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IL NUOVO SAGGIATORE - Società Italiana di Fisica - If

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S. CECCHINI: <strong>IL</strong> MISTERO DEI RAGGI COSMICI DI ULTRA ALTA ENERGIAAkeno-AGASA puntano ad una composizioneche rimane sostanzialmente la stessa(aDAb 6 5) nell’intervallo 50 PeV–10 EeV.Tuttavia bisogna ricordare che l’analisi <strong>di</strong>pendestrettamente dai modelli Monte Carloutilizzati, che gli errori sistematici nella determinazionedell’energia sono dell’or<strong>di</strong>ne del30% e che la <strong>di</strong>spersione dei dati sperimentaliè grande.5. – Teorie sull’origine degli eventi a10 20 eVFig. 10. – Variazione <strong>di</strong> X max in funzione della energiadel primario misurata dall’apparato Fly’s Eye: punti:dati sperimentali, quadrati: valori aspettati nel caso<strong>di</strong> raggi cosmici composti solo da protoni, cerchietti:valori aspettati nel caso <strong>di</strong> raggi cosmici composti soloda Fe, losanghe: valori aspettati nel caso <strong>di</strong> raggicosmici nell’ipotesi <strong>di</strong> due componenti.Il gruppo <strong>di</strong> Fly’s Eye ha stu<strong>di</strong>ato la composizionea partire da 10 17 eV confrontando lacrescita logaritmica <strong>di</strong> X max con l’energia osservatain due simulazioni. Nella prima si assumevache i primari fossero composti soloda protoni e nella seconda solo da nuclei <strong>di</strong>Fe ( 19, 20 ). Dal confronto (ve<strong>di</strong> fig. 10) si deduceche vi è un possibile cambiamento da unacomposizione più pesante <strong>di</strong> quella osservatacon misure <strong>di</strong>rette a 0.1 PeV prima della «caviglia»(G0.3 EeV) ad una più leggera a energieattorno a 10 EeV. Il valore <strong>di</strong> X max fornitodalle simulazioni è chiaramente <strong>di</strong>pendentedal modello <strong>di</strong> interazione usato per cui nonha molto senso dedurre da questo confrontouna misura della composizione. Quello che èimportante è che la variazione <strong>di</strong> X max in funzionedell’energia nell’intervallo in esame èmolto più rapida <strong>di</strong> quella che ci si aspettaper qualsiasi composizione costante in<strong>di</strong>pendentementedal modello usato e che rendaconto dei valori <strong>di</strong> X max osservati da Fly’s Eye.Anche i dati <strong>di</strong> Yakutsk ( 21 ) sembrano favorireuna composizione ricca <strong>di</strong> protoni alla altissimeenergie.Nel caso dell’apparato <strong>di</strong> AGASA ( 22 ) lacomposizione <strong>di</strong> massa è dedotta dal confronto<strong>di</strong> r m (600) in funzione dell’energia con quelloche ci si aspetta se lo spettro <strong>di</strong> massa noncambiasse con l’energia. Le osservazioni <strong>di</strong>La ricerca dell’origine dei raggi cosmici èstata sempre la ricerca degli «acceleratori»,ovvero <strong>di</strong> quelle sorgenti celesti e <strong>di</strong> queimeccanismi capaci <strong>di</strong> fornire energia ai raggicosmici su scale temporali tipiche della Galassiae/o dell’Universo.Per quanto riguarda la massa dei raggi cosmici(1 GeV–100TeV) vi è accordo generalesul fatto che questi siano <strong>di</strong> origine galattica.Considerazioni riguardanti la composizione–– rapporto (Li,Be,B secondari)/(C,N,O primari)–– e la luminosità dei raggi cosmici nellaGalassia sono tra i fatti a sostegno <strong>di</strong> taleteoria.Più <strong>di</strong>fficile è tentare <strong>di</strong> spiegare gli eventi<strong>di</strong> altissima energia con una origine galattica.Il problema principale risiede nel fatto che lamassima accelerazione che è raggiungibile all’internodella nostra Galassia è molto piùpiccola <strong>di</strong> quella corrispondente ad una energia<strong>di</strong> 10 20 eV.La teoria standard <strong>di</strong> accelerazione deiraggi cosmici si basa sul meccanismo <strong>di</strong> Fermial primo or<strong>di</strong>ne che opera nelle onde d’urtoassociate con resti <strong>di</strong> supernovae, nelle onded’urto alla terminazione del vento galatticoe nei pulsars giovani, ma in tutti questicasi l’energia raggiunta è al massimo 10 19 eV.Un’analisi <strong>di</strong>mensionale ( 23 ) mostra che peruna regione <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni L con campo magneticoB l’energia massima raggiungibile èE E Ze B L eC ,dove e è un fattore <strong>di</strong> efficienza del meccanismo,in generale molto più piccolo <strong>di</strong> 1.Considerando che la nostra galassia ha un<strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circa 20 kpc ed è permeata da uncampo magnetico <strong>di</strong> circa 10 26 G, si vede cheè <strong>di</strong>fficile raggiungere le energie osservate43

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