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IL NUOVO SAGGIATORE - Società Italiana di Fisica - If

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<strong>IL</strong> NOSTRO MONDOLA RIFORMA DELLA SCUOLA IN ITALIAED <strong>IL</strong> SISTEMA EDUCATIVO AMERICANOGiuseppe BaldacchiniENEA Centro Ricerche <strong>di</strong> Frascati00044 Frascati, Roma.In questa nota viene fatto uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> alcune caratteristichegenerali del sistema educativo americano,che è stato ed è oggetto <strong>di</strong> frequenti criticheda parte del mondo culturale italiano ed europeo.Alla fine <strong>di</strong> questa analisi si evince che molte dellecritiche sono ingiustificate alla luce degli sviluppimoderni della nostra società e che sarebbe moltomeglio se alcuni elementi del sistema americano venisseroinseriti nei nostri or<strong>di</strong>namenti scolastici siapre-univeristari che universitari.Da quando sono entrato nella maggiore età,cioè dal 1960 circa, mi è capitato assai spesso <strong>di</strong>ascoltare dal vivo, dalla ra<strong>di</strong>o, dalla televisione oleggere sulla stampa critiche abbastanza negativesul sistema degli stu<strong>di</strong> negli Stati Uniti d’Americasia pre-universitari che universitari. La questioneperò mi sembrava facesse parte <strong>di</strong> un atteggiamentocritico generale verso il modello <strong>di</strong>sviluppo americano, che aveva una origine chiaramentepolitica, per cui non ho mai dato alla cosapiù importanza <strong>di</strong> tanto. Ultimamente però, puressendo crollato il muro <strong>di</strong> Berlino nel 1989 e conesso una buona parte della <strong>di</strong>visione ideologicadel mondo, sono stato testimone <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> alcuniepiso<strong>di</strong> dello stesso tenore che mi hanno sconcertato.Ne voglio riportare solo alcuni che in qualchemodo sono emblematici <strong>di</strong> come taluni ambientiaccademici e giornalistici siano ancora arroccatisu posizioni culturali valide dal punto <strong>di</strong>vista storico ma inadeguate alla luce degli sviluppisociali moderni.Alcuni anni fa sono stato eletto ad un Consigliod’Istituto (Liceo Scientifico dell’area romana) eduna sera, durante una lunga riunione, un rappresentantedel corpo docente affermava che la conoscenzaculturale degli studenti italiani stava <strong>di</strong>minuendoa tal punto che presto sarebbe cadutaal livello degli studenti americani ben noto, a suo<strong>di</strong>re, per essere tra i più bassi del mondo civile.Ultimamente, al Congresso Nazionale della SIFa Salerno nell’Ottobre 1998, ci sono state <strong>di</strong>scussioni<strong>di</strong> una certa ampiezza sulla riforma dellascuola nel nostro paese sia a livello pre-universitarioche universitario. In particolare, ad un certopunto è stato fatto un paragone tra il sistemaitaliano e, guarda un po’, quello americano, ed ancorail paragone era a tutto svantaggio per quest’ultimo.Infatti, nel considerare le nuove proposteorganizzative, che sembrano ormai ben definitea livello europeo, il partecipante si auguravache esse non portassero ad una istruzione insod<strong>di</strong>sfacentecome era in America. Ancora, più recentemente,il quoti<strong>di</strong>ano «La Repubblica» riportavail titolo a tutto campo «America, tu ucci<strong>di</strong> lascuola», che evoca tra l’altro un episo<strong>di</strong>o maramaldesco<strong>di</strong> ben altra portata storica, ed in caratteripiù piccoli «un prestigioso intellettuale francese denunciai rischi che l’Europa corre adottando i modelli<strong>di</strong> insegnamento praticati negli USA» con unalunga intervista e molti commenti sui quali non èora il caso <strong>di</strong> entrare nei dettagli( 1 ).Di questi episo<strong>di</strong>, solo apparentemente slegatitra loro, mi hanno colpito sia gli ambienti <strong>di</strong>versida cui erano partite le critiche, sia il fatto che,ancora una volta si tirava in ballo in luce negatival’America, che è il paese che esercita <strong>di</strong> fatto unacerta supremazia culturale in senso generale( 2,3 ).Comunque, dato il loro ripetersi, mi sono dettoche valeva la pena affrontare il problema più <strong>di</strong>rettamenteanalizzando un po’ più a fondo il sistemascolastico americano, che probabilmente nonè poi così ben conosciuto da molti dei suoi detrattori.Ma invece <strong>di</strong> iniziare imme<strong>di</strong>atamente a <strong>di</strong>scuterequesto argomento dal principio, ho preferitoprendere in prestito una metodologia ampiamenteusata nella ricerca scientifica, dove la vali<strong>di</strong>tà<strong>di</strong> una teoria trova conferma solo nei risultatisperimentali finali. Allora per analogia ve<strong>di</strong>amo7

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