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LEADER e distretti rurali - Inea

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ne degli strumenti”, nel senso che nella sua forma ideale spetta proprio alla collettività locale definire ilproprio progetto di sviluppo, dotarsi di una struttura organizzativa e identificare gli strumenti più idoneiper raggiungere i propri obiettivi. Alta concertazione e alta autonomia locale nella definizione degli strumenticaratterizzano l’area della governance in opposizione all’area del governo (Fig. 2).Fig. 2. Dal governo alla governanceAutonomia locale nella definizione degli strumentiBassa Media AltaBassaOCMConcertazione Media Piano di sviluppo ruraleAlta Patto Territoriale Leader, PIT distretto rurale(accezione “forte”)Il distretto rurale infine, sempre secondo l’approccio che lo vede strumento di governance locale verticale eorizzontale “forte”, si caratterizza per la potenziale “pervasività”, ponendosi l’ambizioso obiettivo digestire lo sviluppo rurale di un territorio. A questo proposito è necessario affrancarsi dall’ambiguità concettualeinsita nel termine stesso di rurale e chiarire la portata e il raggio di azione di cui i <strong>distretti</strong> <strong>rurali</strong>possono “legittimamente” disporre, strettamente legato poi alla definizione delle rappresentanze dellecategorie economiche e sociali locali cui è legittimamente concesso di partecipare ai processi di concertazionee di decisione degli interventi da prevedereÈ vero che se si considera la “fonte” normativa (un provvedimento cioè essenzialmente agricolo), nonpotremmo che dedurne che il distretto rurale deve occuparsi di agricoltura, e poco altro. Il distretto ruralein questo caso verrebbe interpretato nella sua chiave settoriale, ovvero come un settore agricolo “territorializzato”da indirizzare e gestire in maniera coordinata. Più ambizioso invece, come sta avvenendo nelleproposte di alcune istituzioni territoriali, è sposare il concetto di economia rurale come insieme di attivitànon più esclusivamente agricole, e che quindi estende i confini sull’insieme delle attività economiche di unterritorio avente caratteri specifici. La chiave allora sarebbe territoriale, ovvero il rurale come economiaplurisettoriale, diversificata e integrata sul territorio.Ai problemi di identificazione dei confini che interessano la tipologia di attività economiche e sociali riconducibilial distretto rurale si affiancano quelli relativi all’identificazione dei confini territoriali. AlcuneAmministrazioni regionali stanno predisponendo “zonizzazioni” basate sull’elaborazione di indicatori statisticidestinate a supportare e/o indirizzare il percorso di identificazione dei <strong>distretti</strong> <strong>rurali</strong> (e agro-alimentaridi qualità), con il rischio di costringere entro maglie troppo strette l’emergere di processi spontanei didefinizione dal basso. Altre hanno mostrato una maggiore flessibilità in tal senso, limitandosi a richiederel’esistenza di alcuni pre-requisiti e lasciando alle parti sociali il compito di autodefinirsi.RETE<strong>LEADER</strong> 29

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