"La principessa del lago" di Stefania Bocchetta - Altervista

– Sì, molto ben riuscita. A proposito Kathie, non misono ancora congratulato con te per le tue future nozze. Micompiaccio, sei una donna che sa mascherare molto bene ipropri sentimenti! – insinuò Lord Brussel fissandola.– È una dote che ho ereditato da mia nonna, la qualemi ha insegnato anche a non ficcare il naso in faccende chenon mi riguardano! – rispose la ragazza per nienteintimorita dallo sguardo inquisitore di Lord Brussel. Fu benlieta di accettare l'invito al ballo, rivoltole da un giovanenobile che le permetteva di concludere definitivamente ilcolloquio. Dopo qualche ora di danze, congratulazioni echiacchiere inutili, Kathie riuscì a sgattaiolare nello studioe scivolò su una comoda poltrona di pelle, avvolta nellapenombra della stanza. Gli scaffali pieni di libri, la scrivanidi mogano, le poltrone di pelle scura davano un'aria austeraalla stanza, unica nota di colore i fiori ben disposti nei vasisparsi un po' ovunque. Si trovava nello studio da pochiminuti quando udì la porta aprirsi. Si volse un po'infastidita dall'inopportuna presenza, quando la luce siaccese e poté scoprire il volto di Al che la scrutò stupito.– Che ci fai qui? – le chiese preoccupato.– Le feste mondane e la confusione cheinevitabilmente provocano non fanno per me. Sono giàstanca e non vedo l'ora che se ne vadano! – sospirò Kathie,poi con sospetto chiese – E tu? Che ci fai qui? –– Beh, io dovrei esserci abituato alle feste ma, inrealtà, non sopporto questo tipo di mondanità. Preferisco leallegre chiassate popolane per la nascita di un vitello o perun raccolto ben riuscito, ma la gente che partecipa alla festadi stasera non mi entusiasma! – le spiegò.– Bene, per il futuro allora, niente feste! – sentenziò70