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IL NUOVO SAGGIATORE - Società Italiana di Fisica

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contempo era cresciuto l'interesse dei vari paesimembri per curare in proprio i programmi applicativiper le Telecomunicazioni, la Meteorologiae le Osservazioni della Terra, con potenzialiricadute commerciali per le loro industrie.Questi fatti portarono, nella seconda metaÁdegli anni '60, ad una crisi politico-finanziaria ecostrinsero l'ESRO a cancellare le due maggiorimissioni scientifiche allora programmate.Ed eÁ a questo proposito che emerge il ruolo <strong>di</strong>Gianni Puppi nella costruzione definitiva dell'organizzazionespaziale europea. Egli era <strong>di</strong>ventatopresidente del Council dell'ESRO. La ricostruzionestorica <strong>di</strong> quegli anni mostra come la suatipica chiarezza nella impostazione dei problemi,la sua capacitaÁ <strong>di</strong> me<strong>di</strong>are tra desideri e realtaÁ equella <strong>di</strong> convincere gli interlocutori con argomentirazionali siano state alla base del superamentodella crisi e abbiano consentito la creazionedell'Agenzia Spaziale Europea ESA) nellaquale sono confluite ESRO ed ELDO. Nell'ESAconvivono ancora oggi il programma scientificoed i programmi applicativi e dei lanciatori.EÁ del <strong>di</strong>cembre 1971 il primo accordo, ricordatoin ESA come «the first package deal» <strong>di</strong>Puppi. Tutti riconoscono che eÁ stato portato inporto dalla sua abilitaÁ , attraverso anni <strong>di</strong> laboriosetrattative con tutti i paesi membri e con laminaccia costante della Francia e <strong>di</strong> altri paesi<strong>di</strong> ritirarsi dall'ESRO se non fosse stata datasufficiente attenzione ai programmi applicativi.L'accordo vede sõÁ il ri<strong>di</strong>mensionamento delprogramma scientifico che rimane peroÁ obbligatorio.Contestualmente vi eÁ l'introduzionedei programmi applicativi, cui i principali paesimembri si impegnano ad aderire.Nel 1973 Puppi raggiunge anche l'accordo sulsecondo package deal che risolve il conflitto <strong>di</strong>interessi tra i <strong>di</strong>versi partner e delinea il ruolo deipaesi europei in relazione alla collaborazionecon la NASA. GiaÁ nel 1969, dopo lo sbarco sullaLuna, l'amministratore della NASA T. O. Paineaveva invitato l'Europa a collaborare con gli USAnel programma post-Apollo. Germania ed Italiaappoggiarono questa collaborazione con il progettoSpacelab, il Regno Unito puntoÁ sulle telecomunicazioni,mentre la Francia appoggioÁprogetti <strong>di</strong> autonomia europea nel campo deltrasporto spaziale. Questo secondo package dealcontiene le premesse della nuova convenzioneper le attivitaÁ spaziali. Grazie all'abilitaÁ negoziale<strong>di</strong> Puppi ed alla sua perseveranza, la conferenzaministeriale del 1975 formalizzoÁ la nascita dell'AgenziaSpaziale Europea ESA).Negli stessi anni, l'Italia manteneva attivitaÁ nazionaliin parte correlate con la partecipazione aiprogrammi europei. L. Broglio era impegnatonella collaborazione con la NASA e metteva inorbita alcuni piccoli satelliti scientifici dalla baseequatoriale <strong>di</strong> Malin<strong>di</strong>, mentre l'industria nazionalerealizzava SIRIO per sperimentare tecniche<strong>di</strong> telecomunicazione alle alte frequenze, secondoun progetto <strong>di</strong> F. Carassa. I gruppi scientificioperavano nei progetti spaziali europei. Nelcomplesso l'Italia non riusciva a ritagliarsi in Europaun ruolo commensurato al suo contributofinanziario. I ritorni dalle commesse ottenutedall'ESA non erano sod<strong>di</strong>sfacenti ne dal punto <strong>di</strong>vista economico ne da quello delle tecnologie.Nella seconda metaÁ degli anni '70, il contributo<strong>di</strong> Puppi risultoÁ essenziale anche per ladefinizione <strong>di</strong> un programma spaziale nazionaleorganico, bilanciato e poliennale. Nel suo ruolo<strong>di</strong> consulente scientifico dell'allora ministroAndreatta contribuõÁ adefinireilprimo«PianoSpaziale Nazionale», approvato dal CIPE nel1979. Si trattava <strong>di</strong> un piano quinquennale, daaggiornare ogni due anni, nel quale trovaronosostegno i settori scientifici ed industriali italianida promuovere a livello europeo.Nel corso degli otto anni in cui il «Piano» fugestito dal CNR e nei primi cinque anni dell'AgenziaSpaziale <strong>Italiana</strong> che ere<strong>di</strong>toÁ icompitidel CNR per lo Spazio oltre che la gestione dellapartecipazione in ESA, ebbi frequenti consigli daGianni Puppi sulle scelte nazionali ed europee <strong>di</strong>cui gli sono particolarmente grato. Lui, forte dell'esperienzaeuropea, incoraggioÁ sempre un sanoequilibrio tra i programmi che rispondevano agliinteressi scientifici e quelli <strong>di</strong> interesse industrialeed applicativo, come pure sostenne l'opportunitaÁ<strong>di</strong> una forte alleanza con la NASA qualestrumento per una rapida emancipazione italiananei confronti degli arroganti partner europei.Nell'autunno del 1993, alla fine del mio mandatoin ASI, Puppi fu nominato commissariodell'Agenzia ed io ebbi modo <strong>di</strong> accompagnarload alcuni meeting del Council dell'ESA ove erasubentrato come capo della delegazione italiana.Sono stato cosõÁ testimone del gran<strong>di</strong>ssimoprestigio ed affetto <strong>di</strong> cui godeva presso tutte ledelegazioni e presso lo staff dell'Agenzia Europea.Tutti vedevano ancora in lui uno dei padri<strong>di</strong> quella istituzione che, assieme al CERN, eÁforse la piuÁ prestigiosa in Europa e che riesceancora oggi a portare al successo progetti spazialial massimo livello delle tecnologie e degliobiettivi scientifici ed applicativi.55

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