Le grida della Fenice

perché l’artista o forse chi gli commissionò l’opera, e non a torto, ritenevano che le
persone nate dagli angeli caduti non avessero in loro la Scintilla Divina che li
rendeva immortali. Per dirla con parole del Vangelo, che non fossero inscritti nel
Libro della Vita.
Per gli uomini che discendevano da Giacobbe, mettendo al Patriarca quella scala a
braccetto, l’artista ci dice ricomincia la risalita genetica, cioè il percorso attraverso
le vite per riconquistare quegli elementi genetici persi, di conseguenza la risalita di
quei sette Reami. Michelangelo ha posto Giacobbe tra i due tempi e seduto su un
telo verde anche perché intendeva dirci che il Profeta ha fatto da separatore (o
soppiantatore, come indica la radice del suo nome) soppiantando col suo dio il
credo nei confronti della Dea Madre.
Nella Bibbia è narrato infatti che il dio biblico dice a Rebecca che dai suoi due figli
sarebbero nate due diverse nazioni. Con quel diverse l’Elohim intendeva diverse
geneticamente. Le due nazioni geneticamente diverse che nascono sono le persone
moltiplicatisi da Giacobbe, che aveva un DNA più vicino all’originale ma crede nel
dio di suo nonno Abramo, e quelle moltiplicatesi da Esaù, che nacque invece rosso.
Oltre alla scala, l’artista ha dipinto alle spalle del Patriarca la figura di una donna
con un abito color oro: il colore dell’oro è stato usato dall’artista sicuramente per
dirci della regalità del personaggio; ponendola alle spalle di Giacobbe l’artista
voleva forse dirci che Giacobbe era comunque protetto dalla Dea, ma si gettò alle
spalle il credo della Grande Madre soppiantandolo col credo del suo dio. Infatti,
guardando l’immagine, sembra che Giacobbe abbia preso il posto della Dea sopra
la nuvola col telo verde spodestandola. Da lui, la Bibbia narra, sono nati dodici
figli, che a loro volta avrebbero fatto nascere le dodici tribù di Israele. Numero che
richiama simbolicamente i dodici Segni dello Zodiaco Celeste.
Nella sezione del Giudizio Universale riportata di seguito, l’artista ha dipinto una
figura che sembra stia mostrando al Cristo risorto le chiavi che ha in mano; il
personaggio non raffigura Pietro come sempre creduto ma Salomone. Non è Pietro
secondo me perchè, dei tre fondatori delle tre religioni monoteiste che l’artista