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LE TRE “V” PER<br />
L’ AMBIENTE<br />
di Andrea Alessandro Muntoni<br />
ingegnere per l’ambiente e il territorio<br />
STILI DI VITA<br />
I<br />
professionisti (ingegneri, architetti, geologi, agronomi, geometri,<br />
periti) impegnati nella progettazione e realizzazione di<br />
opere di ingegneria civile – edile o architettonica o di difesa<br />
ambientale o nella pianificazione del territorio hanno il dovere<br />
morale di promuovere presso i committenti (pubblici e<br />
privati) una cultura ambientale che metta al centro delle scelte<br />
tecniche l’uomo e l’ambiente.<br />
Non sempre la difesa e la tutela dell’ambiente e del territorio,<br />
tuttavia, rappresentano nodi intorno ai quali l’attività progettuale<br />
e pianificatoria ruotano, poiché spesso il consumo di suolo,<br />
di risorse idriche e di energia unitamente alle emissioni sonore,<br />
alle emissioni in atmosfera e nei corpi idrici (fiumi, laghi, mari)<br />
vengono percepiti unicamente come impatti ambientali accettabili<br />
o comunque da accettarsi, perché inevitabili.<br />
Gli strumenti che il Legislatore comunitario ha programmato e<br />
imposto agli Stati membri – obbligati a recepire le relative direttive<br />
comunitarie trasponendole nel proprio ordinamento giuridico<br />
- consiste nella valutazione degli impatti sulle categorie<br />
ambientali e sull’uomo.<br />
L’anagramma «Nutrire il pianeta, energia per la vita», che richiama<br />
la centralità del pianeta (aria, acqua, suolo, sottosuolo,<br />
componenti biotiche e abiotiche), offre una chiave di lettura in<br />
cui l’uomo trae la propria energia e vitalità proprio dall’ambiente<br />
in cui vive: la Terra, da intendersi come un pianeta che per<br />
circostanze – più o meno fortuite – ruota alla “giusta” distanza<br />
dalla stella Sole ed è ricca, fra i tanti, di idrogeno e ossigeno<br />
che, nella combinazione H2O, garantisce lo sviluppo della vita<br />
sul pianeta.<br />
Proteggere e tutelare il Pianeta Terra è conditio sine qua non<br />
per garantire alla Specie umana e alle altre innumerevoli forme<br />
di vita un futuro. Opere e interventi dal forte impatto ambientale<br />
devono, ex lege, essere assoggettati alla procedura tecnico<br />
– amministrativa di valutazione di Impatto Ambientale (VIA);<br />
piani e programmi che possono avere impatti sul territorio devono,<br />
ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale),<br />
essere assoggettati alla procedura tecnico – amministrativa<br />
di Valutazione Ambientale Strategica; interventi pianificatori<br />
o opere ricadenti all’interno di habitat protetti o Siti di Interesse<br />
Comunitario (SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la<br />
tutela degli uccelli devono essere preventivamente assoggettati<br />
alla Valutazione di Incidenza Ecologica (VIE).<br />
Inutile dire che questi studi, spesso estremamente complessi e<br />
onerosi, oltre agli impatti (positivi e negativi) sulle categorie<br />
ambientali (aria, acqua, suolo, sottosuolo, flora, vegetazione,<br />
fauna) prevedono un’approfondita analisi sia sul contesto socio<br />
– economico, che sui beni storici e architettonici o culturali<br />
nonché sulla popolazione, intesa come vera e propria categoria<br />
ambientale.<br />
Popolazione, ovverosia uomo, al centro delle valutazioni di<br />
opere, impianti, piani e programmi; è questa la filosofia della<br />
valutazione di impatto, che rimette al centro dell’attenzione le<br />
persone, quali destinatari finali e soggetti non solo attivi ma<br />
anche passivi delle azioni di modificazione del territorio.<br />
Tutelare l’uomo significa - quasi sempre - avere anche cura<br />
