Le grida della Fenice

potere sui loro ibridi che man mano andavano moltiplicandosi, e di conseguenza
anche sulle altre persone che abitavano la Terra al tempo (controllo totale che
quelle entità hanno ancora su molte persone, soprattutto uomini).
Appena un poco più sopra il diavolo e la figura
indicante il DNA, c’è questo Toro, che è di tre colori
diversi, e sulla quale Pantaleone poggia il ramo di
quel braccio dell’Albero.
Ritengo nel braccio destro Pantaleone stia narrando
il periodo successivo a quello narrato nel braccio
sinistro; quel Toro potrebbe quindi voler
simboleggiare la stessa Dea che per Indù ed Egizi
diventa Toro e simboleggiare il toro di sua madre.
Dio della fertilità che incarna la potenza virile e la
rinascita dalla morte, che spargendo il suo seme ridiede vita alla Terra distrutta, ma
che sempre la Dea è.
Nei Veda, l'Alba della Creazione è rappresentata come una vacca: la Vacca del Rig
Veda dalla quale, per gli Indù, discende l'umanità, è la Vacca che realizza i desideri
nata durante il frollamento dell’oceano di latte al quale partecipano i Deva e gli
Asura. Nella simbologia Indù è Kamadhenu un avatara del Tutto in quanto essa
contiene tutte le divinità Indù ed è la madre di tutte le vacche sacre. Essa è Iside,
Venere, ma è anche Pan, il greco Priapo, l’egizio dio Min, il toro Api,
originariamente considerato simbolo di fertilità poi associato al Ptah e ad altre
figure mitiche maschili a cui veniva attribuito il ruolo di inseminatore.
a b
Un breve riassunto del mito della vacca sacra trascritto dalla Rete: In India,
l'adorazione della vacca e del toro si basa sul fatto che la prima personifica la
potenza produttiva (Surabhi, la Vacca dell'Abbondanza), ed il secondo il potere