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LA TERRA, IL CIBO E LA SALUTE.<br />
L’ORTO FAMILIARE EMBLEMA<br />
DI UN PARADIGMA MODERNO.<br />
di Gianni Cavinato<br />
Tecnologo alimentare -Presidente dell’ACU-Associazione Consumatori Utenti<br />
Èinnegabile che l’orto lo vorrebbero in molti, forse la<br />
maggioraza degli abitanti delle città, anche coloro che<br />
non hanno mai trapiantato una piantina di basilico e non<br />
sanno nemmeno come si usa un piccolo attrezzo come<br />
una vanga! Il fenomeno è diffuso in tutti i Paesi occidentali e assume<br />
diversi significati culturali e simbolici. È abbastanza scontato<br />
affermare che l’orto permette un maggiore contatto con la<br />
natura e consente di assaporare, in tutta la loro freschezza, dei vegetali<br />
appena raccolti. Ma cerchiamo di entrare più in profondità.<br />
Innanzitutto che cos’è un orto, come può essere definito?<br />
Normalmente intendiamo l’orto come un piccolissimo appezzamento<br />
di terreno cintato e vicino alla propria abitazione, nel<br />
quale vengono coltivati ortaggi ed alberi da frutto per il consumo<br />
familiare. Anche nelle situazioni di guerra attuali, si aprono gli<br />
orti di guerra adibiti alla produzioni di ortaggi per le popolazioni<br />
delle città in carenza di approvvigionamenti alimentari continui<br />
e sicuri. L’orto come fonte di alimenti freschi per la sopravvivenza<br />
e per far fronte alle possibili carestie, non è solo un aiuto<br />
in tempi di guerra, ma in tutte quelle realtà contadine che hanno<br />
sempre caratterizzato la vita nelle campagne. La Poesia, la<br />
Letterattura e le Sacre scritture ci richiamano sovente il valore<br />
simbolico ed emotivo del vino, dell’olio, del pane, dell’agnello,<br />
della frutta e dei fiori. Più raramente un cespo di lattuga ha suscitato<br />
pensieri sublimi e facilitato le relazioni umane!<br />
Tuttavia il significato del termine ortus è anche quello di nascer,<br />
sorgere del Sole, della Luna o di un qualsiasi astro.<br />
Ovvero l’orto è l’emblema della vita, della speranza e del ciclo<br />
della vita. Se poi richiamiamo il significato di orto botanico, entriamo<br />
nella storia della ricerca genetica e della scoperta di principi<br />
attivi estratti da particolari piante per uso farmaceutico od<br />
erboristico. Quindi l’orto come fonte della cura delle malattie e<br />
quindi come sedimentazione di una memoria e riconocimento di<br />
un sapere fondamentale alla qualità della vita.<br />
La storia dell’orto è indubbiamente affascinante e pur non godendo<br />
dell’attrazione della bellezza del giardino, si può considerare<br />
come la naturale evoluzione culturale del giardino. Infatti,<br />
un orto ideale prevede la coltivazioni di ortaggi che hanno una<br />
vita molto breve di poche settimane come la lattuga o i piselli,<br />
ma anche ortaggi poliennali come i carciofi, gli asparagi e piante<br />
da frutto che possono vivere tranquillamente oltre i trent’anni<br />
come la vite o per l’intera durata della vita di più generazioni<br />
come l’ulivo. Nell’orto convivono piante aromatiche e piante<br />
officinali, così come le piante di fiori ed arbusti floreali. L’orto<br />
come emblema delle nostre radici alla Terra nell’epoca della<br />
globalizzazione dei mercati e delle comunicazioni virtuali delle<br />
relazioni umane, rappresenta un paradigma della modernità urbana<br />
post-industriale.<br />
Non bisogna stupirsi se dopo qualche decennio di pet terapy si<br />
rivalutano anche le relazioni con le piante fino a riconoscerne in<br />
esse una specifica intelligenza. Le piante non hanno un cervello,<br />
ma imparano, ricordano e collaborano. Secondo alcuni scienziati<br />
le piante hanno molto da insegnare agli essere umani. Di<br />
certo moltissime piante hanno messo a punto dei sistemi naturali<br />
per affrontare, vincere o convivere con molte delle loro malattie.<br />
Le piante conoscono bene la loro consociazione tra varietà<br />
diverse, allo scopo di pervenire ad un reciproco rafforzamento<br />
verso i parassiti o gli eventi climatici sfavorevoli. I cereali in rotazione<br />
con le leguminose ci hanno insegnato che queste ultime<br />
arricchiscono il terreno di azoto, mentre i cereali lo consumano.<br />
E che dire allora che le proteine dei cereali associate a quelle delle<br />
leguminose permettono all’uomo un apporto proteico simile a<br />
quello derivante dalle proteine di origine animale!!<br />
Ci sono moltissime connessioni tra la salute dell’uomo e le piante<br />
officinali. Per migliaia di anni si è sviluppata una farmacopea<br />
naturale ha permesso all’umanità di arrivare ai giorni nostri,<br />
