , le cose andavanoa rilento. Ricordo molto bene che poiCeccarelli ci raccontoÁ dell'intervento durissimo<strong>di</strong> Puppi, che minaccioÁ <strong>di</strong> chiedere al Ministerodella Pubblica Istruzione il trasferimentoall'UniversitaÁ <strong>di</strong> Padova del progetto«Croce del Nord». Questo aiutoÁ non pocosul fronte bolognese.Restava peroÁ il fronte ministeriale, ossial'ultimo lotto <strong>di</strong> finanziamento per il completamentodella «Croce» e la istituzione del «LaboratorioNazionale <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>oastronomia». AncoraMarcello, in «Viaggio Provvisorio», scrive:«.... ero riuscito ad avere un appuntamento aRoma con il Ministro ed avevo intenzione <strong>di</strong><strong>di</strong>rgli che cosõÁ, senza sol<strong>di</strong> e posti, il suo e nostrotanto decantato «Laboratorio Nazionale <strong>di</strong>Ra<strong>di</strong>oastronomia» aveva un presente moltogrigio e prospettive ancora piuÁ scure. ...Stavoltail Ministro non si limitoÁ ad «auspicare». Decise.Prese un foglietto Lei ha mille ragioni caroprofessore!), vi scrisse cifre e tempi e telefonoÁad un Direttore Generale che arrivoÁ subito dopotutto ossequioso e che si impossessoÁ del fogliettoe delle <strong>di</strong>rettive corrispondenti. Dopo <strong>di</strong>cioÁ passarono settimane e mesi ma non successeassolutamente nulla ...» Quando poiMarcello seppe che il progetto <strong>di</strong> istituzione del«Laboratorio Nazionale <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>oastronomia»era stato definitivamente respinto, commentoÁ«...quel tesoro del Tesoro ha bocciato il progetto...».In ogni caso, l'anno successivo si riuscõÁ aconcludere i lavori, rinunciando purtroppo acompletare il ramo N-S, che avrebbe dovutoavere una estensione <strong>di</strong> 1200 m, invece dei 300 mesistenti. Con gli ultimi sol<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili furonocompletati e montati gli illuminatori e fu costruitoil sistema <strong>di</strong> sfasatori per il puntamentoelettrico del fascio. La notte della vigilia <strong>di</strong> Natale1967 Alessandro e Gavril Grueff poteronovedere le prime sorgenti con la «Croce» completa.Una settimana dopo Alessandro, in attesa<strong>di</strong> passare il controllo all'aeroporto <strong>di</strong> Los Angeles,dove Carla ed io eravamo andati a prenderlo,ci sventoloÁ da lontano una registrazionedella «Croce».
Vista aerea del ra<strong>di</strong>otelescopio Croce del Nord e delra<strong>di</strong>otelescopio parabolico a Me<strong>di</strong>cina.Una prima survey pilota <strong>di</strong> 328 ra<strong>di</strong>osorgentia 0,2 Jy, praticamente senza confusione e conbuone posizioni fu pubblicata nel luglio '68. Nel1970 venne pubblicata, su «Astronomy andAstrophysics», la B2.1 che conteneva piuÁ <strong>di</strong>Inaugurazione del ra<strong>di</strong>otelescopio pilota prototipo)avvenuta a Me<strong>di</strong>cina nel 1960. Nell'or<strong>di</strong>ne da sinistra:Giancarlo Setti, Gianfranco Sinigaglia, Guglielmo Righini,Giampietro Puppi, Giuseppe Mannino, MarcelloCeccarelli e Alessandro Braccesi seduto).3000 ra<strong>di</strong>osorgenti con densitaÁ <strong>di</strong> flusso fino a0.2 Jy almeno un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza piuÁ deboli<strong>di</strong> quelle presenti nei cataloghi precedenti).Con le survey successive B2.2, B2.3 eB2.4 vennero catalogate circa 10000 ra<strong>di</strong>osorgenti.L'impatto nel mondo scientifico fuenorme. Come esempio, ricordo che il catalogoB2.1 eÁ statofinoallafinedeglianni'70fraleprime <strong>di</strong>eci pubblicazioni italiane piuÁ citate alivello internazionale. A quel punto avevamo lamerce <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> cui Marcello aveva in<strong>di</strong>catola necessitaÁ . Fu questa la merce che aprõÁal gruppo <strong>di</strong> Bologna le porte <strong>di</strong> Westerbork, lostrumento olandese che, all'inizio degli anni'70, rivoluzionoÁ la ra<strong>di</strong>oastronomia.Restava come cosa irrisolta il dare alla ra<strong>di</strong>oastronomiabolognese un assetto istituzionale.Fallita l'operazione «LNRA» del M.P.I., ilCNR, grazie anche al ruolo fondamentale giocatoda Puppi, si assunse il carico della ra<strong>di</strong>oastronomiaitaliana istituendo il Laboratorio<strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>oastronomia, <strong>di</strong>ventato poi Istituto.Si ebbero in tal modo garanzie <strong>di</strong> finanziamentoregolare per ricerca e strumentazione,posizioni stabili per ricercatori e tecnici epossibilitaÁ <strong>di</strong> sviluppi successivi. Fu cosõÁ che sipoterono fare anche altri interventi importantisulla «Croce del Nord». Il ramo N-S fu esteso a600 m <strong>di</strong> lunghezza, raddoppiando il potererisolutore totale. Con esso fu effettuata unanuova survey chiamata B3) <strong>di</strong> oltre 13000sorgenti, ad una densitaÁ <strong>di</strong> flusso due volteinferiore rispetto alle precedenti B2. Anchequesta survey ha avuto un impatto notevole alivello internazionale. Successivamente fupossibile attuare il progetto «VLBI» italiano,con le parabole <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Noto, che con laloro entrata in funzione fecero fare un grossosalto <strong>di</strong> qualitaÁ alla rete interferometrica europea.Ora eÁ la volta <strong>di</strong> SRT Sar<strong>di</strong>nia Ra<strong>di</strong>oTelescope) in avanzata fase <strong>di</strong> realizzazione: unparaboloide <strong>di</strong> 64 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, multi-purposeed operante fino a lunghezze d'onda millimetriche.E ci sono prospettive affascinanti alungo termine, come per esempio, la partecipazioneal grande progetto internazionale SKASquare Kilometre Array) in avanzata fase <strong>di</strong>progettazione.Tutto cioÁ da una idea nata nel lontano 1959 efatta crescere e <strong>di</strong>ventata realtaÁ con il lavorosuccessivo <strong>di</strong> tanta gente.53
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