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Ecoideare Maggio Giugno N29

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LE TRE “V” PER<br />

L’ AMBIENTE<br />

di Andrea Alessandro Muntoni<br />

ingegnere per l’ambiente e il territorio<br />

STILI DI VITA<br />

I<br />

professionisti (ingegneri, architetti, geologi, agronomi, geometri,<br />

periti) impegnati nella progettazione e realizzazione di<br />

opere di ingegneria civile – edile o architettonica o di difesa<br />

ambientale o nella pianificazione del territorio hanno il dovere<br />

morale di promuovere presso i committenti (pubblici e<br />

privati) una cultura ambientale che metta al centro delle scelte<br />

tecniche l’uomo e l’ambiente.<br />

Non sempre la difesa e la tutela dell’ambiente e del territorio,<br />

tuttavia, rappresentano nodi intorno ai quali l’attività progettuale<br />

e pianificatoria ruotano, poiché spesso il consumo di suolo,<br />

di risorse idriche e di energia unitamente alle emissioni sonore,<br />

alle emissioni in atmosfera e nei corpi idrici (fiumi, laghi, mari)<br />

vengono percepiti unicamente come impatti ambientali accettabili<br />

o comunque da accettarsi, perché inevitabili.<br />

Gli strumenti che il Legislatore comunitario ha programmato e<br />

imposto agli Stati membri – obbligati a recepire le relative direttive<br />

comunitarie trasponendole nel proprio ordinamento giuridico<br />

- consiste nella valutazione degli impatti sulle categorie<br />

ambientali e sull’uomo.<br />

L’anagramma «Nutrire il pianeta, energia per la vita», che richiama<br />

la centralità del pianeta (aria, acqua, suolo, sottosuolo,<br />

componenti biotiche e abiotiche), offre una chiave di lettura in<br />

cui l’uomo trae la propria energia e vitalità proprio dall’ambiente<br />

in cui vive: la Terra, da intendersi come un pianeta che per<br />

circostanze – più o meno fortuite – ruota alla “giusta” distanza<br />

dalla stella Sole ed è ricca, fra i tanti, di idrogeno e ossigeno<br />

che, nella combinazione H2O, garantisce lo sviluppo della vita<br />

sul pianeta.<br />

Proteggere e tutelare il Pianeta Terra è conditio sine qua non<br />

per garantire alla Specie umana e alle altre innumerevoli forme<br />

di vita un futuro. Opere e interventi dal forte impatto ambientale<br />

devono, ex lege, essere assoggettati alla procedura tecnico<br />

– amministrativa di valutazione di Impatto Ambientale (VIA);<br />

piani e programmi che possono avere impatti sul territorio devono,<br />

ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale),<br />

essere assoggettati alla procedura tecnico – amministrativa<br />

di Valutazione Ambientale Strategica; interventi pianificatori<br />

o opere ricadenti all’interno di habitat protetti o Siti di Interesse<br />

Comunitario (SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la<br />

tutela degli uccelli devono essere preventivamente assoggettati<br />

alla Valutazione di Incidenza Ecologica (VIE).<br />

Inutile dire che questi studi, spesso estremamente complessi e<br />

onerosi, oltre agli impatti (positivi e negativi) sulle categorie<br />

ambientali (aria, acqua, suolo, sottosuolo, flora, vegetazione,<br />

fauna) prevedono un’approfondita analisi sia sul contesto socio<br />

– economico, che sui beni storici e architettonici o culturali<br />

nonché sulla popolazione, intesa come vera e propria categoria<br />

ambientale.<br />

Popolazione, ovverosia uomo, al centro delle valutazioni di<br />

opere, impianti, piani e programmi; è questa la filosofia della<br />

valutazione di impatto, che rimette al centro dell’attenzione le<br />

persone, quali destinatari finali e soggetti non solo attivi ma<br />

anche passivi delle azioni di modificazione del territorio.<br />

