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Ecoideare Maggio Giugno N29

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Il rapporto Brundtland, elaborato dalla Commissione mondiale<br />

sull’ambiente e lo sviluppo e conosciuto nel termine inglese come<br />

“Our Common Future”, così definisce lo sviluppo sostenibile:<br />

«lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni<br />

del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni<br />

future di soddisfare i propri bisogni».<br />

Tale definizione non era riferita al solo ambiente, ma in generale<br />

al benessere delle persone che si voleva individuare nell’applicazione<br />

di un principio etico basato sul concetto di RESPONSA-<br />

BILITA’. Responsabilità di ogni generazione nei confronti delle<br />

generazioni future per il mantenimento delle risorse e per l’equilibrio<br />

ambientale del pianeta. Interessante ed utile per le nostre<br />

considerazioni riportare tre spunti del rapporto ripresi dal sito del<br />

Ministero dell’Ambiente (URL di origine www.minambiente.it/<br />

pagina/il-percorso-dello-sviluppo-sostenibile-1987)<br />

Il Percorso dello Sviluppo Sostenibile dal 1987 - Rapporto<br />

Brundtland Il Nostro Futuro Comune<br />

I parte: preoccupazioni comuni<br />

“La sostenibilità richiede una considerazione dei bisogni e del<br />

benessere umani tale da comprendere variabili non economiche<br />

come l’istruzione e la salute, valide di per sé, l’acqua e l’aria<br />

pulite e la protezione delle bellezze naturali…”<br />

II parte: sfide collettive<br />

“… Nella pianificazione e nei processi decisionali di governi e<br />

industrie devono essere inserite considerazioni relative a risorse<br />

e ambiente, in modo da permettere una continua riduzione della<br />

parte che energie e risorse hanno nella crescita, incrementando<br />

l’efficienza nell’uso delle seconde, incoraggiandone la riduzione<br />

e il riciclaggio dei rifiuti …”<br />

III parte: sforzi comuni<br />

“… La protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile devono<br />

diventare parte integrante dei mandati di tutti gli enti governativi,<br />

organizzazioni internazionali e grandi istituzioni del settore<br />

privato; a essi va attribuita la responsabilità di garantire che<br />

le loro politiche, programmi e bilanci favoriscano e sostengano<br />

attività economicamente ed ecologicamente accettabili a breve<br />

e a lungo termine …”<br />

Siamo in linea come Paese, collettivamente, sui princìpi enunciati?<br />

Sì, ma non sempre con fermezza e linearità di comportamento.<br />

La politica negli ultimi dieci anni ha sì applicato le Direttive<br />

Europee sul clima, sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili,<br />

