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Le grida della Fenice

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cui è aggrovigliato un serpente (che dalla coda attorcigliata possiamo ipotizzare<br />

essere il demone Authares o più facilmente Enki), che morde un ramo dell’albero;<br />

dietro di lui disegna un cane col collare anche lui mordere un ramo; cane che a<br />

questo punto riteniamo simboleggi Enlil. In quelle due figure poste davanti alla<br />

Dea il monaco simboleggia quindi gli dei di quel sotto e quel sopra di quel basso<br />

Reame dove eravamo caduti.<br />

Quel grande pesce che cavalcano la Dea e Nike, sta probabilmente a indicare che la<br />

Dea controllava la Terra quindi il DNA; come intende simboleggiare la tromba del<br />

Giudizio che la Dea suona, probabilmente, per poter cancellare l’esito obbrobrioso<br />

degli esseri nati dagli esperimenti genetici di Sophia, è stata costretta ad inviare una<br />

catastrofe. Catastrofe e conseguenti morti (che già avevano perso una gamba, cioè<br />

una parte del DNA) simboleggiati nel pesce, messo in verticale non più in<br />

orizzontale con una gamba umana in bocca. Posizionando il grande pesce in<br />

verticale (che come la barca di Giona simboleggia la Terra), il monaco ci dice che<br />

in quel tempo il nostro Pianeta è ruotato per metà <strong>della</strong> sua circonferenza.<br />

Pantaleone ci dice quindi che in quella grande catastrofe la Terra è ruotata<br />

ALMENO di 144 gradi tutti insieme provocando una immane catastrofe.<br />

Sotto a quella raffigurazione il monaco disegna degli strani animali.<br />

Il cane con due teste ed il cane con tre teste<br />

Fra i tanti raffigurati nell’opera, quegli strani animali a più teste sono quelli che mi<br />

hanno dato più da pensare e portato a fare le più svariate ipotesi.

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