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l'opinione

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I luoghi della produzioneIMMAGINEcomunicazioneWEBSOSTENIBILITÀesteroINNOVAZIONEnaturalitàvalore ESPERIENZAbio SISTEMAsmartterritoriodi Lorenzo TosiDoc sull’orlodi una crisi di nervie Doc compiono 50 anni e rischiano la crisi di mezza età. La normativa originale risale al 1963,ma le prime denominazioni riconosciute sono state la Vernaccia di San Gimignano, l’Ischiae il Frascati '66. E per le prime Docg di peso si è dovuto aspettare fino al 1980 con ilriconoscimento del Brunello di Montalcino, del Barolo e del Nobile di Montepulciano.Poi il boom: riproducendosi a un ritmo di oltre dieci all’anno sono arrivate a 521 unità (72 Docg,330 Doc e 118 igp), con una rivendicazione crescente dei vini Dop (+39% negli ultimi 10 anni), ma si trattadi una crescita sbilanciata. I numeri testimoniano una netta concentrazione dei volumi in poche Dop e Igp(solo 10 rappresentano oltre il 51% della produzione). Il mercato, in definitiva, premia la semplicità. Il che staportando a un adattamento in corsa di un sistema che, nel tentativo di uscire dall’eccessiva frammentazione,cerca di concentrare l’offerta attraverso Doc regionali e interregionali o Doc "ombrello" che inglobanosottozone. Contemporaneamente acquisisce sempre più peso la variabile vitigno che diventa spesso parteintegrante della menzione geografica (Castel del Monte Bombino Nero, Falanghina del Sannio). Richiamiche secondo le ricerche di mercato hanno un forte appeal sul consumatore. Una ricategorizzazione cherischia di vanificare la missione delle denominazioni: tutelare l’impronta del territorio.25

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