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"La principessa del lago" di Stefania Bocchetta - Altervista

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<strong>di</strong> tutte le braccia <strong>di</strong>sponibili, perciò decise <strong>di</strong> costruire unascuola-asilo dove i bambini potessero imparare qualcosama anche <strong>di</strong>morare durante il giorno, così da poterimpiegare nei lavori più leggeri anche le donne. A tutela deibambini, pose le donne più anziane che si resero utili. Iragazzini stu<strong>di</strong>avano con l'aiuto <strong>di</strong> una <strong>del</strong>le ragazze più ingamba, mentre i più piccoli, sotto lo sguardo vigile <strong>del</strong>leanziani, facevano piccoli lavoretti come sgranare legumi emais.Kathie fece costruire anche una grande mensa dovealtre donne preparavano i pasti per coloro che lavoravano,riuscendo così ad utilizzare tutte le persone dai tre anni inpoi, che vivevano alla fattoria. All'inizio tutti lavoravanosenza un compenso, ognuno impegnato a ricostruire lapropria esistenza ma poi, a mano a mano che il lavororendeva, arrivò il salario per gli adulti ed un premio per ibambini. Quando nacque il primo vitellino <strong>del</strong>laricostruzione, fu fatta festa grande a significare che ilperiodo nero era finalmente concluso e che una nuovaprosperità li attendeva.Anche Kathie era felice: il bosco aveva recuperatol'antico splendore, nuovi animali erano nati in sostituzione<strong>di</strong> quelli perduti, la scuderia e le stalle erano <strong>di</strong> nuovooccupate da uno splen<strong>di</strong>do bestiame; ancora non erariuscita ad eguagliare la ricchezza passata, ma la fiducia nelfuturo era molta. Ora aveva uno scopo da raggiungere eduna sicurezza nella successione che le dava nuova energia.Qualche volta si soffermava ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong>la culla perosservare il piccolo Johnny dormire sereno e consod<strong>di</strong>sfazione notava che assomigliava sempre più al nonnomaterno.47

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