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Ecoideare Maggio Giugno N29

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RESPIRARE<br />

MEGLIO<br />

ECOABITARE<br />

SENZA<br />

IMPIANTI<br />

di Marco Cagelli<br />

Sansevieria trifasciata<br />

Sostenibilità è una parola molto usata in questi anni. Ha<br />

sostituito altre parole, altre abitudini. Il costante cambio<br />

di parole per descrivere un modo di progettare o un<br />

comportamento, mi fa sempre pensare che in realtà si<br />

voglia evitare di comprendere il significato profondo di quella<br />

parola.<br />

Accade lo stesso con le molte case sostenibili, net zero energy<br />

building, case passive... che sembrano uscite da un film di fantascienza:<br />

impianti di ventilazione ovunque, descrizione di un<br />

comfort ideale, sottolineatura dell'avanzamento tecnologico.<br />

Hassan Fathy aveva ragione: gli architetti (e gli ingegneri dico io)<br />

sono come dei calciatori che per fare gol facilmente usano il cannone.<br />

Per usare un tormentone, vogliono vincere facile. Ma come<br />

il tormentone, tale atteggiamento sottolinea una dipendenza: gli<br />

impianti diventano centrali nel raggiungimento degli obiettivi di<br />

comfort ambientale, lasciando al professionista la libertà di fare<br />

quello che desidera, senza comprendere, capire, fare proprio il<br />

senso della parola sostenibilità. L'importante è realizzare un bel<br />

rendering, condividerlo in rete ed attendere che diventi un successo.<br />

Se questo è il messaggio dominante, fortunatamente nel<br />

mondo si stanno facendo progressi per dare una cornice scientifica<br />

a conoscenze storiche, entrate anche nella cultura popolare.<br />

E' il caso del lavoro svolto, fra gli altri, dal prof. Kamal Meattle.<br />

Già la NASA negli anni 80 aveva provveduto a ricercare le<br />

piante perfette per bonificare l'aria, nell'ottica di migliorare la<br />

presenza umana nello spazio senza ricorrere unicamente agli impianti.<br />

Ma il prof. Meattle ha spinto tale ricerca nella direzione di<br />

dimostrare come alcune tipologie di piante possano consentire di<br />

mantenere elevati standard di qualità dell'aria. Colpito da allergia<br />

agli inquinanti presenti nell'aria di New Dheli, ed informato<br />

della possibilità che tale fenomeno fosse per lui letale, si è dedicato<br />

ad individuare metodi naturali che risolvessero il problema.<br />

Dopo anni di prove e studi ha così individuato tre tipologie<br />

di piante che possono essere adottate nelle nostre abitazioni e<br />

dei nostri uffici per migliorare l'aria interna. Questa soluzione<br />

consente di ridurre i VOC e la concentrazione di CO2, con la<br />

possibilità di riduzione dei ricambi d'aria richiesti e conseguente<br />

riduzione dei consumi energetici. Non è cosa da poco!<br />

Si deve infatti considerare che le possibilità di realizzare involucri<br />

che non disperdono energia, ha portato gli scambi per<br />

ventilazione a divenire quota significativa degli ulteriori margini<br />

di miglioramento del bilancio energetico dell'edificio. Per tale<br />

ragione, in tutti i testi sugli edifici che tendono ad energia netta<br />

zero, si trovano indicazioni per la realizzazione di impianti meccanici<br />

di ventilazione.<br />

Ma se riuscissimo a garantire una qualità dell'aria adeguata senza<br />

tali impianti? Quali sarebbero i benefici?<br />

1) riduzione del costo di costruzione, in quanto avremmo<br />

meno impianti meccanici;<br />

2) riduzione del costo di gestione, in quanto gli impianti di<br />

ventilazione devono essere mantenuti efficienti e puliti per<br />

tutta la vita;<br />

3) maggiore possibilità di integrazione di altri sistemi passivi<br />

(serre bioclimatiche, muri di Trombe...), che consentono<br />

preriscaldamento dell'aria o riscaldamento passivo degli spazi<br />

abitativi;<br />

4) minore dipendenza energetica in quanto anche quella parte<br />

di energia per il funzionamento degli impianti verrebbe meno<br />

e la riduzione dei ricambi d'aria riduce i consumi energetici<br />

anche del 15%;<br />

5) maggiore varianza dei parametri termici, a parità di<br />

comfort, con indubbio vantaggio per la nostra salute.<br />

Certo un modo meno istantaneo di risolvere i progetti, ma che richiede<br />

l'impiego dell'unica vera fonte rinnovabile: il nostro cervello.<br />

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ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />

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