delle specie animali e vegetali, che diventano indirettamente<br />
i destinatari finali delle azioni di mitigazione e compensazione<br />
degli impatti che VIA, VAS e VIE prevedono per rendere gli<br />
impatti negativi ancor meno negativi o più accettabili.<br />
Le emissioni in atmosfera possono essere ridotte adottando<br />
sofisticati e costosi impianti di trattamento degli effluenti inquinanti<br />
(cicloni, precipitatori elettrostatici, filtri a maniche,<br />
abbattitori ad umido, ecc.), a tutela della categoria ambientale<br />
atmosfera.<br />
Gli effluenti inquinanti possono essere trattati, prima di essere<br />
scaricati sui corpi idrici superficiali e sotterranei o sul suolo o<br />
nel sottosuolo, in appositi impianti di trattamento delle acque in<br />
sezioni biologiche o fisiche o chimico – fisiche (grigliatura, di-<br />
soleatura, sedimentazione primaria, fanghi attivi, biorulli, dischi<br />
biologici, sedimentatori secondari, disinfezione, ecc.), a tutela<br />
della categoria acqua.<br />
Suolo e sottosuolo possono essere risparmiati, evitando inutili,<br />
dannose e talora compromettenti e devastanti speculazioni<br />
edilizie, soprattutto in territori fragili, spesso soggetti a rischio<br />
idrogeologico, nonché limitando disboscamenti e deforestazioni,<br />
agricoltura e silvicoltura intensivi, con dannosi effetti a lungo<br />
termine sull’avifauna e la fauna selvatica, a tutela delle categorie<br />
ambientali suolo e sottosuolo, fauna e flora e vegetazione.<br />
Salvaguardare la memoria storica, il patrimonio archeologico,<br />
le tradizioni e la cultura del popolo che vive in un territorio è,<br />
ugualmente, uno strumento di tutela della vita e della categoria<br />
ambientale popolazione.<br />
Gli studi di impatto ambientale previsti dalla VIA, i rapporti<br />
ambientali previsti dalla VAS e le valutazioni di incidenza ecologica<br />
previsti dalla VIE hanno, dunque, lo scopo di analizzare<br />
gli effetti positivi e negativi che opere (strade, porti, aeroporti,<br />
attività minerarie, industrie, dighe, centrali per la produzione di<br />
energia) o programmi (piani urbanistici comunali (PUC), piani<br />
di utilizzo dei litorali (PUL), piani di forestazione, ecc.) possono<br />
avere sull’ambiente e sull’uomo che in tale ambiente vive,<br />
senza contare che molti impatti possono avere valenza transnazionale<br />
e dunque possono riguardare ambiti geografici su scala<br />
planetaria, come nel caso delle centrali nucleari (Fukushima,<br />
Chernobyl) o degli incidenti a petroliere o pozzi di estrazione in<br />
mare aperto. Si nutre il bambino che si vuole far crescere, cui si<br />
vuole bene, scegliendo il cibo migliore e più sano; con lo stesso<br />
spirito occorre nutrire il pianeta, fonte di vita per tutti gli uomini:<br />
quelli che inquinano e consumano indiscriminatamente le poche<br />
risorse (esauribili) del Pianeta Terra e quelli che si impegnano a<br />
risparmiare risorse naturali, proteggere gli habitat, non inquinare<br />
il suolo, il sottosuolo, le acque superficiali o di falda, a utilizzare<br />
fonti di energia rinnovabili, a produrre meno rifiuti, a riciclare e<br />
recuperare carta, plastica, vetro, metalli e la frazione organica,<br />
consumando prevalentemente o in via esclusiva vegetali (frutta,<br />
verdura, cereali, legumi) con spirito non violento e un forte senso<br />
etico, con la consapevolezza che l’agricoltura e l’allevamento<br />
intensivi hanno un forte impatto (diretto e indiretto) sull’ambiente<br />
e sulla popolazione. ■<br />
20 ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />
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