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LE VALLI DEL DELTA DEL PO:<br />
LINEE ORIZZONTALI,<br />
LUCI, PROFUMI E<br />
SAPORI DAL DOLCE<br />
AL SALATO<br />
di Mario Allodi e Andrea Marziani<br />
che stupirà immediatamente per lo straordinario tunnel di platani<br />
che ci accompagna per chilometri in mezzo ad aree coltivate,<br />
sottratte attraverso le bonifiche alla palude dagli inizi dell’800.<br />
Uno degli abitati più singolari è Tresigallo, che diede i natali a<br />
Edmondo Rossoni, ministro dell’Agricoltura e Foreste durante<br />
il governo Mussolini. Il centro merita una visita, per rileggervi<br />
le circostanze che ne hanno avviato la costruzione e che hanno<br />
fatto di questo abitato una sorta di città “ideale” del ventennio,<br />
con architetture di regime ancora perfettamente intatte, quasi sospese<br />
nel tempo, nelle quali sembrano ricomporsi gli scenari dei<br />
fondali dei quadri di De Chirico. La pianura intorno colpisce<br />
per le centinaia di chilometri quadrati di pianura coltivata che<br />
senza le bonifiche sarebbe coperta dall’acqua; un territorio che<br />
stabilizza il suo andamento altimetrico tra i + 21 e -4 metri sul<br />
livello del mare. Un’area agricola che conta migliaia di imprese<br />
agricole, 180.000 ettari di superficie agraria, quarta provincia<br />
agraria italiana. Le linee del paesaggio sono di un’orizzontalità<br />
ostinata; a spezzarla, unici elementi verticali, sono gli alberi e i<br />
rari volumi edificati della case coloniche, di un materiale e di un<br />
colore che sembrano estratti dalla terra stessa. Il fiume e le condutture<br />
agrarie emergono di continuo, ricordandoci che la terra<br />
in questi luoghi è una patria che deve sempre essere difesa da<br />
insidie latenti: un minimo errore, piogge abbondanti, una lieve<br />
incuria possono generare disastri, come le piene raccontate da<br />
Bacchelli nel Mulino del Po.<br />
In questi luoghi non è poi così remota l’eco delle tribolate esistenze<br />
del popolo del fiume che abita quel monumentale romanzo;<br />
gente in bilico tra acqua e terra, alle prese con un orto e qualche<br />
bestia a terra, sempre spinta dall’ambizione di possedere un<br />
mulino per dedicarsi alla redditizia attività della molitura, con<br />
cui assicurare agio economico a sé e alla propria discendenza.<br />
Ambizione pagata il prezzo di enormi fatiche e costanti apprensioni<br />
sull’umore del grande fiume, che vale però il privilegio di<br />
poter governare la produzione di farine, fondamento del pane,<br />
cibo contadino verso il quale la tradizione porta un rispetto ancestrale.<br />
Riaffiora alla memoria, tra i protagonisti del capolavoro<br />
bacchelliano, il ricordo del mulino del “Pane perso”, monito<br />
che eleva il pane a simbolo di ciò che è costato così tanto lavoro<br />
e così tanto sudore che mai può degradarsi ad avanzo della tavola.<br />
Da qui gli innumerevoli richiami della cultura contadina<br />
al “pane perso”, il pane di ieri che verrà buono domani e che,<br />
acconciato con garbo, si rivelerà ingrediente prezioso di ricette<br />
particolarmente gustose. Preparati semplici di origine monastica,<br />
realizzati con le briciole raccolte e conservate con cura nel corso della<br />
settimana e a cui si aggiungono uova e farina per un piatto da consumare<br />
convivialmente. Pane perso che diventa pane guadagnato.<br />
Prima di raggiungere il mare, in direzione Codigoro si trova,<br />
un’oasi naturale, molto significativa per gli amanti dell’osservazione<br />
degli uccelli: l’oasi di Canneviè. Un’area salmastra, un<br />
relitto vallivo, di una sessantina di ettari nelle vicinanze dell’abbazia<br />
di Pomposa, con al suo interno alcuni “casoni” di valle.<br />
Affascinante dal punto di vista naturalistico; si può attraversare<br />
a piedi in strette lingue di terra circondata da flora sub acquatica<br />
fatta di giunchi e canneti. Da Codigoro si raggiunge velocemente<br />
Volano e la sua valle di Po. Lì hanno inizio i lidi ferraresi e di<br />
questi Volano è il più incontaminato ed il più a nord trovandosi<br />
quasi al confine col Veneto.<br />
Da Volano in bici è possibile costeggiando una pineta ed il mare<br />
giungere sino a Comacchio, suggestiva ed affascinante cittadina<br />
attraversata da canali che generano riflessi di luci ed architetture.<br />
Merita una visita il percorso dei Casoni; itinerario naturalistico<br />
culturale da effettuarsi per mezzo di una piccola barca. In questa<br />
zona i profumi dell’acqua di mare mista alla dolce generano<br />
sapori inconfondibili. Dai luoghi di cattura l’anguilla determina<br />
piatti dove si incrociano i profumi del mare col dolce sapore<br />
delle carni. La visita attraversa una significativa colonia di fenicotteri<br />
rosa, unica nel delta padano, e permette di capire come le<br />
attività di pesca avevano luogo, e dove le vite degli uomini si interrompevano<br />
per seguire le vite del fiume, della valle, quando le<br />
anguille, sentita la brezza marina volevano andare verso il mare<br />
per la riproduzione. Nell’antico paleo alveo del Po si possono<br />
visitare i casoni, i luoghi di pesca e di lavorazione dell’anguilla<br />
in un territorio di luci, luci riflesse dove non esiste la linea di<br />
congiunzione fra terra, mare e cielo. ■<br />
AMBIENTE E TERRITORIO<br />
Nella foto: Castello e fossato di Ferrara<br />
Questa volta il consueto muoversi per valli è da intendersi<br />
in senso puramente toponomastico: tale è infatti vergenza di opposti che ha generato un piatto dolce-salato, dagli<br />
nel dolce delle linee pianeggianti della campagna; singolare con-<br />
la denominazione dei luoghi incontrati, le valli del echi rinascimentali, come il cappellaccio di zucca. Contrasto che<br />
Po, miriade di percorsi d’acqua con scarso o nullo si ritrova nell’altro celebre piatto locale, la salama da sugo, insaccato<br />
dislivello che portano, appunto, il nome di “valli”.<br />
a base di carne di maiale arricchita da lingua e fegato,<br />
Il nostro nuovo itinerario parte da Ferrara, città che merita una profumata dall’essenza di spezie e aromi, pepe, noce moscata,<br />
visita. La città sorge sulle sponde del Po di Volano e ha un centro<br />
cannella, chiodi di garofano e vino rosso forte. Gusto deciso da<br />
storico particolarmente ricco grazie soprattutto alla famiglia assaporare caldo, ammorbidito da un purè di patate o, per chi<br />
degli Este. L’abitato si eleva pochi metri sul livello del mare, ha cerca pastosità più carezzevoli, di zucca.<br />
le sue radici nell’acqua salmastra e la parte superficiale ed aerea Uscendo da Ferrara si imbocchi la strada provinciale quindici<br />
18 ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />
Po di Volano 19