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Ecoideare Maggio Giugno N29

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ENERGIA<br />

DA MAREA E<br />

ONDA MARINA<br />

AMBIENTE E TERRITORIO<br />

di Vincenzo Lo Scalzo<br />

È<br />

un peccato che dall’elenco dei protagonisti di Ites (Londra,<br />

24-26 novembre 2014), 5° convegno mondiale su<br />

una delle risorse rinnovabili d’energia più importanti<br />

del pianeta, a pochi mesi da un evento come Expo 2015<br />

dedicato al tema Cibo ed Energia per il pianeta Terra, non ci sia<br />

stato il verbo da ascoltare da viva voce della città ambrosiana, o<br />

della regione o nazione Italiana o almeno della società scientifica<br />

accademica nazionale. Il portale Expo si aprirà a Milano tra<br />

pochi mesi con il preciso (?) compito di comunicare al resto del<br />

mondo il “cuore” di scoperte, iniziative, speranze, piani d’accesso<br />

per “risorse” e per ogni paese (pertanto “sicurezza”) di “cibo”<br />

e “energia”. Il programma Ites è in essere da mesi e nell’attesa<br />

circolano le anticipazioni sui contenuti delle conferenze che gli<br />

attori internazionali saranno in grado di proporre a monologo ma<br />

anche a confronto, scambiare stati d’avanzamento, risultati operativi,<br />

stato dei finanziamenti e delle partecipazioni riguardanti<br />

iniziative che dilagano in tutto il pianeta: iniziative di piccolo<br />

cabotaggio da 50-200 kW (chilowatt) a > 4 MW (megawatt) per<br />

turbina di corrente d’acqua. Se New York prevede per la città un<br />

piano d’investimenti d’energia marina idrocinetica, Milano e<br />

l’Italia, con imprese primattrici mondiali dell’energia da dighe<br />

“stanno alla finestra, a guardare”. L’Italia è da oltre venti secoli<br />

placidamente in letargo lungo le migliaia di km di coste e distese<br />

marine nel Mediterraneo, pur dominato dalla nostra penisola. Si<br />

stacca dalle Alpi come un molo in una baia. Sarebbe ora che<br />

la comunità nazionale si risvegliasse dal torpore d’inattività dominante.<br />

Basta aria fritta, anche nello stretto di Messina! Oltre<br />

ai temi delle presentazioni, sono stati programmati per l’evento<br />

“riconoscimenti” speciali per i più apprezzati protagonisti del<br />

rapporto annuale da presentare ai governi che condividono l’intero<br />

progetto Ites. È mia cura citare in quest’occasione per ciascuno<br />

dei protagonisti le note e le riflessioni dedotte dalla lettura<br />

di parte di background information raccolte, per illustrare contenuti<br />

e valori del progetto complessivo.<br />

“L’industria cantieristica e<br />

la creatività italiana nella<br />

progettazione impiantistica<br />

sono ben note”<br />

La tecnologia italiana<br />

L’industria cantieristica e manifatturiera, oltre che la creatività<br />

italiana nella progettazione, impiantistica e di gestione di applicazioni<br />

energetiche in ambiente marino, è ben nota, quanto più<br />

per la familiarità con le dimensioni diffuse nel nostro paese e con<br />

quelle d’interesse internazionale.<br />

Sia natanti che macchine capaci di resistere alle condizioni marine<br />

estreme sono altrettanto storicamente e industrialmente familiari:<br />

eliche, propulsori e strutture, materiali compositi e metalli,<br />

cavi per l’energia, loro posa sottomarina e manutenzione,<br />

rendono Plast sede di riferimento interessata allo sviluppo della<br />

rilevante comunicazione tecnologica innovativa. Qualche lettore<br />

troverà in queste riflessioni uno stimolo all’approfondimento<br />

con le indicazioni di competenze protagoniste a livello mondiale.<br />

Dai lontani anni ’60 ad oggi, cinquant’anni di acque sono passati<br />

intatti nella loro potenzialità di offrire opportunità d’abbondanza<br />

d’energia, da onda, da marea, da corrente naturale. Stream da<br />

meno di 2 ad oltre 4 e più metri al secondo di velocità di flusso<br />

sono fluiti a favore o contro senso di rotte di navigazione, basta<br />

ricordare le omeriche sfide tra Scilla e Cariddi. Onde e correnti<br />

da decine di secoli, indotte da mostri mitologici, sono famose<br />

più per i danni che per l’apporto d’energia a sostegno alla vita<br />

di eroi e umani. Il vorticoso incontro sviluppò i primi segnali<br />

d’energia utile all’Enea nei primi anni ‘70.<br />

I materiali<br />

L’uomo comune pensava che il materiale più idoneo da impiegare<br />

in queste applicazioni fosse la gomma, elastica e deformabile,<br />

ma la scienza del tempo non era capace di rimuovere tabù,<br />

22 ecoIDEARE - <strong>Maggio</strong> / <strong>Giugno</strong> 2015<br />

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