Le grida della Fenice

Scrittura si evince che la Madonna apparteneva alla stirpe regale di Davide, da cui,
secondo le profezie, doveva nascere il Messia; questo non sono in grado di
confermalo, ma Maria avrebbe potuto discendere anche dal ramo dell’unica figlia
femmina di Giacobbe e Lia: Dina.
Benché di nobile discendenza, la famiglia di Maria era ormai decaduta dal suo
antico splendore di gloria e di ricchezza e la Vergine andò in sposa a Giuseppe, un
artigiano del luogo, secondo l'usanza del tempo. Maria era una creatura eccezionale
e privilegiata perché era la donna predestinata dal Destino a compiere una grande
missione. Maria era l’incarnazione della Dea nella sua veste di Saggia, quindi
anziana, e come tale avrebbe dovuto risanare i danni fatti in precedenza dai vari
profeti in merito al credo verso il dio maschile. Che non può corrispondere e non
corrisponde a una Maria che a dodici anni concepisce Gesù (anche perché non
c’era niente da concepire). Forse perché manipolata dallo zelota Gesù, forse perché
non si risvegliò, o semplicemente perché non fu creduta nonostante bussò a tante
porte, Maria non poté compiere la sua missione. E potrebbe essere questa la
ragione per cui tanti artisti la dipinsero addormentata (ma celata come Giovanni)
vicino a Gesù. Quindi la storia della resurrezione del corpo fisico, se non fu una
frode di Gesù dovuta all'ignoranza, è sicuramente una frode del successivo Paolo di
Tarso poiché, come scrisse Filippo nel suo vangelo, è l’anima che deve
sconfiggere l’Arconte/parassita, che la Chiesa definisce drago, che la tiene
prigioniera, e risorgere.
Gesù aveva una moglie, questa potrebbe essersi chiamata Maria poiché il nome era
molto diffuso in quanto era stato quello della sorella di Mosè, ma da lei ebbe quasi
certamente due maschi e non una femmina come alcuni ricercatori ritengono da
svariati anni ma soprattutto dopo il romanzo di Dan Brown, Il codice da Vinci, e la
reazione della Chiesa al libro.
Senza voler parlare di nuovo dell'importanza del Femminino Sacro, quelle due
anime (quella in Gesù e quella in Maria) come abbiamo già potuto valutare, erano
le stesse che si sono incarnate nel VI secolo in Benedetto e Scolastica, e
probabilmente, poiché anime compagne e create dalla Grande Madre all’Inizio, si
saranno incarnate in tanti altri fratello e sorella di cui non possiamo sapere.
Valutando le caratteristiche del quinto Elemento, il risanamento del DNA, la caduta
del Velo e la fine delle sofferenze che avverranno in questa fine dei tempi (sempre
riusciamo ad evitare il pericolo che Marduk porta con sè) è probabilmente questa la
Lieta Novella che Maria avrebbe dovuto annunciare se fosse stata riconosciuta.
Lieta Novella che non ha quindi nulla a che vedere con quella poi messa in bocca a
Gesù.