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Le grida della Fenice

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Perché, come ci ha illustrato Pantaleone nei bracci, per quelle creazioni di esseri<br />

portate a termine probabilmente prima da Sophia (simboleggiata in Artemide che<br />

uccide involontariamente Orione), poi dagli alieni, angeli caduti o Anunnaki che si<br />

vogliano chiamare, questo aveva portato a far morire nell’uomo la quantità<br />

genetica divina necessaria per tener viva la sua spiritualità. Questo evidentemente<br />

significa quel sono solo carne pronunciato da Enlil all’approssimarsi del diluvio.<br />

Nel mito egizio, le figure di Artù e Monred sono rappresentate da Osiride e Seth, e<br />

quella sezione del mosaico potrebbe essere interpretato in questo modo: quel cane<br />

che addenta alla gola l’uomo con la tunica marrone, che è lo stesso messo davanti<br />

al cavaliere, potrebbe essere identificato come il cane Seth, il fratellastro che<br />

uccise Osiride (stella definita fratello e marito di Iside, quindi stella binaria di<br />

Sirio). Sempre personaggi fantastici creduti reali, i cui nomi servivano invece per<br />

parlarci di un qualcosa di grave avvenuto nel cosmo che riguardava delle stelle, che<br />

poiché vicine e di grandezza simile, definite marito e moglie e fratello e sorella.<br />

Mentre Seth, sposo di Nefti, potrebbe essere stato definito fratellastro di Osiride<br />

perché figlio di un’altra costellazione. La leggenda narra che Seth divise il corpo di<br />

Osiride in quattordici parti, che Iside, sorella e moglie, rimise insieme. Mancava<br />

però il fallo. Iside, quindi, per far nascere Horus usò una candela; l’Horus che<br />

nasce è forse Sirio C, stella nata dai pezzi <strong>della</strong> stella coinvolta nell’impatto,<br />

rimessi insieme dalla forza di attrazione del cosmo. La leggenda narra ancora che<br />

Horus, diventato adulto, torna e sfida lo zio a duello; duello che vince ma nel quale<br />

perde il suo occhio destro.<br />

Secondo me questa parte del mito ci vuole dire che: una volta che la terza stella<br />

aveva comunque preso una sua compattezza, prima ancora di terminare il percorso<br />

che forse l’avrebbe portata ad esplodere e diventare un sole, successivi movimenti<br />

cosmici (causati facilmente per gli ibridi nati dall’accoppiamento degli angeli<br />

caduti con le donne terrestri), la portarono ad impattare ancora con Seth. L’occhio<br />

destro che nel mito Horus perde, vuole forse significare che la stella nata non è<br />

potuta mai diventare un sole. Infatti sembra che Sirio C sia quattro volte più<br />

leggera di Sirio B, ma non è a noi visibile perché non brilla non essendo un sole.<br />

Anche Senmut, nel suo disegno, non mette il sole in testa ad<br />

Horus. Non lo fa per significarci forse che Horus è solo un<br />

Corpo Celeste (vuoto come quegli ibridi) e non una stella.<br />

Il mito narra ancora che, dopo la morte, Osiride divenne il<br />

dio del Duat; il gatto lupesco che Pantalone mette a sbarrare<br />

la strada a quel Cavaliere, ci conferma che Osiride non<br />

passò.

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