UN RICORDO, UNA PROMESSAMICHELE CAPUTODipartimento <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong>, UniversitaÁ <strong>di</strong> Roma «La Sapienza»56Nei primissimi anni '60 lavoravo all'Instituteof Geophysics and Planetary Physics dell'UCLA.Avevo tagliato quasi tutti i collegamenti scientificicon il mio paese, tranne che con Marussi,<strong>di</strong>rettore dell'Istituto <strong>di</strong> Geodesia a Trieste ePuppi, <strong>di</strong>rettore dell'Istituto <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> a Bologna.Ogni anno tornavo un mese in Italia ed incontravoi due leader. Sia Puppi che Marussi mi <strong>di</strong>cevanoche in Italia la Geofisica della terra solidaera pressoche latitante: occorrevano geofisici.Nel 1967 Gianni Puppi mi invitoÁ a Bologna.Gianni, che fu uno dei primi in Italia a porsi iproblemi dell'ambiente, mi <strong>di</strong>sse: «ci piacerebbeche ti occupassi dell'ambiente». Promisi: «d'accordo».I contatti con lui erano strettissimi e, <strong>di</strong>fatto, avrei dovuto occuparmi <strong>di</strong> tante cose:dell'Istituto <strong>di</strong> Geodesia prima e poi <strong>di</strong> quello <strong>di</strong><strong>Fisica</strong> a Bologna, del Laboratorio Gran<strong>di</strong> Massea Venezia, del Comitato <strong>Fisica</strong> del CNR a Roma e<strong>di</strong> tenere un paio <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong>dattici.Non avevo avuto alcuna incombenza gestionaleo amministrativa negli USA, tranne cheper le mie ricerche e l'insegnamento. Ora, avevol'impressione che assieme agli altri impegni,l'ambiente, fosse troppo per me. Poi, imparaiche tutti i miei amici avevano troppo da fare enon mi lamentai. Anzi sono grato a Gianni perquella opportunitaÁ . Ancora ricordo la mia promessa.In particolare in questo tempo in cui siparla molto dei problemi dell'ambiente ma, temo,non si faccia abbastanza. Nel 1973, tuttavia,in Italia, si fece un importante lavoro, purtroppoquasi <strong>di</strong>menticato, che eÁ opportuno ricordare.Questo mio contributo potrebbe sembrare unpo' anacronistico, dato che androÁ in<strong>di</strong>etro neltempo <strong>di</strong> circa 35 anni. Ma, ad un esame piuÁapprofon<strong>di</strong>to, appariraÁ rilevante per gli interventia sostegno della <strong>di</strong>fesa e della valorizzazionedel nostro patrimonio ambientale, inquanto uno sguardo al passato suggerisce sempreelementi strategici per gli interventi futuri.Facciamo un paragone: ve<strong>di</strong>amo come si facon i patrimoni importanti. Nello stu<strong>di</strong>o dell'affidabilitaÁdelle banche occorrono certi in<strong>di</strong>catoriche le caratterizzano, ad esempio, il numero<strong>di</strong> conti correnti, l'ammontare dei depositinei conti correnti, l'ammontare dei cre<strong>di</strong>ti a rischioe, molto importante, il valore del patrimoniototale della banca. Passando all'economiadel paese, esistono equazioni chedovrebbero regolarne l'equilibrio economico.Queste equazioni contengono variabili come lealiquote fiscali, il tasso <strong>di</strong> interesse fissato dallabanca centrale, i consumi, varie reattivitaÁ e,quella che sembra la piuÁ importante, il prodottointerno lordo.Tuttavia nelle equazioni che regolano l'economiaed il bilancio del paese ne manca una chefigura fra gli in<strong>di</strong>catori delle banche e che riguarderebbeil valore dei beni posseduti dal sistemaeconomico e che, per completezza, dovrebbecomprendere il valore dell'ambiente.Perche l'ambiente ha un valore che puoÁ crescereo decrescere secondo la cura che ne abbiamo,ed eÁ una risorsa <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to imme<strong>di</strong>ato.Strategicamente la cura dell'ambiente costituisceuna componente importante, essenziale, perl'avvenire del nostro modo <strong>di</strong> vivere 1 ). La protezione<strong>di</strong> questo patrimonio dalle calamitaÁ naturali,ma anche la sua <strong>di</strong>fesa dagli attacchisconsiderati da parte dell'uomo, costituisconouna parte rilevante del lavoro che dobbiamofare per la sua valorizzazione in termini <strong>di</strong> salutepubblica e <strong>di</strong> fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to. Suggerirei <strong>di</strong>quantificare questo valore e monitorarne losviluppo. EÁ un'utopia? Ve<strong>di</strong>amo subito che nonlo eÁ .L'inizio per questa quantificazione eÁ l'opera:«Prima relazione sulla Situazione Ambientalenel Paese» del 1973 2 ) chiamata anche «Ambiente73» preparato a cura della Tecneco, sottogli auspici del Consiglio dei Ministri ed il coor<strong>di</strong>namentodel Ministro per la ricerca Scientificae Tecnologica.L'opera eÁ in 3 grossi volumi, per un totale <strong>di</strong>piuÁ <strong>di</strong> 1300 pagine, con molte tabelle esplicativee riassuntive. Contiene caratteristiche <strong>di</strong> stato efattori <strong>di</strong> alterazione dei principali sistemi ambientaliitaliani: aree ad uso estensivo, acqueinterne, fasce costiere, agricoltura intensiva,aree metropolitane, patrimonio dei beni culturalied ambienti <strong>di</strong> lavoro. Seguono attivitaÁ ed
