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Rapporto Ambientale 2011 - Federacciai

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Acciaio e sviluppo sostenibile - RAPPORTO AMBIENTALE <strong>2011</strong>37Ripartizione degli investimenti in campo ambientale tra i diversi settori industriali (anno 2009)2,6% 7,6% 8,2% 3,8%17,2%6,0%2,6%1,6%0,3%4,7%16,9%18,4%10,1%Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metalloFabbr. di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferiFabbr. coke, raffinerie di petrolio, trattam. combustibili nucleariFabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificialiIndustrie alimentari, delle bevande e del tabaccoFabbr. pasta-carta, carta e prod. di cartaFabbricazione di macchine ed apparecchi meccaniciFabbr. macchine elettriche e apparecchiature elettroniche ed otticheFabbricazione di mezzi di trasportoIndustrie tessili e dell’abbigliamentoFabbricazione di articoli in gomma e materie plasticheIndustrie del legno e dei prodotti in legnoIndustrie conciarie, fabbricazione dei prodotti in cuoio,pelle e similariAltroFonte: ISTATPer ciascun settore industriale oggetto di indagine, lostudio riporta inoltre la ripartizione degli investimentiper tipologia di intervento e matrice ambientale, secondola classificazione internazionale CEPA 2000(Classification of Environmental Protection Activitiesand expenditure), che costituisce lo standard di riferimentodel Regolamento comunitario n. 2056/2002sulle statistiche strutturali delle imprese.Nel 2009 gli investimenti nel settore metallurgico/siderurgicohanno riguardato in misura pressochéuguale le differenti tipologie di intervento e matriceambientale, con una prevalenza per quelli destinatialla protezione dell’aria e del clima (36%), seguitidalla gestione dei rifiuti e delle acque (entrambe al22%). Nel restante 20% riferibile alla voce “altro”,sono raggruppati interventi per la protezione e recuperodel suolo, l’abbattimento del rumore e delle vibrazioni,la protezione della biodiversità e del paesaggio,la protezione dalle radiazioni, oltre le speseper ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell’ambiente,e le altre attività non riferibili esclusivamentea una delle precedenti classi.Si precisa che, in base alla metodologia adottatadall’ISTAT, sono invece escluse dalle rilevazioni lespese sostenute per limitare l’utilizzo di risorse naturali(ad esempio il risparmio energetico) e le speseper attività che, pur esercitando un impatto favorevolesull’ambiente, vengono effettuate per perseguirealtri scopi principali, quali, ad esempio, igiene e sicurezzadell’ambiente di lavoro.

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