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Ecoideare Maggio Giugno N29

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Nutrire la vita.<br />

Ecco alcune proposte (su carta e a convegno)<br />

Editoriale<br />

Sostenibilmente<br />

a cura del Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile (GRISS) dell’Università degli Studi di Milano Bicocca<br />

Come i lettori più attenti avranno<br />

intuito, negli ultimi numeri di <strong>Ecoideare</strong><br />

abbiamo deciso di affrontare<br />

il tema proposto da Expo 2015 a<br />

modo nostro, invertendo i termini:<br />

“Nutrire la vita. Energia per il pianeta”.<br />

Abbiamo cioè deciso di vedere<br />

le cose così: solo un “uomo nuovo”<br />

può salvare il pianeta (o, meglio, la<br />

nostra casa: il pianeta infatti continuerà<br />

a vivere tranquillamente<br />

anche dopo l’eventuale estinzione<br />

umana).<br />

Dopo aver indicato i punti di partenza,<br />

ci siamo soffermati sull’importanza<br />

della consapevolezza. Ora<br />

lanciamo delle proposte: abbiamo<br />

chiesto agli esperti che ci accompagnano<br />

di “aprire” ai nostri lettori<br />

delle finestre su come potrebbe essere<br />

il mondo in cui viviamo se a governarci<br />

ci fossero creatività, intelligenza<br />

e sapienza. Abbiamo chiesto<br />

il loro punto di vista sulle azioni da<br />

intraprendere per accelerare il cambiamento,<br />

per rendere più sostenibile<br />

la nostra permanenza su questa<br />

terra e non continuare a devastarla.<br />

I risultati ci paiono interessanti.<br />

Marco Cagelli, nella sua proposta<br />

“Respirare meglio senza impianti”,<br />

ci indica 3 piante per rendere salubre<br />

l’aria nelle abitazioni. Gianni<br />

Cavinato, illustrandoci la proposta<br />

sul “mangiare sano”, ci ricorda la<br />

funzione dell’orto familiare come<br />

emblema delle nostre radici alla Terra.<br />

Rodrigo Rodriguez, nel rispondere<br />

al quesito su quale sarà l’uomo<br />

nuovo che può salvare il pianeta, ci<br />

racconta il bell’aneddoto dei 617<br />

studenti in Tanzania che giurano il<br />

loro impegno ecologico. Dario Sonetti,<br />

intervistando il presidente del<br />

biodistretto Vallecamonica, ci parla<br />

de “La scommessa dei Biodistretti”.<br />

A proposito di Sonetti: nel bellissimo<br />

pezzo “Vivir bien o vivir mejor”<br />

risponde da biologo alla domanda<br />

«Dobbiamo trovare<br />

le idee e i mezzi per riuscire a creare<br />

un equilibrio sostenibile tra le dimensioni<br />

demografiche economiche globali e la concreta<br />

possibilità che la terra riesca a reggerle.»<br />

(A. Peccei)<br />

che tutti ci poniamo: perché una<br />

specie autocosciente, forse l’unica<br />

sul nostro pianeta, non è in grado<br />

prevedere e agire conseguentemente<br />

per evitare alcuni esiti nefasti delle<br />

sue azioni?<br />

Non ci fermiamo qui. Le proposte<br />

che leggete su questo numero sono<br />

la partenza per una discussione e<br />

“chiacchierata” che faremo a breve.<br />

Alla Libreria Popolare di Via Tadino<br />

a Milano, il 27 maggio, dalle<br />

18.45 alle 21 ci “accapiglieremo”<br />

sulle “Proposte fuori Expo per Nutrire<br />

la vita”. L’invito è aperto a tutti<br />

coloro che hanno voglia di contribuire<br />

e/o ascoltare: per raccogliere<br />

e scambiarci pareri sui temi della<br />

biodiversità, della consapevolezza,<br />

dell’alimentazione, del territorio,<br />

dell’utilizzo delle rinnovabili.<br />

Stiamo lavorando per crescere. Siamo<br />

soddisfatti perché, anche se non<br />

a frotte, gli abbonati di <strong>Ecoideare</strong><br />

aumentano. E questo è un buon segno.<br />

Grazie!<br />

Buona lettura!<br />

Edgar Meyer<br />

opera di Renato Giananti<br />

Serenella Sala<br />

Dottore di ricerca in ecologia<br />

applicata, è ricercatore<br />

nell’ambito della scienza della<br />

sostenibilità.<br />

LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI E LA<br />

SOSTENIBILITÀ<br />

Il 1 maggio ha finalmente aperto l’esposizione<br />

universale 2015, con sede a<br />

Milano. Come tutti sappiamo, il tema di<br />

EXPO 2015 è Nutrire il pianeta, energia<br />

per la vita.<br />

