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Ecoideare Maggio Giugno N29

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LA TERRA, IL CIBO E LA SALUTE.<br />

L’ORTO FAMILIARE EMBLEMA<br />

DI UN PARADIGMA MODERNO.<br />

di Gianni Cavinato<br />

Tecnologo alimentare -Presidente dell’ACU-Associazione Consumatori Utenti<br />

Èinnegabile che l’orto lo vorrebbero in molti, forse la<br />

maggioraza degli abitanti delle città, anche coloro che<br />

non hanno mai trapiantato una piantina di basilico e non<br />

sanno nemmeno come si usa un piccolo attrezzo come<br />

una vanga! Il fenomeno è diffuso in tutti i Paesi occidentali e assume<br />

diversi significati culturali e simbolici. È abbastanza scontato<br />

affermare che l’orto permette un maggiore contatto con la<br />

natura e consente di assaporare, in tutta la loro freschezza, dei vegetali<br />

appena raccolti. Ma cerchiamo di entrare più in profondità.<br />

Innanzitutto che cos’è un orto, come può essere definito?<br />

Normalmente intendiamo l’orto come un piccolissimo appezzamento<br />

di terreno cintato e vicino alla propria abitazione, nel<br />

quale vengono coltivati ortaggi ed alberi da frutto per il consumo<br />

familiare. Anche nelle situazioni di guerra attuali, si aprono gli<br />

orti di guerra adibiti alla produzioni di ortaggi per le popolazioni<br />

delle città in carenza di approvvigionamenti alimentari continui<br />

e sicuri. L’orto come fonte di alimenti freschi per la sopravvivenza<br />

e per far fronte alle possibili carestie, non è solo un aiuto<br />

in tempi di guerra, ma in tutte quelle realtà contadine che hanno<br />

sempre caratterizzato la vita nelle campagne. La Poesia, la<br />

Letterattura e le Sacre scritture ci richiamano sovente il valore<br />

simbolico ed emotivo del vino, dell’olio, del pane, dell’agnello,<br />

della frutta e dei fiori. Più raramente un cespo di lattuga ha suscitato<br />

pensieri sublimi e facilitato le relazioni umane!<br />

Tuttavia il significato del termine ortus è anche quello di nascer,<br />

sorgere del Sole, della Luna o di un qualsiasi astro.<br />

Ovvero l’orto è l’emblema della vita, della speranza e del ciclo<br />

della vita. Se poi richiamiamo il significato di orto botanico, entriamo<br />

nella storia della ricerca genetica e della scoperta di principi<br />

attivi estratti da particolari piante per uso farmaceutico od<br />

erboristico. Quindi l’orto come fonte della cura delle malattie e<br />

quindi come sedimentazione di una memoria e riconocimento di<br />

un sapere fondamentale alla qualità della vita.<br />

La storia dell’orto è indubbiamente affascinante e pur non godendo<br />

dell’attrazione della bellezza del giardino, si può considerare<br />

come la naturale evoluzione culturale del giardino. Infatti,<br />

un orto ideale prevede la coltivazioni di ortaggi che hanno una<br />

vita molto breve di poche settimane come la lattuga o i piselli,<br />

ma anche ortaggi poliennali come i carciofi, gli asparagi e piante<br />

da frutto che possono vivere tranquillamente oltre i trent’anni<br />

come la vite o per l’intera durata della vita di più generazioni<br />

come l’ulivo. Nell’orto convivono piante aromatiche e piante<br />

officinali, così come le piante di fiori ed arbusti floreali. L’orto<br />

come emblema delle nostre radici alla Terra nell’epoca della<br />

globalizzazione dei mercati e delle comunicazioni virtuali delle<br />

relazioni umane, rappresenta un paradigma della modernità urbana<br />

post-industriale.<br />

Non bisogna stupirsi se dopo qualche decennio di pet terapy si<br />

rivalutano anche le relazioni con le piante fino a riconoscerne in<br />

esse una specifica intelligenza. Le piante non hanno un cervello,<br />

ma imparano, ricordano e collaborano. Secondo alcuni scienziati<br />

le piante hanno molto da insegnare agli essere umani. Di<br />

certo moltissime piante hanno messo a punto dei sistemi naturali<br />

per affrontare, vincere o convivere con molte delle loro malattie.<br />

Le piante conoscono bene la loro consociazione tra varietà<br />

diverse, allo scopo di pervenire ad un reciproco rafforzamento<br />

verso i parassiti o gli eventi climatici sfavorevoli. I cereali in rotazione<br />

