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Quali piante?<br />
Spiegato il metodo è necessario ora fornire indicazioni in merito<br />
alle piante da utilizzare:<br />
● chrysalidocarpus lutescens;<br />
● sansevieria trifasciata - lingua di suocera;<br />
● epipremnum aureum - scindapso.<br />
Ognuna di queste ha proprietà tali da essere impiegata in ambienti<br />
specifici:<br />
● la prima all'interno delle zone a giorno trasforma l'anidride<br />
carbonica in ossigeno e servono quattro di queste piante per<br />
ogni persona presente;<br />
● la seconda nelle camere da letto in quanto trasforma CO2 in<br />
ossigeno la notte e servono 6 piccole piante a persona, mentre<br />
la terza è una pianta ad attività specifica;<br />
● la terza rimuove formaldeide ed altri inquinanti dall'aria.<br />
La ricerca è stata condotta in un edificio per quindici anni in<br />
cui ci sono circa 300 occupanti con 1200 piante, con risultati<br />
sorprendenti: il 42% dei residenti ha visto aumentare la quantità<br />
di ossigeno nel sangue dell'uno per cento, risiedendo nell'edificio<br />
per 10 ore. L'edificio è il più salubre di tutta l'India, ha una<br />
minore incidenza delle seguenti patologie:<br />
● irritazione agli occhi – 52%;<br />
● problemi respiratori – 34%;<br />
● cefalea – 24%;<br />
● insufficienza polmonare – 12%;<br />
● asma – 9%.<br />
Ovvia conseguenza è che la produttività delle persone che lavorano<br />
nell'edificio è aumentata del 20%.<br />
Questa ricerca deve farci riflettere anche sui risvolti della vita<br />
quotidiana delle nostre case: quante ore trascorriamo? Quali sorgenti<br />
di inquinanti ci sono all'interno? E che tipo di aria mi entra<br />
dall'esterno? Che tipo di vita conduciamo?<br />
Se per gli uffici si può pensare di progettare attraverso dati statistici,<br />
nel caso di abitazioni è necessario un progetto che risponda<br />
perfettamente ed in modo flessibile alle esigenze dei residenti.<br />
Questo sforzo di confronto e di comprensione reciproca fra<br />
progettista e committente porta sempre a risultati di efficienza<br />
dell'involucro, di maggior comfort, di minori costi dell'edificio<br />
e della gestione dello stesso, ma soprattutto di migliore qualità<br />
della vita.<br />
Conclusioni<br />
Il 60% della popolazione mondiale trascorre il 90% del proprio<br />
tempo in ambienti chiusi in città con più di un milione di abitanti,<br />
spesso “obbligando” progettisti e costruttori all'impiego di<br />
impianti meccanici complessi ed energivori.<br />
L'impiego di sistemi naturali di purificazione dell'aria, consente<br />
di migliorare il rendimento delle soluzioni passive per riscaldare<br />
gli edifici, garantendo risultati di efficienza energetica maggiore<br />
ed un migliore comfort ambientale con una riduzione nel<br />
consumo di materiali da costruzione.<br />
E molte delle nuove generazioni trascorrerà ancora maggiore<br />
tempo all'interno degli edifici scolastici, che molti vorrebbero<br />
“impoverire” con impianti di condizionamento. Di fronte a questa<br />
crescente tendenza di uso degli impianti, dobbiamo contrapporre<br />
il desiderio di usare la conoscenza per risolvere i problemi<br />
del nostro abitare. Vi sono molte ricerche in questo ambito, pochi<br />
testi a carattere informativo e ancor meno leggi. Se comprensibile<br />
in territori con periodi freddi molto prolungati, non si<br />
comprende questo silenzio in Italia, dove applicando le tecnologie<br />
esistenti e le conoscenze storiche del costruito la stagione di<br />
riscaldamento potrebbe ridursi a soli tre mesi (contro gli attuali<br />
6 della pianura padana). ■<br />
RINNOVABILI<br />
ED EFFICIENZA ENERGETICA,<br />
ACCOPPIATA SOSTENIBILE<br />
di Silvano Benitti<br />
ECOABITARE<br />
Kamal Meattle<br />
Ingegnere ambientalista indiano, ricercatore, fondatore del<br />
Paharpur Business&Software Technology Park a New Dehli,<br />
ha iniziato nel 1992 le sue ricerche per non cedere all’alto<br />
inquinamento dell’aria della sua città che gli aveva ridotto del<br />
70% la capacità polmonare. Divese testate di settore e non si<br />
sono occupate delle sue ricerche, riscontrandone i risultati.<br />
Bibliografia<br />
J.M. Mauskar, Epidemiological Study on effect of air pollution<br />
on human health in Delhi, Parivesh Bhawan C.B.D.<br />
