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IL NUOVO SAGGIATORE - Società Italiana di Fisica - If

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<strong>IL</strong> <strong>NUOVO</strong> <strong>SAGGIATORE</strong>Fig. 3. – Variazione annuale, me<strong>di</strong>ata sugli ultimi 5 anni, dei premi Nobel in <strong>Fisica</strong> assegnati agli stu<strong>di</strong>osi degliStati Uniti d’America, linea sottile, e a quelli degli Altri Paesi, lina spessa. La me<strong>di</strong>a su almeno 5 anni si è resanecessaria per evitare variazioni troppo brusche degli andamenti.metri che possono essere considerati buoni in<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> successo per questi sistemi e tra questi primeggianosicuramente i premi Nobel, assegnatiin particolare nella <strong>Fisica</strong>, che sono il riconoscimentopiù alto ed ultimo. In Fig. 1 sono riportatii numeri dei premi Nobel in questa <strong>di</strong>sciplina assegnatinel corso degli anni a stu<strong>di</strong>osi americani ea quelli <strong>di</strong> tutti gli altri paesi a partire dal 1901,quando W.C. Roentgen, Germania, ne ottenne ilprimo; fino al 1998 sono stati assegnati 156 PremiNobel, dei quali 69 agli americani e 87 aglialtri. Si nota imme<strong>di</strong>atamente l’aumento costantedei premi attribuiti durante tutto il secolo XX a-gli americani rispetto agli altri, e dalla Fig. 2, chene riporta la percentuale relativa, si deduce checontinuando allo stesso ritmo nel prossimo decennioil numero dei Nobel americani supereràquello <strong>di</strong> tutti gli altri. Ma il risultato più interessantesi scopre “graficando” la variazione annualeme<strong>di</strong>ata sugli ultimi cinque anni come riportatoin Fig. 3. Si osserva che gli altri paesi, che poisono essenzialmente alcuni stati europei qualiGermania, Inghilterra e Francia con 47 Premi finoal 1998, hanno dominato la scena mon<strong>di</strong>aledella <strong>Fisica</strong> fino al 1940. C’è poi stata una situazione<strong>di</strong> sostanziale parità che è durata dal 1940al 1990, da quando invece è iniziato un netto predominiodell’America che se dovesse continuareallo stesso modo <strong>di</strong>mostrerebbe, come è stato giàosservato in molti ambienti, che il XXI7 secolo enon il XX sarà il secolo della supremazia americananel campo scientifico e non solo( 4 ).Ora, alla luce <strong>di</strong> questi dati è <strong>di</strong>fficile non riconoscereche la scuola americana nella sua globalitàproduca i migliori esperti mon<strong>di</strong>ali nelle scienzeed anche in altri campi culturali. Allora comesi può affermare così semplicemente che questascuola non funziona? In realtà il sistema ha un<strong>di</strong>fetto che d’altro canto è ed era ben noto aglistessi stu<strong>di</strong>osi americani del campo; infatti lascuola americana produce i migliori esperti scientificima anche un grande numero <strong>di</strong> illetteratiscientifici( 5 ). Questo paradosso non deve peròmeravigliare più <strong>di</strong> tanto se si osserva da vicinola struttura del sistema educativo americano. Essosi <strong>di</strong>vide essenzialmente in due cicli che sonoprofondamente <strong>di</strong>versi tra loro. Il primo, checomprende scuola elementare (primary) e me<strong>di</strong>a(high school), dura in totale 12 anni, è a tempopieno, obbligatorio e gratuito a partire più o menodall’inizio del XX secolo. Inoltre possiede duecaratteristiche molto peculiari. Non ci sono veri epropri esami <strong>di</strong> sbarramento tra un anno ed ilsuccessivo e non vengono esercitate forti pressioniper costringere i singoli ad apprendere, mentrea tutti vengono offerte le più ampie opportunità9

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