You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ENERGIA<br />
DA MAREA E<br />
ONDA MARINA<br />
AMBIENTE E TERRITORIO<br />
di Vincenzo Lo Scalzo<br />
È<br />
un peccato che dall’elenco dei protagonisti di Ites (Londra,<br />
24-26 novembre 2014), 5° convegno mondiale su<br />
una delle risorse rinnovabili d’energia più importanti<br />
del pianeta, a pochi mesi da un evento come Expo 2015<br />
dedicato al tema Cibo ed Energia per il pianeta Terra, non ci sia<br />
stato il verbo da ascoltare da viva voce della città ambrosiana, o<br />
della regione o nazione Italiana o almeno della società scientifica<br />
accademica nazionale. Il portale Expo si aprirà a Milano tra<br />
pochi mesi con il preciso (?) compito di comunicare al resto del<br />
mondo il “cuore” di scoperte, iniziative, speranze, piani d’accesso<br />
per “risorse” e per ogni paese (pertanto “sicurezza”) di “cibo”<br />
e “energia”. Il programma Ites è in essere da mesi e nell’attesa<br />
circolano le anticipazioni sui contenuti delle conferenze che gli<br />
attori internazionali saranno in grado di proporre a monologo ma<br />
anche a confronto, scambiare stati d’avanzamento, risultati operativi,<br />
stato dei finanziamenti e delle partecipazioni riguardanti<br />
iniziative che dilagano in tutto il pianeta: iniziative di piccolo<br />
cabotaggio da 50-200 kW (chilowatt) a > 4 MW (megawatt) per<br />
turbina di corrente d’acqua. Se New York prevede per la città un<br />
piano d’investimenti d’energia marina idrocinetica, Milano e<br />
l’Italia, con imprese primattrici mondiali dell’energia da dighe<br />
“stanno alla finestra, a guardare”. L’Italia è da oltre venti secoli<br />
placidamente in letargo lungo le migliaia di km di coste e distese<br />
marine nel Mediterraneo, pur dominato dalla nostra penisola. Si<br />
stacca dalle Alpi come un molo in una baia. Sarebbe ora che<br />
la comunità nazionale si risvegliasse dal torpore d’inattività dominante.<br />
Basta aria fritta, anche nello stretto di Messina! Oltre<br />
ai temi delle presentazioni, sono stati programmati per l’evento<br />
“riconoscimenti” speciali per i più apprezzati protagonisti del<br />
rapporto annuale da presentare ai governi che condividono l’intero<br />
progetto Ites. È mia cura citare in quest’occasione per ciascuno<br />
dei protagonisti le note e le riflessioni dedotte dalla lettura<br />
di parte di background information raccolte, per illustrare contenuti<br />
e valori del progetto complessivo.<br />
“L’industria cantieristica e<br />
la creatività italiana nella<br />
progettazione impiantistica<br />
sono ben note”<br />
La tecnologia italiana<br />
L’industria cantieristica e manifatturiera, oltre che la creatività<br />
italiana nella progettazione, impiantistica e di gestione di applicazioni<br />
energetiche in ambiente marino, è ben nota, quanto più<br />
per la familiarità con le dimensioni diffuse nel nostro paese e con<br />
quelle d’interesse internazionale.<br />
Sia natanti che macchine capaci di resistere alle condizioni marine<br />
estreme sono altrettanto storicamente e industrialmente familiari:<br />
eliche, propulsori e strutture, materiali compositi e metalli,<br />
cavi per l’energia, loro posa sottomarina e manutenzione,<br />
rendono Plast sede di riferimento interessata allo sviluppo della<br />
rilevante comunicazione tecnologica innovativa. Qualche lettore<br />
troverà in queste riflessioni uno stimolo all’approfondimento<br />
con le indicazioni di competenze protagoniste a livello mondiale.<br />
Dai lontani anni ’60 ad oggi, cinquant’anni di acque sono passati<br />
intatti nella loro potenzialità di offrire opportunità d’abbondanza<br />
d’energia, da onda, da marea, da corrente naturale. Stream da<br />
meno di 2 ad oltre 4 e più metri al secondo di velocità di flusso<br />
sono fluiti a favore o contro senso di rotte di navigazione, basta<br />
ricordare le omeriche sfide tra Scilla e Cariddi. Onde e correnti<br />
da decine di secoli, indotte da mostri mitologici, sono famose<br />
più per i danni che per l’apporto d’energia a sostegno alla vita<br />
di eroi e umani. Il vorticoso incontro sviluppò i primi segnali<br />
d’energia utile all’Enea nei primi anni ‘70.<br />
I materiali<br />
L’uomo comune pensava che il materiale più idoneo da impiegare<br />
in queste applicazioni fosse la gomma, elastica e deformabile,<br />
ma la scienza del tempo non era capace di rimuovere tabù,<br />
22 ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />
23