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LEADER e distretti rurali - Inea

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“nome” geografico del territorio), e che collettivamente devono essere mantenute e riprodotte, ad essererilevanti per processi di sviluppo rurale “di qualità”, volti alla creazione di valore mediante la esaltazionedegli aspetti che legano i prodotti e i servizi alla qualità del territorio e dunque alla sostenibilità dei processiche in esso si svolgono.Peraltro, la connotazione del distretto rurale deriva dalla sua capacità di offrire un insieme composito eintegrato di beni e servizi che traggono la propria specificità dal contesto di provenienza. Risulta dunquecentrale il carattere relazionale dei beni e dei servizi offerti, in quanto il valore di un bene dipende dallivello dell’offerta e dalla “qualità” degli altri beni e servizi offerti nell’ambito del medesimo territorio(Pecqueur, 2001).Tra i caratteri peculiari di un distretto rurale vi sono quindi (Pacciani, 2003):- struttura produttiva fortemente caratterizzata dalla presenza di un elevato numero di piccole e medieimprese;- assenza di un settore economico e di una produzione dominante, in grado di catalizzare l’interessedegli operatori pubblici e privati (polisettorialità);- forte caratterizzazione agricola dell’uso delle risorse locali e centralità dell’agricoltura negli assetti delterritorio e nella gestione del paesaggio e dell’ambiente, sia pure a fronte di un contributo dell’agricolturaall’occupazione e alla formazione del reddito non necessariamente rilevante;- integrazione e interdipendenza tra agricoltura e altre attività economiche presenti nel territorio (artigianato,turismo, ecc.);- presenza di un paniere (più o meno ampio) di beni e servizi legati al territorio, caratterizzato da unaimmagine positiva verso l’esterno che deriva anche dalla percezione della “qualità” stessa del territorioed è strettamente legata alla <strong>rurali</strong>tà e al carattere multifunzionale dell’agricoltura;- forte senso di identità territoriale posseduto dalle imprese e dagli altri attori presenti nel territorio (ivicompresi i cittadini), il quale è alla base di una visione dello sviluppo locale fortemente dipendentedalla qualità dell’ambiente, del paesaggio, della cultura locale. Ciò – pur non escludendo la presenzadi interessi diversi e di visioni contrastanti sui percorsi di sviluppo e sulle scelte da intraprendere – puòfacilitare la composizione dei conflitti intorno a una visione condivisa, la quale deve essere promossadall’operatore pubblico.Il vantaggio competitivo di cui possono godere le imprese del distretto rurale ha le sue basi in elementi ditipo contestuale e nella particolare struttura relazionale e reticolare che si viene a creare tra diversi agentidel distretto stesso, non solo appartenenti al medesimo settore produttivo ma tipicamente a settori diversi:una impresa decontestualizzata dal distretto è destinata a perdere gran parte della sua capacità competitiva.Al distretto rurale si applica perfettamente questa sottolineatura di Garofoli (2001, p. 213) circa il ruolodel territorio per il distretto industriale: “Il territorio dei <strong>distretti</strong> industriali consente di utilizzare vantaggicompetitivi dinamici alle imprese che vi sono localizzate. Il territorio, come luogo dell’interazione dellerelazioni sociali, come luogo di riproduzione delle conoscenze, come luogo di produzione di specifiche com-RETE<strong>LEADER</strong> 21

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