Le grida della Fenice

di cosa era permesso fare e di cosa non lo era perché, in precedenza, non lo
avevamo capito. Ma purtroppo, come vedremo penetrando il racconto nel braccio
destro, altri guai arriveranno ancora in seguito.
Se tutto questo non era già scritto in quei documenti che i Crociati trovarono sotto
al tempio di Salomone come presumo, in questa parte del mosaico il monaco
potrebbe essersi ispirato alla mitologia norrena.
Una versione della mitologia norrena dice che il
gigante Ymir si addormenta, e dalle gocce di sudore
del suo braccio sinistro nasce la prima coppia umana
Ask ed Embla (riportati affianco. Quindi il gigante Ymir
simboleggia la razza ermafrodita esistente prima dei
Titani?). Ma il gigante Ymir porta in sé stesso i semi del
male, ed i suoi altri discendenti saranno i giganti di
ghiaccio, incarnazione del male, causa della caduta
angelica, stabilendosi a partire da questo momento una
lotta a morte tra gli Dei ed i giganti di ghiaccio che
sarà il centro di tutta l'epopea nordica fino alla terribile conclusione finale
in Ragnarok.
L'altra versione della leggenda norrena, dice che Odino,Vili e Ve uccisero il gigante
di ghiaccio Ymir e crearono la terra. Di seguito creano la prima coppia umana da
un pezzo di legno, Odino col suo alito diede loro la vita, Ve diede loro i sensi,
e Vili diede loro l'intelligenza; questa parte somiglia al mito di Enki dove narra
dell’uccisone del dio We, ucciso per creare il Lulu, la razza da cui qualche
ricercatore scrive discendiamo.
Nella Bibbia si parla dei Giganti (dei Titani quindi) come antichi eroi ancora
presenti quando gli angeli caduti si unirono alle figlie degli uomini (è infatti il
Titano Prometeo, che per questo sarà punito da Zeus, che da il Fuoco, cioè degli
insegnamenti, alla nuova Razza creata); è quindi appurato che sulla Terra i Titani
c’erano ancor prima che gli angeli caduti si unissero alle figlie degli uomini. Ciò fa
ipotizzare che i Titani potrebbero essere stati gli abitanti della Terra quando questa
era l’antica Tiamat, e che furono loro che fecero quel qualcosa che causò la caduta
angelica che li portò poi a combattere e perdere con gli dei dell’Olimpo.
Di seguito abbiamo riportato solo qualche sezione della sala dei Giganti di palazzo Te
dipinta da Giulio Romano, dove l’artista racconta simbolicamente di quella caduta; La sala
è affrescata con le scene della disfatta dei giganti, che nella loro superbia avevano osato
innalzarsi fino al cielo. Sulle pareti laterali Giulio Romano descrive i titani atterriti dalla
collera di Giove e i Giganti schiacciati dal crollo causato da questa ira. Risaltano l’enfasi
plastica delle forme dei giganti abbattuti dai crollo di un tempio, i cui elementi mostrano