Da destra verso sinistra: G. Puppi, M. Ceccarelli e M. Caputo.interventi per la <strong>di</strong>fesa dell'Ambiente in Italianegli anni 1971-72 con cenni su quanto eÁ statofatto in 8 dei paesi piuÁ industrializzati, nonche leattivitaÁ ed iniziative delle Organizzazioni Internazionali.Tenendo conto dello sviluppo tecnologico, eÁchiaro che il rapporto «Ambiente '73» puoÁ esseremigliorato. Manca un capitolo sull'educazionecivica, che implica il rispetto dell'ambiente,tanto necessaria non solo in Italia. Tuttaviaal <strong>di</strong> laÁ degli inevitabili limiti e lacune«Ambiente 73» eÁ una pietra miliare per chi intendaaffrontare i problemi dell'ambiente inmodo sistematico e strategico sia politico chefinanziario.Da allora, molti provve<strong>di</strong>menti sono statipresi, come ad es. l'istituzione del Ministerodell'Ambiente, dell'ENEA Ente per le NuoveTecnologie e l'Ambiente), l'APAT Agenzia perla Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici),le Agenzia Regionali per la Protezionedell'Ambiente, la formazione dei Gruppi <strong>di</strong> lavorodel CNR.Prima e dopo la pubblicazione <strong>di</strong> «Ambiente73», trascorsi parecchi anni all'estero, e moltiavvenimenti italiani <strong>di</strong> quei perio<strong>di</strong> possono essermisfuggiti. So che sono usciti cataloghi <strong>di</strong>maremoti delle coste italiane, che eÁ stato pubblicatopiuÁ volte lo stu<strong>di</strong>o della pericolositaÁ sismicain Italia, che eÁ stata fatta la carta dellearee con vocazione a forti terremoti col patternrecognition, cheeÁ stato stu<strong>di</strong>ato il livello anticodel Mar Tirreno, che sono state stimate le accelerazionidel suolo causate dei terremoti, chesono stati stu<strong>di</strong>ati frattali nei terremoti, che eÁstata messa sotto controllo la subsidenza <strong>di</strong>Venezia, che sono state fatte previsioni <strong>di</strong> terremotia lungo termine e sono in corso quelle ame<strong>di</strong>o termine. Tuttavia il rapporto «Ambiente73» sullo stato dell'ambiente in Italia non eÁ statoripetuto.Tra un anno, saranno trascorsi 35 anni daquella fotografia dell'ambiente italiano. Lo <strong>di</strong>coa coloro che si occupano della conservazione evalorizzazione dell'ambiente perche se ne tengaconto, per ricordare che c'eÁ giaÁ una pietra miliare,una fotografia, anche se sfumata, dellostato dell'ambiente in Italia.Per sapere come, da allora, si siano comportatigli italiani, nonche le amministrazioni pub-57
- Page 1:
Bollettino della SocietaÁ Italiana
- Page 4 and 5:
58 GIANNI PUPPI ED IL CENTRO DI MON
- Page 6 and 7: Ogni lezione era una lezione di sci
- Page 8 and 9: Inoltre si occupa delle risonanze p
- Page 11 and 12: PUPPI A PADOVAMILLA BALDO CEOLINDip
- Page 13 and 14: Blackett, Heisenberg, Rossi, Occhia
- Page 15 and 16: «Principi conservativi in fisica e
- Page 17 and 18: Avevo deciso. Il mio futuro era que
- Page 19 and 20: L'anno in cui ebbi il primo incontr
- Page 21 and 22: mico Fred Singer, un pioniere dell'
- Page 23: scelta ovvia era di andare a parlar
- Page 26 and 27: eve tempo. Si passoÁ peraltro ben
- Page 28 and 29: Fig. 1. ± Camera a Bolle Nazionale
- Page 30 and 31: 30le camere divennero piuÁ grandi
- Page 32 and 33: PUPPI, CLEMENTEL E IL CNAFMASSIMO M
- Page 34 and 35: GIANNI PUPPI E L'IBM 650FERRANTE PI
- Page 36 and 37: la guida di Gianni Mandrioli, e uti
- Page 38 and 39: 38delle materie scientifiche in tut
- Page 40 and 41: 40crotomia una tecnica di fondament
- Page 42 and 43: Giampietro Puppi con un gruppo di a
- Page 44 and 45: 44qualitaÁ professionali portanti
- Page 46 and 47: 46nataevivacecuriositaÁ intellettu
- Page 48 and 49: 48ziativa tale da permettere un sal
- Page 50 and 51: 50cosmologico dell'epoca fra i sost
- Page 52 and 53: 52normalizzati per diventare le coo
- Page 54 and 55: GIANNI PUPPI E LA RICERCA SPAZIALEL
- Page 58 and 59: liche, e i governi, e per sapere qu
- Page 60 and 61: GIANNI PUPPI E L'ENERGIA NUCLEAREFE
- Page 62 and 63: GIAMPIETRO PUPPI E LO SVILUPPO DELL
- Page 64 and 65: 64plicativo, delle iniziative di Pu
- Page 66 and 67: 66cerca, dalla fenomenologia alla f
- Page 68 and 69: PUPPI E LA FISICA BIOMEDICA ED AMBI
- Page 70 and 71: LA RICERCA SCIENTIFICA E GLI ENTI L
- Page 72 and 73: PUPPI E LA CITTAÁ BOLOGNAGIOVANNI
- Page 74: stato sconveniente attribuire ad un
- Page 78 and 79: 78Antonino Zichichi,Presidente dell
- Page 80 and 81: da un punto di vista quantitativo»
- Page 82 and 83: 82Questo triangolo ha portato alla
- Page 84 and 85: 84calcolo, il cui sviluppo nei dece