dove si continua a fare un grade uso di molecole naturali vegetali<br />
in tantissimi settori della nostra vita e delle nostre attività. La<br />
nostra vita migliora se abbiamo la possibilità di coltivare un orto,<br />
anche molto piccolo di 30-40 mq. Possiamo addirittura considerare<br />
l’orto come un mezzo terapeutico e di prevenzione delle<br />
condizioni psico-fisiche attribubili generalmenbte allo stress.<br />
Ma questo aspetto è solo quello più apparente e scontato. Gli<br />
effetti altamente positivi della vicinanza tra un uomo e le piante<br />
che devono essere seminate, trapiantate, che hanno bisogno<br />
di acqua per crescere... che vengono accarezzate dalle api, che<br />
seguono le stagioni, le fasi lunari, il giorno e la notte, il caldo<br />
e il freddo, la pioggia, il vento e il ghiaccio e che si offrono al<br />
nostro fabbisogno nutrizionale, ma anche al piacere di gustare la<br />
freschezza e la genuinità, assumano delle valenze che sono oggetto<br />
di riflessioni di molti studiosi. Naturalmente non si devono<br />
dimenticare anche gli aspetti economici dell’orto familiare, ovvero<br />
il risparmio sulla spesa settimanale.<br />
A titolo di esempio possiamo riportare le esperienze condotte<br />
dall’ACU-Associazione Consumatori Utenti in Lombardia. Con<br />
un orto di poco meno di 100 mq in pianura, si dimostra che una<br />
persona può disporre di propri ortaggi per tutti i giorni dell’anno<br />
solare. Una famiglia di quattro persone abbisogna di circa 300-<br />
350 mq. Questi risultati si raggiungono in non meno di tre anni,<br />
dall’inizio della coltivazione condotta secondo criteri innovativi<br />
biologico-sinergici. Accertati innanzitutto e preventivamente gli<br />
aspetti sulla sicurezza del terreno (assenza di contaminanti es.<br />
metalli pesanti) e ripristinata la fertilità e l’humus, si arriva<br />
ad avere fino a non meno di trenta e al massimo oltre settanta<br />
varietà di ortaggi diversi, con disponibilità anche nei mesi invernali<br />
più rigidi. Si ottiene così sia la quantità ma anche la varietà<br />
necessaria per una alimentazione tutt’altro che monotona, risparmiando<br />
migliaia di euro sulla spesa alimentare.<br />
Per dimostrarne le potenzialità si richiama l’attenzione su come<br />
nel mese di marzo di quest’anno si potevano annoverare diversi<br />
ortaggi freschi per la preparazione di minestre, minestroni e<br />
passati come le erbette, i porri e le carote e poi cavoli neri, cavoli<br />
verza, cavoli di Bruxelles, diverse varietà di radicchio per le<br />
insalate. E poi patate, cipolle e aglio raccolti l’anno precedente.<br />
Ed inoltre la disponibilità di piante aromatiche come rosmarino,<br />
salvia, alloro, maggiorana, timo. Contemporaneamente si rendevano<br />
disponibili le primizie primaverili come i rapanelli, gli<br />
spinaci, il lattughino da taglio, la rucola e la valeriana.<br />
Un ciclo continuo di semine e trapianti che lascia il terreno quasi<br />
sempre coltivato e pacciamato con paglia di frumento o riso<br />
e quindi sempre morbido e con una produzione limitatissima di<br />
erbe infestanti che vengono controllate anche con le più opportune<br />
consociazioni. Sono incalcolabili gli effetti positivi sulla propria<br />
condizione psico-fisica nel trovarsi un tutt’uno con quello<br />
che si mangia, ovvero con una componente importante del cibo<br />
che si mette sul piatto e che si è avuto modo di veder crescere,<br />
conoscerne i tempi di questa crescita, la sintonia con la stagione<br />
ed il clima, oltre naturalmente al sapore e all’apporto di nutrienti<br />
(vitamina C, oligoelementi, sali minerali, antiossidenti, fibra alimentare,<br />
flora batterica utile e naturale, ecc).<br />
Questa esperienza di ACU è diventata anche il contributo e la<br />
proposta per il tema dell’Expo nutrire il pianeta-energia per la<br />
vita. Infatti si parte dalla considerazione che è possibile ovunque<br />
coltivare nel mondo l’orto, ovvero mettere a disposizione per<br />
ogni nucleo familiare un appezzamento di terreno che consenta<br />
una autoproduzione minima di prodotti indispensabili alla vita e<br />
alla salute. Ritornare alla Terra è il paradigma moderno per affrontare<br />
la fame e ancora prima la sete e la disponibilità di acqua<br />
potabile in quantità sufficienti.<br />
ACU ha prodotto anche una mostra fotografica e un sito sull’argomento:<br />
www.mangiosano.org e i propri “ortolani” sono disponibili<br />
ad insegnare a tutti a coltivare l’orto partendo dai rudimenti<br />
più semplici. ■<br />
ALIMENTAZIONE<br />
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ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />
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