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LA SCELTA DEI PRODOTTI<br />
IN CHIAVE SOSTENIBILE<br />
di Fabrizio Piva<br />
Amministratore Delegato CCPB<br />
Siamo arrivati ad Expo. Nutrire il Pianeta energia per la<br />
Vita, un semplice slogan che racchiude il significato<br />
della sostenibilità, di quel percorso che dovrebbe portarci<br />
a produrre di più e meglio ovvero di più e con un<br />
minor ricorso e spreco di risorse naturali ed ambientali favorendo<br />
la loro rigenerazione attraverso una biodegradabilità che porti<br />
al loro riutilizzo e all’immissione “in circolo” di sostanze che<br />
possono ricreare l’energia per la vita.<br />
La vita è la vita del Pianeta, è la vita in cui tutti gli esseri viventi<br />
trovano spazio, senza il rispetto della vita nella sua più ampia accezione<br />
non vi può essere vita a lungo, ovvero sostenibile, solo<br />
per alcuni a scapito di altri.<br />
Occorre aumentare la consapevolezza che la nostra esistenza e<br />
l’esistenza di migliaia e milioni di specie animali e vegetali è<br />
strettamente interdipendente, la biodiversità, che ne è alla base,<br />
costituisce il paradigma della sostenibilità. L’equilibrio che si<br />
instaura fra le diverse forme di vita ed il rispetto che sottende<br />
all’equilibrio costituiscono la base dell’esistenza delle differenti<br />
forme di vita che fanno l’unicità e la bellezza di questo Pianeta.<br />
Se questo era facilmente raggiungibile in un’economia di sussistenza<br />
o di “baratto” o quando la popolazione mondiale era<br />
poco più di un miliardo di persone e la maggior parte dell’energia<br />
non proveniva dall’economia del petrolio, oggi il necessario<br />
equilibrio lo si può raggiungere solo grazie all’intelligenza ed<br />
all’aumento della conoscenza. Nove o più miliardi di persone al<br />
2050 impongono un profondo ripensamento dei cicli produttivi,<br />
dei prodotti, delle modalità di lavoro e di spostamento, garantire<br />
un livello produttivo elevato aumentando la produttività delle<br />
risorse naturali e, soprattutto, favorendo la loro perpetuazione<br />
nel tempo costituiscono le fondamenta della sostenibilità, accanto<br />
alla riduzione significativa di qualsiasi spreco sia in ambito<br />
produttivo che famigliare o casalingo.<br />
Attraverso l’analisi energetica e l’imputazione in termini di utilizzo<br />
di materie prime per unità funzionale di prodotti consente<br />
di conoscere l’impatto che un determinato processo produttivo<br />
ha in termini di consumo di risorse ambientali, l’adozione dello<br />
strumento dell’LCA (Life Cycle Assessment) porta a conoscere<br />
quante materie prime vengono utilizzate per produrre un Kg di<br />
grano o di acciaio. Conoscere per deliberare diceva Luigi Einaudi;<br />
anche in questo caso è necessario adottare strumenti di “contabilità”<br />
produttiva per poi ridisegnare, in una logica di “ecodesign”,<br />
i sistemi produttivi al fine di ridurre la quantità di materie<br />
prime e di risorse (acqua, suolo, energia, ecc) che contribuiscono<br />
a formare una determinata quota di prodotto. In questi ultimi<br />
anni sono stati fatti notevoli progressi per migliorare la produttività<br />
delle risorse naturali, così come si è progrediti nell’adottare<br />
processi produttivi che consentano di poter riutilizzare le risorse<br />
utilizzate in una logica di “riciclo” senza intaccare il capitale<br />
delle risorse naturali. Il tasso di risorse utilizzate nei percorsi<br />
produttivi dovrebbe collocarsi ad un livello tale da non superare<br />
il tasso di risorse naturali che il nostro Pianeta ci mette a<br />
disposizione, una riproducibilità di risorse tali da non intaccare<br />
le risorse naturali utilizzabli in futuro. Ciò implica l’adozione di<br />
concetti quali il riutilizzo, il riciclo, l’azzeramento dello spreco<br />
e l’adozione di processi che implichino un utilizzo minimo<br />
di energia.<br />
Nel settore agroalimentare la produzione biologica ed ecosostenibile,<br />
così come in altri settori l’attenzione alla sostenibilità<br />
ambientale, consentono, pur in una logica di miglioramento<br />
continuo, di raggiungere l’obiettivo di produrre ad un tasso di<br />
sostenibilità coerente con la riproducibilità delle risorse. Ovvio<br />
che in un’economia a “necessità crescente”, sia per questioni<br />
legate all’evoluzione demografica che per la presenza di paesi<br />
ad economia in fase di sviluppo crescente, la produzione globale<br />
deve crescere pur in una situazione in cui le risorse naturali non<br />
si riproducono a tassi così elevati. Giocoforza, è necessario che<br />
la produttività delle risorse naturali migliori e i processi produttivi<br />
siano sempre più sostenibili, così come sostenibili debbano<br />
essere i nostri comportamenti quotidiani che si traducono in capacità<br />
e modalità di movimento, scelte di consumo, risparmio,<br />
lotta allo spreco, riutilizzo, riciclo.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
"...senza il rispetto della vita<br />
nella sua più ampia accezione<br />
non vi può essere vita a lungo,<br />
ovvero sostenibile, solo per alcuni<br />
a scapito di altri."<br />
Non si tratta tanto di una scelta pauperista o rinunciataria, ispirata<br />
al malthusianesimo, ma di una consapevolezza del nostro<br />
ruolo e della necessità di utilizzare le risorse pensando sia a noi<br />
che a quelli che verranno dopo di noi. Ecco perché educazione,<br />
conoscenza e scienza devono essere alla base del miglioramento<br />
dei sistemi produttivi e culturali per invertire il ciclo che ha portato<br />
al cambiamento climatico e mette a rischio la permanenza di<br />
forme di vita dignitose su questo Pianeta.<br />
Spesso, negli ambienti legati al “naturale” si assiste a forme<br />
di diffidenza nei confronti della scienza, della ricerca e della<br />
sperimentazione, certamente comprensibili visti molti risultati<br />
degli ultimi decenni e soprattutto di quelli a cavallo fra gli anni<br />
’60 ed ’80 del secolo scorso, ma oggi non più giustificati visto<br />
l’apporto della scienza in termini di aumento della sostenibilità.<br />
Occorre spingere per un maggior impegno del mondo della ricerca<br />
in questa direzione e per un impegno educativo, sia nella<br />
scuola e non solo, verso un maggior rispetto della natura e delle<br />
sue risorse. ■<br />
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ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />
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