"La principessa del lago" di Stefania Bocchetta - Altervista
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nipote. Forse era proprio da ciò che voleva essere <strong>di</strong>fesa el'avere un uomo in casa, un uomo che Johnny giàconsiderava suo padre, rappresentava la sicurezza, latranquillità.– È questo che lei desidera, un fratello. Nient'altro! –si <strong>di</strong>sse Al senza sapere se provava <strong>di</strong>sappunto o cos'altro –comunque sia, resterò! –Kathie fu ben felice <strong>di</strong> apprendere la decisione <strong>di</strong> Alche invitò a comportarsi come se fosse il padrone. Insiemeiniziarono a <strong>di</strong>scutere dei problemi che la fattoria creava e<strong>di</strong>nsieme si impegnavano a risolverli.Una notte furono svegliati dalla servitù: Johnny stavamale! Come due <strong>di</strong>sperati uscirono dalle proprie stanze perprecipitarsi in quella <strong>del</strong> bambino.– Chiamate subito il dottor Jansen! – or<strong>di</strong>nò Al.<strong>La</strong> giovane bambinaia <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> essersi svegliata percontrollare, al solito, che Johnny dormisse quando si eraaccorta che il piccolo era ricoperto <strong>di</strong> macchioline rosse sututto il corpo. I due ragazzi fissavano sgomenti il bambinosenza riuscire a parlare.– Non è niente <strong>di</strong> grave! – li tranquillizzò Rose, lavecchia nurse. – Tutti i bambini, prima o poi, prendono ilmorbillo! –– Sei sicura che non sia nulla <strong>di</strong> grave? – chieseangosciata Kathie.– Sicurissima! – rispose quasi offesa Rose.– Sarà bene comunque sentire quello che ne pensa ildottore! – <strong>di</strong>sse Al prendendo il braccio <strong>di</strong> Kathie come persostenerla ed obbligandola a sedersi.– Johnny ha bisogno <strong>di</strong> stare tranquillo. Potete andare!– proseguì congedando la servitù. Rimasti soli si sedette56