ma spesso con ritardi e su linee strategiche di breve respiro,<br />

quasi sempre condizionata da interessi contrapposti. Nella<br />

pratica operativa invece gli Italiani hanno reagito in modo vigoroso<br />

alle opportunità offerte dalla tecnologia nei settori delle<br />

energie rinnovabili e del risparmio energetico nelle costruzioni,<br />

a questo stimolati dagli incentivi fiscali ed economici.<br />

Rinnovabili e Risparmio Energetico: esistono e sono fattibili<br />

Nonostante rimangano sacche di ignoranza e di malafede distribuite<br />

nelle comunicazioni di massa e tese a dimostrare che in<br />

fondo il picco del petrolio non esiste e che il costo delle rinnovabili<br />

pesa troppo sulla bolletta degli utenti (!!), esiste ormai<br />

un mercato consolidato di applicazioni pratiche di impianti ed<br />

edilizia “sostenibili e virtuose”, passibili solo di sviluppo.<br />

Che cosa sono le rinnovabili<br />

Una fonte energetica è rinnovabile quando il suo sfruttamento<br />

avviene in un tempo confrontabile con quello necessario per la<br />

sua rigenerazione: il sole, il vento, l’energia idraulica, le risorse<br />

geotermiche, le maree ed il moto ondoso sono rinnovabili per<br />

eccellenza. Le biomasse (legna, cippato, pellet) lo sono se vengono<br />

gestite in modo appropriato, cioè facendo sì che il loro<br />

tempo di utilizzo sia compatibile con quello di ripristino. Nel<br />

loro insieme a livello mondiale le rinnovabili si sono sviluppate<br />

in modo consistente: nel 2013 la potenza installata ha addirittura<br />

superato quella basata sui combustibili fossili (143 GW contro<br />

141 GW) e si stima che essa nel 2050 potrà essere quattro volte<br />

tanto quella tradizionale. Ciò può essere la conseguenza della<br />

percezione del rischio di esaurimento del petrolio, dell’aumento<br />

dei consumi energetici da parte dei Paesi emergenti, ed anche<br />

dell’accresciuta sensibilità verso le tematiche ambientali.<br />

Il Solare nelle versioni fotovoltaica e termica, e l’eolico hanno<br />

contribuito maggiormente finora alla crescita del sistema. Solare<br />

fotovoltaico ed eolico per la produzione di energia elettrica, solare<br />

termico, biomassa e geotermia per la produzione di calore<br />

sono oggi tecnologie evolute ed affidabili dalla resa energetica ed<br />

economica predeterminabili. Anche in Italia abbiamo sviluppato<br />

molto a partire dal 2005, e moltissimo si potrà sviluppare in futuro<br />

puntando soprattutto sul risparmio energetico ottenibile con<br />

la ristrutturazione del parco immobiliare nazionale. L’immobile<br />

riqualificato energeticamente è l’opzione ottimale da integrare<br />

con l’installazione degli impianti di generazione elettrica e termica<br />

da fonte rinnovabile.<br />

Che cosa vuol dire efficienza energetica delle costruzioni<br />

Le costruzioni italiane consumano un terzo del fabbisogno di<br />

energia complessivo del paese. L’ immenso parco immobiliare,<br />

stimato in 14 milioni di edifici, può rappresentare un serbatoio di<br />

lavoro e di risparmio energetico per i prossimi decenni con beneficio<br />

per alcune generazioni. Direttive europee e normative nazionali<br />

danno l’indirizzo e stabiliscono gli obblighi da rispettare<br />

nei casi di ristrutturazioni globali e/o di nuove costruzioni. Con<br />

le riqualificazioni energetiche si possono risparmiare milioni di<br />

tonnellate di petrolio, molto di più di quanto si otterrebbe con<br />

l’espansione massiccia di nuovi impianti di produzione energetica<br />

da fonti rinnovabili. Ad esempio, un intervento di miglioramento<br />

energetico sulla propria abitazione che la faccia passare<br />

dalla Classe G (fabbisogno annuo di energia di 160 kWh/m2)<br />

alla classe B (fabbisogno annuo di 50 kWh/m2) corrisponde ad<br />

un risparmio di quasi il 70 % sul consumo iniziale!<br />

Questa è un’immensa ricchezza annidata nel nostro patrimonio<br />

immobiliare sotto forma di potenziale sviluppabile. Se questo è<br />

vero, se è vero che vogliamo continuare a praticare un modello<br />

di vita con le comodità di oggi (riscaldamento confortevole,<br />

raffrescamento estivo, acqua calda sanitaria), se è vero che rischiamo<br />

nel puntare ottimisticamente sulle risorse petrolifere,<br />

allora diamoci da fare nel “risistemare” energeticamente i nostri<br />

ambienti abitativi e di lavoro.<br />

Ritornando ai miei studi di ingegneria e di economia dei tempi<br />

giovanili, ricordo molto chiaramente il postulato trasmesso da<br />

onesti insegnanti: “l’edilizia muove tutta l’economia, in tutti i<br />

settori che la costituiscono”. Peccato che nei decenni passati tale<br />

principio sia stato applicato male, costruendo case nuove energeticamente<br />

scadenti e distruggendo il territorio. Riprendiamo<br />

questi concetti, stimoliamo i nostri referenti politici, documentiamo<br />

chi vive intorno a noi sulla necessità e sull’obbligo morale<br />

di risparmiare energia, di mangiare sano, di risanare l’ambiente.<br />

L’accoppiata rinnovabili-efficienza energetica è sostenibile,<br />

perchè:<br />

● in una costruzione che richiede poca energia per farmi vivere<br />

al caldo, perché già costruita o ristrutturata con criteri rigorosi di<br />

risparmio energetico, l’impianto di riscaldamento sarà di conseguenza<br />

più piccolo, di potenza minore, e molto risparmioso per<br />

gli anni futuri<br />

● produce lavoro e ricchezza per più generazioni<br />

● recupera risorse dall’interno, senza doverle a tutti i costi “pagare”<br />

all’esterno<br />

● ripristina la sanità dell’ambiente<br />

● rende più consapevole l’individuo sul valore inalienabile dei<br />

beni primari, acqua, aria, territorio, energie, cibo<br />

● l’installazione poi di impianti per la produzione di energia elettrica<br />

e termica utilizzanti le risorse rinnovabili portano ulteriori vantaggi<br />

al sistema casa-ambiente, e contribuiscono a pieno titolo alla<br />

realizzazione dei vecchi sogni di un mondo migliore e sostenibile.<br />

Sogni di una vecchia generazione che non deve scomparire lasciando<br />

solo distruzione e caos; sogno per i giovani di avere di<br />

fronte a sé opportunità immense nel ricostruire il degrado, con<br />

uno spirito nuovo che sappia sfruttare la bontà delle tecnologie<br />

disponibili con il rispetto per le relazioni sociali, la storia, la<br />

cultura e il territorio. ■<br />

ECOABITARE<br />

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ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />

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