"La principessa del lago" di Stefania Bocchetta - Altervista

accia.– Un altro figlio, Kathie?!?!? – esclamò emozionato.– Sì, un altro. Domani andremo in città, vogliolegalizzare le mie terre. I vecchi ed illeggibili documenti difamiglia non bastano più. Voglio qualcosa di più sicuro,che abbia valore di fronte a chiunque! Voglio anche metterela sicuro i beni di famiglia all'estero. Non voglio perdere unsoldo né in favore di tuo fratello, né a favore deglistranieri! – sentenziò.– Sono d'accordo! I nostri figli non devono soffrireper colpe che non hanno! – rispose Al.Il mattino seguente, di buon'ora, Al, Kathie e ziaAgatha si recarono in città per iniziare le pratiche dilegittimazione delle rispettive proprietà. La notizia fece ilgiro della città, cogliendo di sorpresa i ricchi possidenti,primo fra tutti Lord Brussel. Questi giunse alla fattoria,alcuni giorni dopo, per far visita ai vicini, o almeno questoera il pretesto. Trovò gli sposi intenti nell'aggiornare iconti, zia Agatha col suo lavoro a maglia fra le mani,Johnny che giocava col cucciolo. Parlarono del più e delmeno, finché Lord Brussel portò il discorso sull'argomentoche più gli interessava.– Mia moglie mi ha raccontato di avervi visto in cittàalcuni giorni fa. –– Sì, era in compagnia di lady Moore! – confermò ziaAgatha.– Quale buon affare vi ha condotti nella nostraamabile cittadina? – chiese il lord.– Cosa vi fa pensare che sia stato un buon affare acondurci in città? – chiese Al.– Quale altro motivo avrebbe indotto lady Brighton ad93