La scelta di questo tema ha dato impulso<br />

all’avvio di numerose iniziative correlate<br />

alle grandi sfide del nostro millennio, già<br />

evidenziate ampiamente dalle Nazioni<br />

Unite tramite la definizione dei Millennium<br />

Development Goals (www.un.org/<br />

millenniumgoals/), ovvero gli obiettivi di<br />

sviluppo per il nostro millennio: la lotta<br />

alla povertà, la garanzia di accesso al cibo<br />

e all’acqua per tutta la popolazione mondiale,<br />

la tutela degli ecosistemi e della loro<br />

funzionalità, ecc.<br />

La sostenibilità, in tutti i suoi aspetti, sarà<br />

quindi il fil rouge di tutti i padiglioni, delle<br />

installazioni e degli eventi che avranno<br />

luogo durante i sei mesi dell’esposizione.<br />

L’impatto dell’uomo sull’ambiente, e la<br />

necessità di ottimizzare l’uso delle risorse<br />

è stato introdotto per la prima volta<br />

nell’esposizione universale di Montreal<br />

del 1967, dedicata a “L’uomo e il suo<br />

mondo”.<br />

In occasione di EXPO 1967 R. Buckminster<br />

Fuller realizzò per il padiglione<br />

americano una cupola geodetica, ovvero<br />

una struttura in grado di ottimizzare l’uso<br />

degli spazi mettendo a disposizione il<br />

massimo volume possibile con la minima<br />

superficie.<br />

Analogamente, il nuovo quartiere di Montreal,<br />

Habitat 67, costruito in occasione<br />

dell’esposizione e ancora oggi abitato, costituiva<br />

un progetto architettonico innovativo,<br />

ideato dall’architetto Moshe Safdie,<br />

finalizzato alla ricerca di nuove prospettive<br />

di occupazione dello spazio urbano e<br />

di creazione di un ambiente abitativo più<br />

sostenibile.<br />

Anche per l’esposizione di Hannover del<br />

2000 fu scelto un tema che metteva in relazione<br />

uomo e ambiente: “Umanità, Natura,<br />

Tecnologia”.<br />

A partire da questa edizione dell’esposizione<br />

universale, è stata posta sempre<br />

maggiore attenzione non più solo ai progressi<br />

tecnologici, ma più in generale allo<br />

sviluppo futuro della società.<br />

EXPO 2015 si inserisce dunque in questo<br />

contesto, partendo da un tema che è alla<br />

base di qualsiasi discussione sulla sostenibilità.<br />

Per questo motivo, è stata più volte<br />

sottolineata la necessità di garantire la sostenibilità<br />

anche nell’organizzazione della<br />

manifestazione stessa, dalla pianificazione,<br />

alla realizzazione (i sei mesi di apertura)<br />

alla gestione della fase post-evento.<br />

In merito a questo aspetto sono state mosse<br />

numerose critiche, ad esempio per quanto<br />

riguarda la costruzione delle infrastrutture<br />

Dottore di ricerca in scienze<br />

ambientali, è ricercatore<br />

nell’ambito della scienza della<br />

sostenibilità.<br />

e del sito espositivo, che ha comportato<br />

la conversione di un’area semi-rurale in<br />

un’area urbanizzata, con l’impermeabilizzazione<br />

del suolo in tutta l’area espositiva,<br />

che difficilmente potrà essere riconvertita<br />

in area non urbanizzata alla fine dell’evento.<br />

D’altra parte, per la prima volta<br />

sono stati inseriti criteri di sostenibilità<br />

nelle gare per la progettazione degli spazi<br />

espositivi direttamente gestiti dalla società<br />

Expo 2015 S.p.A, responsabile della gestione<br />

dell’evento.<br />

Inoltre, EXPO 2015 sarà la prima esposizione<br />

universale (ed il secondo evento<br />

mondiale, oltre alle Olimpiadi di Londra<br />

2012) ad ottenere la certificazione del proprio<br />

Sistema di Gestione Ambientale secondo<br />

la norma ISO 20121.<br />

Il quesito rimane dunque aperto, soprattutto<br />

perché non è ancora stato definito nei<br />

dettagli il piano di riconversione del sito<br />

espositivo e la destinazione dell’area alla<br />

fine della manifestazione.<br />

In attesa di una risposta, auguriamoci di<br />

poter trarre dall’esposizione e da tutti gli<br />

eventi correlati, tutti gli spunti possibili<br />

per costruire una società più sostenibile! ■<br />

Serenella Sala e<br />

Valentina Castellani<br />

Valentina Castellani<br />

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