con le leguminose ci hanno insegnato che queste ultime<br />

arricchiscono il terreno di azoto, mentre i cereali lo consumano.<br />

E che dire allora che le proteine dei cereali associate a quelle delle<br />

leguminose permettono all’uomo un apporto proteico simile a<br />

quello derivante dalle proteine di origine animale!!<br />

Ci sono moltissime connessioni tra la salute dell’uomo e le piante<br />

officinali. Per migliaia di anni si è sviluppata una farmacopea<br />

naturale ha permesso all’umanità di arrivare ai giorni nostri,<br />

dove si continua a fare un grade uso di molecole naturali vegetali<br />

in tantissimi settori della nostra vita e delle nostre attività. La<br />

nostra vita migliora se abbiamo la possibilità di coltivare un orto,<br />

anche molto piccolo di 30-40 mq. Possiamo addirittura considerare<br />

l’orto come un mezzo terapeutico e di prevenzione delle<br />

condizioni psico-fisiche attribubili generalmenbte allo stress.<br />

Ma questo aspetto è solo quello più apparente e scontato. Gli<br />

effetti altamente positivi della vicinanza tra un uomo e le piante<br />

che devono essere seminate, trapiantate, che hanno bisogno<br />

di acqua per crescere... che vengono accarezzate dalle api, che<br />

seguono le stagioni, le fasi lunari, il giorno e la notte, il caldo<br />

e il freddo, la pioggia, il vento e il ghiaccio e che si offrono al<br />

nostro fabbisogno nutrizionale, ma anche al piacere di gustare la<br />

freschezza e la genuinità, assumano delle valenze che sono oggetto<br />

di riflessioni di molti studiosi. Naturalmente non si devono<br />

dimenticare anche gli aspetti economici dell’orto familiare, ovvero<br />

il risparmio sulla spesa settimanale.<br />

A titolo di esempio possiamo riportare le esperienze condotte<br />

dall’ACU-Associazione Consumatori Utenti in Lombardia. Con<br />

un orto di poco meno di 100 mq in pianura, si dimostra che una<br />

persona può disporre di propri ortaggi per tutti i giorni dell’anno<br />

solare. Una famiglia di quattro persone abbisogna di circa 300-<br />

350 mq. Questi risultati si raggiungono in non meno di tre anni,<br />

dall’inizio della coltivazione condotta secondo criteri innovativi<br />

biologico-sinergici. Accertati innanzitutto e preventivamente gli<br />

aspetti sulla sicurezza del terreno (assenza di contaminanti es.<br />

metalli pesanti) e ripristinata la fertilità e l’humus, si arriva<br />

ad avere fino a non meno di trenta e al massimo oltre settanta<br />

varietà di ortaggi diversi, con disponibilità anche nei mesi invernali<br />

più rigidi. Si ottiene così sia la quantità ma anche la varietà<br />

necessaria per una alimentazione tutt’altro che monotona, risparmiando<br />

migliaia di euro sulla spesa alimentare.<br />

Per dimostrarne le potenzialità si richiama l’attenzione su come<br />

nel mese di marzo di quest’anno si potevano annoverare diversi<br />

ortaggi freschi per la preparazione di minestre, minestroni e<br />

passati come le erbette, i porri e le carote e poi cavoli neri, cavoli<br />

verza, cavoli di Bruxelles, diverse varietà di radicchio per le<br />

insalate. E poi patate, cipolle e aglio raccolti l’anno precedente.<br />

Ed inoltre la disponibilità di piante aromatiche come rosmarino,<br />

salvia, alloro, maggiorana, timo. Contemporaneamente si rendevano<br />

disponibili le primizie primaverili come i rapanelli, gli<br />

spinaci, il lattughino da taglio, la rucola e la valeriana.<br />

Un ciclo continuo di semine e trapianti che lascia il terreno quasi<br />

sempre coltivato e pacciamato con paglia di frumento o riso<br />

e quindi sempre morbido e con una produzione limitatissima di<br />

erbe infestanti che vengono controllate anche con le più opportune<br />

consociazioni. Sono incalcolabili gli effetti positivi sulla propria<br />

condizione psico-fisica nel trovarsi un tutt’uno con quello<br />

che si mangia, ovvero con una componente importante del cibo<br />

che si mette sul piatto e che si è avuto modo di veder crescere,<br />

conoscerne i tempi di questa crescita, la sintonia con la stagione<br />

ed il clima, oltre naturalmente al sapore e all’apporto di nutrienti<br />

(vitamina C, oligoelementi, sali minerali, antiossidenti, fibra alimentare,<br />

flora batterica utile e naturale, ecc).<br />

Questa esperienza di ACU è diventata anche il contributo e la<br />

proposta per il tema dell’Expo nutrire il pianeta-energia per la<br />

vita. Infatti si parte dalla considerazione che è possibile ovunque<br />

coltivare nel mondo l’orto, ovvero mettere a disposizione per<br />

ogni nucleo familiare un appezzamento di terreno che consenta<br />

una autoproduzione minima di prodotti indispensabili alla vita e<br />

alla salute. Ritornare alla Terra è il paradigma moderno per affrontare<br />

la fame e ancora prima la sete e la disponibilità di acqua<br />

potabile in quantità sufficienti.<br />

ACU ha prodotto anche una mostra fotografica e un sito sull’argomento:<br />

www.mangiosano.org e i propri “ortolani” sono disponibili<br />

ad insegnare a tutti a coltivare l’orto partendo dai rudimenti<br />

più semplici. ■<br />

ALIMENTAZIONE<br />

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ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />

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