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Ecoideare Maggio Giugno N29

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LE VALLI DEL DELTA DEL PO:<br />

LINEE ORIZZONTALI,<br />

LUCI, PROFUMI E<br />

SAPORI DAL DOLCE<br />

AL SALATO<br />

di Mario Allodi e Andrea Marziani<br />

che stupirà immediatamente per lo straordinario tunnel di platani<br />

che ci accompagna per chilometri in mezzo ad aree coltivate,<br />

sottratte attraverso le bonifiche alla palude dagli inizi dell’800.<br />

Uno degli abitati più singolari è Tresigallo, che diede i natali a<br />

Edmondo Rossoni, ministro dell’Agricoltura e Foreste durante<br />

il governo Mussolini. Il centro merita una visita, per rileggervi<br />

le circostanze che ne hanno avviato la costruzione e che hanno<br />

fatto di questo abitato una sorta di città “ideale” del ventennio,<br />

con architetture di regime ancora perfettamente intatte, quasi sospese<br />

nel tempo, nelle quali sembrano ricomporsi gli scenari dei<br />

fondali dei quadri di De Chirico. La pianura intorno colpisce<br />

per le centinaia di chilometri quadrati di pianura coltivata che<br />

senza le bonifiche sarebbe coperta dall’acqua; un territorio che<br />

stabilizza il suo andamento altimetrico tra i + 21 e -4 metri sul<br />

livello del mare. Un’area agricola che conta migliaia di imprese<br />

agricole, 180.000 ettari di superficie agraria, quarta provincia<br />

agraria italiana. Le linee del paesaggio sono di un’orizzontalità<br />

ostinata; a spezzarla, unici elementi verticali, sono gli alberi e i<br />

rari volumi edificati della case coloniche, di un materiale e di un<br />

colore che sembrano estratti dalla terra stessa. Il fiume e le condutture<br />

agrarie emergono di continuo, ricordandoci che la terra<br />

in questi luoghi è una patria che deve sempre essere difesa da<br />

insidie latenti: un minimo errore, piogge abbondanti, una lieve<br />

incuria possono generare disastri, come le piene raccontate da<br />

Bacchelli nel Mulino del Po.<br />

In questi luoghi non è poi così remota l’eco delle tribolate esistenze<br />

del popolo del fiume che abita quel monumentale romanzo;<br />

gente in bilico tra acqua e terra, alle prese con un orto e qualche<br />

bestia a terra, sempre spinta dall’ambizione di possedere un<br />

mulino per dedicarsi alla redditizia attività della molitura, con<br />

cui assicurare agio economico a sé e alla propria discendenza.<br />

Ambizione pagata il prezzo di enormi fatiche e costanti apprensioni<br />

sull’umore del grande fiume, che vale però il privilegio di<br />

poter governare la produzione di farine, fondamento del pane,<br />

cibo contadino verso il quale la tradizione porta un rispetto ancestrale.<br />

Riaffiora alla memoria, tra i protagonisti del capolavoro<br />

bacchelliano, il ricordo del mulino del “Pane perso”, monito<br />

che eleva il pane a simbolo di ciò che è costato così tanto lavoro<br />

e così tanto sudore che mai può degradarsi ad avanzo della tavola.<br />

Da qui gli innumerevoli richiami della cultura contadina<br />

al “pane perso”, il pane di ieri che verrà buono domani e che,<br />

acconciato con garbo, si rivelerà ingrediente prezioso di ricette<br />

particolarmente gustose. Preparati semplici di origine monastica,<br />

realizzati con le briciole raccolte e conservate con cura nel corso della<br />

settimana e a cui si aggiungono uova e farina per un piatto da consumare<br />

convivialmente. Pane perso che diventa pane guadagnato.<br />

Prima di raggiungere il mare, in direzione Codigoro si trova,<br />

un’oasi naturale, molto significativa per gli amanti dell’osservazione<br />

degli uccelli: l’oasi di Canneviè. Un’area salmastra, un<br />

relitto vallivo, di una sessantina di ettari nelle vicinanze dell’abbazia<br />

di Pomposa, con al suo interno alcuni “casoni” di valle.<br />

Affascinante dal punto di vista naturalistico; si può attraversare<br />

a piedi in strette lingue di terra circondata da flora sub acquatica<br />

fatta di giunchi e canneti. Da Codigoro si raggiunge velocemente<br />

Volano e la sua valle di Po. Lì hanno inizio i lidi ferraresi e di<br />

questi Volano è il più incontaminato ed il più a nord trovandosi<br />

quasi al confine col Veneto.<br />

Da Volano in bici è possibile costeggiando una pineta ed il mare<br />

giungere sino a Comacchio, suggestiva ed affascinante cittadina<br />

attraversata da canali che generano riflessi di luci ed architetture.<br />

Merita una visita il percorso dei Casoni; itinerario naturalistico<br />

culturale da effettuarsi per mezzo di una piccola barca. In questa<br />

zona i profumi dell’acqua di mare mista alla dolce generano<br />

sapori inconfondibili. Dai luoghi di cattura l’anguilla determina<br />

piatti dove si incrociano i profumi del mare col dolce sapore<br />

delle carni. La visita attraversa una significativa colonia di fenicotteri<br />

rosa, unica nel delta padano, e permette di capire come le<br />

attività di pesca avevano luogo, e dove le vite degli uomini si interrompevano<br />

per seguire le vite del fiume, della valle, quando le<br />

anguille, sentita la brezza marina volevano andare verso il mare<br />

per la riproduzione. Nell’antico paleo alveo del Po si possono<br />

visitare i casoni, i luoghi di pesca e di lavorazione dell’anguilla<br />

in un territorio di luci, luci riflesse dove non esiste la linea di<br />

congiunzione fra terra, mare e cielo. ■<br />

AMBIENTE E TERRITORIO<br />

Nella foto: Castello e fossato di Ferrara<br />

Questa volta il consueto muoversi per valli è da intendersi<br />

in senso puramente toponomastico: tale è infatti vergenza di opposti che ha generato un piatto dolce-salato, dagli<br />

nel dolce delle linee pianeggianti della campagna; singolare con-<br />

la denominazione dei luoghi incontrati, le valli del echi rinascimentali, come il cappellaccio di zucca. Contrasto che<br />

Po, miriade di percorsi d’acqua con scarso o nullo si ritrova nell’altro celebre piatto locale, la salama da sugo, insaccato<br />

dislivello che portano, appunto, il nome di “valli”.<br />

a base di carne di maiale arricchita da lingua e fegato,<br />

Il nostro nuovo itinerario parte da Ferrara, città che merita una profumata dall’essenza di spezie e aromi, pepe, noce moscata,<br />

visita. La città sorge sulle sponde del Po di Volano e ha un centro<br />

cannella, chiodi di garofano e vino rosso forte. Gusto deciso da<br />

storico particolarmente ricco grazie soprattutto alla famiglia assaporare caldo, ammorbidito da un purè di patate o, per chi<br />

degli Este. L’abitato si eleva pochi metri sul livello del mare, ha cerca pastosità più carezzevoli, di zucca.<br />

le sue radici nell’acqua salmastra e la parte superficiale ed aerea Uscendo da Ferrara si imbocchi la strada provinciale quindici<br />

18 ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />

Po di Volano 19

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