Dati inquinanti in Lombardia, Arpalombardia.it<br />
Hassan Fathy, Architecture for the poor, Univerity of Chicago Press.<br />
J. Girman, T. Phillips, H. Levin, Critical Review: How well<br />
do house plants perform as indoor Air Cleaners?<br />
AA.VV. Zero and Net-Zero Energy Buildings + Home<br />
K.Meattle, How to grow fresh air, ted.com<br />
Processo storico e filosofie di vita sostenibile<br />
Nel 1968 frequentavo il terzo anno del Politecnico di<br />
Torino: fuori le contestazioni studentesche, dentro la<br />
fatica di dover frequentare otto ore al giorno e di studiare<br />
nelle ore rimanenti e nel fine settimana. Conflitto tra il giusto<br />
(laurearsi in tempo per iniziare a lavorare, per la propria dignità<br />
e per aiutare la famiglia) e l’ideale (manifestare per le strade,<br />
sull’onda delle idee sul new age che si propagavano da fuori).<br />
Conflitto tra il modello fordista della FIAT (il controllo dei tempi<br />
all’interno della fabbrica era lo spirito imperante) e il modello<br />
di vita consumistico che era ormai entrato nello spirito di tutti e<br />
che faceva dimenticare le interminabili code nella città e l’aria<br />
resa irrespirabile dalle ciminiere e dai motori inquinanti. Si stava<br />
in quei tempi creando quasi inconsciamente il mondo di oggi:<br />
produrre-consumare-sprecare, senza limiti. Qualcuno tra noi,<br />
più intuitivo o più idealista, tracciava nuove strade che avrebbero<br />
portato da lì a poco al biologico ed alla bioarchitettura; ma<br />
molti di questi, finito il boom dell’idealismo, si ritrovano oggi a<br />
programmare con amici l’apericena di turno o la pizza di turno,<br />
senza preoccuparsi se il grano che mangia è OGM e se l’acqua<br />
che beve è “gestita” in bottiglie di plastica dalla stessa multinazionale<br />
che 30 anni prima era nel mirino della contestazione.<br />
Che cosa è rimasto del vecchio idealismo?<br />
Poco, molto poco. La parola comunista è abolita, il pensiero liberale<br />
è sostituito dal liberalismo sfrenato con la concentrazione<br />
del potere mondiale in poche mani di finanzieri spregiudicati, il<br />
pensiero religioso è inquinato da scandali materialistici.<br />
Eppure c’è un filo conduttore che non si è spento e che ha permesso<br />
di costruire qualcosa che avevamo in programma: l’utilizzo<br />
scientifico delle energie rinnovabili, l’applicazione di<br />
sistemi costruttivi orientati al risparmio energetico, le produzioni<br />
crescenti di cibi biologici. Il tutto in quantità ancora troppo<br />
ristrette rispetto ai bisogni della società e dell’ambiente. Ma<br />
la speranza di una crescita “giusta” della comunità mondiale è<br />
nell’aria, anche e persino nei corridoi del Parlamento.<br />
Crescita giusta: per me è ancora nel rinnovare e nell’estendere<br />
i princìpi della macrobiotica e dell’antroposofia (vorrei stimolare<br />
chi non sa ad approfondire i criteri e le qualità dell’agricoltura biodinamica)<br />
e nell’applicare uno stile di vita orientato alla “decrescita”<br />
inteso a considerare i beni comuni, il libero pensiero, la cultura<br />
come strumenti basilari su cui costruire la felicità ed i rapporti<br />
sociali. Non solo PIL dunque, non solo finanza o finanza creativa.<br />
Il 1968 rappresentò il culmine delle contestazioni sociali in<br />
Francia contro il consumismo ed il capitalismo, contestazioni<br />
iniziate negli USA all’inizio degli anni ’60. Fatti storici giudicati<br />
oggi con luci ed ombre secondo l’ottica e l’obiettivo di chi<br />
analizza, ma indubbiamente fatti che hanno creato i presupposti<br />
di un mondo migliore. I decenni successivi al ’68 furono caratterizzati<br />
da eventi mondiali con la partecipazione di Associazioni,<br />
Governi, tecnici e scienziati, organizzati nell’ambito dell’ONU<br />
con l’obiettivo di fissare principi legali per la protezione ambientale<br />
e per lo sviluppo sostenibile.<br />
Tappe significative:<br />
● Summit della Terra, con la Dichiarazione di RIO sullo sviluppo<br />
sostenibile (15 giugno 1992) e il Programma di Azioni per il<br />
21° secolo (Agenda 21)<br />
● Rapporto Brundtland sullo sviluppo sostenibile (4 agosto 1987)<br />
● Protocollo di Kyoto (16 marzo 1998)<br />
30 ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />
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