RAPPORTO AMBIENTALE <strong>2011</strong> - Gestione dei residui86Le novità normative a supporto dell’utilizzodi aggregati di origine siderurgicaLe nuove nozioni di “sottoprodotto” e di “end of waste”,introdotte dalla Direttiva CE 98/2008 e recepitein Italia nel Codice <strong>Ambientale</strong>, evidenziano inmaniera chiara il più recente orientamento della disciplinacomunitaria, inteso a limitare a certe condizionil’ambito di applicabilità della nozione di “rifiuto”,nel più ampio contesto della realizzazione della“società del recupero e del riciclo”, che costituisceuno degli obiettivi strategici primari dell’UnioneEuropea in tema di sostenibilità.Mentre in passato, anche a livello giurisprudenziale,la tendenza era quella di ampliare il più possibile lanozione di rifiuto, oggi si è fatta strada la tendenzaopposta che porta a escludere dal novero dei rifiutiuna serie di sostanze o materiali che originano comeresidui di attività industriali e che possono essere valorizzatie impiegati come veri e propri prodotti.Nel caso delle scorie siderurgiche questa tendenzaè testimoniata anche dall’ampio spazio dedicato allaloro valorizzazione e alle tecniche di preparazioneper il loro utilizzo illustrate nel BRef, il documentotecnico di riferimento a livello comunitario che individuae descrive per ogni settore industriale le miglioritecniche disponibili in campo ambientale (BAT-Best Available Techniques).Inoltre, l’avvenuta registrazione presso l’AgenziaEuropea delle sostanze chimiche (ECHA) delle diversetipologie di scorie siderurgiche, ai sensi del REA-CH, Regolamento che si applica a sostanze, preparatie articoli immessi sul mercato, ma non ai rifiuti,costituisce un chiaro impulso verso l’attribuzione allescorie siderurgiche della qualifica di prodotto, oltrea fornire una approfondita conoscenza delle loroproprietà chimico-fisiche e del loro impatto sulla salutee sull’ambiente in modo da renderne idoneo econsapevole l’impiego.I test e le prove di laboratorio, a cui sono state sottopostele scorie siderurgiche per la preparazionedel dossier di registrazione REACH, hanno confermatola loro somiglianza alle rocce naturali, trattandosidi un materiale composto prevalentemente dacalcio, silice e ossigeno, e il <strong>Rapporto</strong> sulla sicurezzachimica (CSR) ha posto in evidenza che la scoriasiderurgica non presenta caratteristiche di pericolosità,ai sensi del Sistema Globalizzato diClassificazione ed Etichettatura delle SostanzeChimiche (GHS).Gli utilizzi degli aggregati di originesiderurgicaLa scarsità di inerti naturali nelle zone dei cantieri, adesempio stradali, e la conseguente necessità di utilizzarecave geograficamente sempre più distanti hannoportato gli operatori a considerare l’uso di materialialternativi allo scopo di contrastare l’eccessivo allungamentodella catena di approvvigionamento e i relativirisvolti economici e ambientali. Tale indagine haevidenziato come gli aggregati che si originano dallescorie siderurgiche rappresentano una valida alternativaagli inerti naturali, e rispondono pienamente ai requisititecnici richiesti nei capitolati.In base alle varie esperienze l’impiego di questa tipologiadi aggregati artificiali non richiede infattiaccorgimenti specifici o adattamenti da parte delletradizionali tecniche costruttive.I risultati consolidati derivanti dall’utilizzo di aggregatidi origine siderurgica sono molti, e alcuni tra ipiù interessanti, che pongono tali materiali tra gli aggregatisintetici più prestazionali, sono:- riduzione dello sfruttamento delle risorse naturali edel ricorso ad attività impattanti sul territorio qualile cave per l’estrazione di inerti;- creazione di fonti prossime di approvvigionamentodi materia prima, con riduzione del trasporto sugomma e quindi inquinamento;- risparmio energetico e riduzione delle emissioni diCO 2 in quanto si evita di estrarre, lavorare e tra-
Gestione dei residui - RAPPORTO AMBIENTALE <strong>2011</strong>87sportare materiali di origine naturale;- costanza nelle caratteristiche chimico-fisiche e meccanicheconseguenti ai processi produttivi dell’acciaioben definiti e standardizzati.Grazie all’impegno tecnologico ed economico spesi,le aziende siderurgiche sono oggi in grado di offriremateriali derivanti dalle proprie scorie, in gradodi rispondere alle pertinenti specifiche tecniche disettore, operando nel rispetto della normativa a tuteladella salute umana e dell’ambiente.L’aggregato ottenuto dalla lavorazione della scoria siderurgicaè un materiale meccanicamente comparabilea un aggregato naturale inerte, per cui rappresentaun’alternativa alle sabbie o ghiaie in diverse applicazioni(aggregato per calcestruzzi o miscele bituminose,materiale con cui si costruiscono i sottofondi stradalio le massicciate ferroviarie), e viene commercializzatocon l’apposita Marcatura CE, in quanto rispondentealle Norme tecniche di riferimento:- EN 12620 “Aggregati per calcestruzzo”, recepitacome UNI EN 12620;- EN 13242 “Aggregati per materiali non legati e legaticon leganti idraulici per l’impiego in opere diingegneria civile e nella costruzione delle strade”,recepita come UNI EN 13242;- EN 13450 “Aggregati per massicciate per ferrovie”,recepita come UNI EN 13450;- EN 13043 “Aggregati per miscele bituminose etrattamenti superficiali per strade, aeroporti e altrearee soggette a traffico”, recepita come UNI EN13043.La produzione e l’utilizzo di scoriesiderurgiche in italiaNell’ambito della realizzazione del documento sullavalorizzazione degli aggregati di origine siderurgica,<strong>Federacciai</strong> ha svolto un’indagine conoscitivamediante un apposito questionario, raccogliendoper il triennio 2008-2010 i dati relativi alla produzionedi scoria siderurgica e ai principali ambiti diutilizzo degli aggregati da essa originati.Nel caso della produzione di acciaio dal ciclo a fornoelettrico (EAF) si originano essenzialmente 3 tipologiedi scoria:- scoria da forno elettrico dalla produzione di acciaioal carbonio (Electric Arc Furnace Slag –Carbon steel – EAF-C);- scoria da forno elettrico dalla produzione di acciaioinossidabile/altolegato (Electric Arc FurnaceSlag – Stainless/high alloy steel – EAF-S);- altra scoria da metallurgia secondaria(Steelmaking slag – SMS).Se si analizzano in modo aggregato i dati raccolti relativial periodo 2008-2010, si rileva una produzionemedia di scoria da forno elettrico di oltre 3 milionidi tonnellate annue, di cui oltre il 75% viene utilizzatain opere di ingegneria civile, evitando il ricorso allosmaltimento.