Tutelare l’uomo significa - quasi sempre - avere anche cura<br />

delle specie animali e vegetali, che diventano indirettamente<br />

i destinatari finali delle azioni di mitigazione e compensazione<br />

degli impatti che VIA, VAS e VIE prevedono per rendere gli<br />

impatti negativi ancor meno negativi o più accettabili.<br />

Le emissioni in atmosfera possono essere ridotte adottando<br />

sofisticati e costosi impianti di trattamento degli effluenti inquinanti<br />

(cicloni, precipitatori elettrostatici, filtri a maniche,<br />

abbattitori ad umido, ecc.), a tutela della categoria ambientale<br />

atmosfera.<br />

Gli effluenti inquinanti possono essere trattati, prima di essere<br />

scaricati sui corpi idrici superficiali e sotterranei o sul suolo o<br />

nel sottosuolo, in appositi impianti di trattamento delle acque in<br />

sezioni biologiche o fisiche o chimico – fisiche (grigliatura, di-<br />

soleatura, sedimentazione primaria, fanghi attivi, biorulli, dischi<br />

biologici, sedimentatori secondari, disinfezione, ecc.), a tutela<br />

della categoria acqua.<br />

Suolo e sottosuolo possono essere risparmiati, evitando inutili,<br />

dannose e talora compromettenti e devastanti speculazioni<br />

edilizie, soprattutto in territori fragili, spesso soggetti a rischio<br />

idrogeologico, nonché limitando disboscamenti e deforestazioni,<br />

agricoltura e silvicoltura intensivi, con dannosi effetti a lungo<br />

termine sull’avifauna e la fauna selvatica, a tutela delle categorie<br />

ambientali suolo e sottosuolo, fauna e flora e vegetazione.<br />

Salvaguardare la memoria storica, il patrimonio archeologico,<br />

le tradizioni e la cultura del popolo che vive in un territorio è,<br />

ugualmente, uno strumento di tutela della vita e della categoria<br />

ambientale popolazione.<br />

Gli studi di impatto ambientale previsti dalla VIA, i rapporti<br />

ambientali previsti dalla VAS e le valutazioni di incidenza ecologica<br />

previsti dalla VIE hanno, dunque, lo scopo di analizzare<br />

gli effetti positivi e negativi che opere (strade, porti, aeroporti,<br />

attività minerarie, industrie, dighe, centrali per la produzione di<br />

energia) o programmi (piani urbanistici comunali (PUC), piani<br />

di utilizzo dei litorali (PUL), piani di forestazione, ecc.) possono<br />

avere sull’ambiente e sull’uomo che in tale ambiente vive,<br />

senza contare che molti impatti possono avere valenza transnazionale<br />

e dunque possono riguardare ambiti geografici su scala<br />

planetaria, come nel caso delle centrali nucleari (Fukushima,<br />

Chernobyl) o degli incidenti a petroliere o pozzi di estrazione in<br />

mare aperto. Si nutre il bambino che si vuole far crescere, cui si<br />

vuole bene, scegliendo il cibo migliore e più sano; con lo stesso<br />

spirito occorre nutrire il pianeta, fonte di vita per tutti gli uomini:<br />

quelli che inquinano e consumano indiscriminatamente le poche<br />

risorse (esauribili) del Pianeta Terra e quelli che si impegnano a<br />

risparmiare risorse naturali, proteggere gli habitat, non inquinare<br />

il suolo, il sottosuolo, le acque superficiali o di falda, a utilizzare<br />

fonti di energia rinnovabili, a produrre meno rifiuti, a riciclare e<br />

recuperare carta, plastica, vetro, metalli e la frazione organica,<br />

consumando prevalentemente o in via esclusiva vegetali (frutta,<br />

verdura, cereali, legumi) con spirito non violento e un forte senso<br />

etico, con la consapevolezza che l’agricoltura e l’allevamento<br />

intensivi hanno un forte impatto (diretto e indiretto) sull’ambiente<br />

e sulla popolazione. ■<br />

20 ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />

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